Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


17 marzo 2008

PREGHIERA, di CAMILLO LANGONE

Camillo Langone, scrittore e giornalista de Il Foglio, si occupa di vini e cibo, Messe (plurale di Messa), tradizioni, donne, architettura - l’ordine non è necessariamente gerarchico- insomma del bello della vita. Non lo conosco personalmente, ma mi ha consentito, nel giro di venti minuti, tramite mail, di poter pubblicare come post questa sua Preghiera, rubrica quotidiana, dedicata all’identità delle nostre città.
Grazie
Pietro Pagliardini

Web site di Camillo Langone: http://www.camillolangone.it/

Preghiera
di Camillo Langone - da Il Foglio di mercoledì 5 marzo 2008

Dio che accechi chi vuoi perdere, perché proprio i sindaci italiani? Non potresti abbagliare i sindaci del Burkina Faso, dove tanto non andrò mai? Il City Brands Index 2008 ha decretato che la città più riconoscibile del mondo è Sydney. Anno dopo anno le città italiane declinano verso l’irriconoscibilità, tiene soltanto Roma (grazie a San Pietro e al Colosseo, nonostante Richard Meier). Ovvio, non c’è un nostro sindaco che abbia aperto gli occhi sul concetto di “site specific”. A Milano chiamano Libeskind per costruire un grattacielo che la renda simile a Busan, Corea del Sud. A Reggio Emilia vanno fieri di Calatrava col suo ponte seriale che fa tanto Argentina e Wisconsin. A Salerno il nuovo tribunale di Chipperfield mette i brividi, siccome formato dagli stessi parallelepipedi che l’architetto inglese ha piazzato ad Anchorage, Alaska. Con grande spesa le città italiane si camuffano, cercano di sfuggire all’identificazione, come fa chi ha commesso un crimine, chi vuole farsi dimenticare
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