Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


1 maggio 2008

REFERENDUM PER DEMOLIRE O REFERENDUM PER COSTRUIRE?

Pietro Pagliardini

I giornali di oggi riportano la notizia che il nuovo Sindaco di Roma, Alemanno, ha intenzione di indire un referendum per decidere se demolire o meno il progetto di Meier per l’Ara Pacis.
Questo l’estratto da Il Messaggero:
ROMA (30 aprile) - «La Teca di Meier è un intervento da rimuovere, anche se non si tratta della prima priorità», lo ha dichiarato il neo-sindaco di Roma Gianni Alemanno nel corso della conferenza stampa in Campidoglio. Il riferimento è alla teca progettata dall'architetto americano Richard Meier per custodire il monumento eretto in onore dell'imperatore Augusto, soggetta nella capitale alle critiche del centrodestra: «Ci impegnamo - ha aggiunto Alemanno - a rivedere gli interventi fatti nel centro storico, ma le prime emergenze sono altre». La polemica. La polemica sull'Ara Pacis parte da lontano: già nel maggio 2006 l'allora candidato a sindaco di Roma per la Cdl, in corsa per il Campidoglio contro Walter Veltroni, aveva sostenuto che la Capitale andava «liberata da tutti gli sfregi, per questo smonteremo la teca dell'Ara Pacis e la porteremo in periferia». Allora Alemanno visitò il monumento eretto in onore dell'imperatore Augusto, insieme al critico d'arte Vittorio Sgarbi, ribadendo la sua intenzione, se eletto, di smantellare l'opera dell'architetto americano Richard Meier.

«Se Rutelli ha abbattuto la teca di Morpugno - ha affermato Vittorio Sgarbi - si può abbattere la costruzione di Meier. Alemanno ha mantenuto le promesse e io mi sento finalmente vendicato». Da parte sua, Meier si è detto pronto a parlare in qualsiasi momento della questiona con il neo-sindaco.

Senza avventurarmi in giudizi politico-elettorali che non interessano questo blog vorrei osservare che questa è una prova assoluta di quanto vado dicendo da un po’ di tempo e cioè per i progetti importanti che interessano la città intera bisogna farla finita con le giurie di soli “ESPERTI” e fare giudicare gli amministratori e soprattutto i cittadini.

La città non appartiene agli architetti, tantomeno alle Archistar, ma appartiene a tutti ed è necessario, per evitare ripensamenti tardivi e costosi per la collettività, che venga ripristinato il percorso virtuoso e naturale per i progetti:
GLI ARCHITETTI PROGETTANO- IL COMMITTENTE DECIDE

Chiunque faccia la professione di architetto sa che questa è la pratica quotidiana, che ogni progetto è anche una battaglia che ognuno di noi deve affrontare quotidianamente. Qualche volta si vince, qualche volta si perde; certamente non è possibile, né corretto, imporre un progetto. Tanto meno ad una intera città.

Nei progetti urbani il committente è la città intera ed essa deve decidere.
Meglio prima, che dopo, naturalmente.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Premetto che non sono proprio daccordo con la tua conclusione per il fatto che la gente non conosce altro che ciò che gli viene proposto e ci sarebbe continuamente una pressione politica per convincere i cittadini di questo o quello, sono convinto del fatto che quella di Alemanno sia una buffonata. Se per caso si decidesse di abbatterlo sarebbe una grossa sconfitta per tutta Roma...

Pietro Pagliardini ha detto...

Sulla sconfitta per Roma sono d'accordo con te e infatti avrai notato che della proposta apprezzo più la forza dirompenete della provocazione che non l'effettiva attuazione. Dissento invece totalmente sulla manipolabilità della gente: nel segreto dell'urna la gente sa scegliere, sa cambiare, sa prendere decisioni e proprio a Roma ne hai avuto la riprova; forse potrà legittimamente non piacerti la scelta fatta ma uno non decide per tutti

Anonimo ha detto...

Io da turista trovo che la zona si sia rivalutata, qquando andai a visitarla anni fa era solo cumuli di sporcizia e pieno di barboni e tossici (scusate la crudezza della immagine) invece ora (due settimane fa. Era pieno di turisti e gente che si godeva il posto.
Poi scusatemi ma è assurdo demolire un'opera e spendere soldi quando proprio li dietro c'e' il mausoleo di Augusto che necessita di interventi (è quasi un bosco.....roba da matti.
Sono un turista e un italiano, quindi amo Roma e odio gli sprechi.
I soldi usiamoli appunto per il mausoleo di Augusto!!!! Altro che demolire per ricostruire, roba da matti.

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