Pietro Pagliardini
I giornali di oggi riportano la notizia che il nuovo Sindaco di Roma, Alemanno, ha intenzione di indire un referendum per decidere se demolire o meno il progetto di Meier per l’Ara Pacis.
Questo l’estratto da Il Messaggero:
ROMA (30 aprile) - «La Teca di Meier è un intervento da rimuovere, anche se non si tratta della prima priorità», lo ha dichiarato il neo-sindaco di Roma Gianni Alemanno nel corso della conferenza stampa in Campidoglio. Il riferimento è alla teca progettata dall'architetto americano Richard Meier per custodire il monumento eretto in onore dell'imperatore Augusto, soggetta nella capitale alle critiche del centrodestra: «Ci impegnamo - ha aggiunto Alemanno - a rivedere gli interventi fatti nel centro storico, ma le prime emergenze sono altre». La polemica. La polemica sull'Ara Pacis parte da lontano: già nel maggio 2006 l'allora candidato a sindaco di Roma per la Cdl, in corsa per il Campidoglio contro Walter Veltroni, aveva sostenuto che la Capitale andava «liberata da tutti gli sfregi, per questo smonteremo la teca dell'Ara Pacis e la porteremo in periferia». Allora Alemanno visitò il monumento eretto in onore dell'imperatore Augusto, insieme al critico d'arte Vittorio Sgarbi, ribadendo la sua intenzione, se eletto, di smantellare l'opera dell'architetto americano Richard Meier.
«Se Rutelli ha abbattuto la teca di Morpugno - ha affermato Vittorio Sgarbi - si può abbattere la costruzione di Meier. Alemanno ha mantenuto le promesse e io mi sento finalmente vendicato». Da parte sua, Meier si è detto pronto a parlare in qualsiasi momento della questiona con il neo-sindaco.
Senza avventurarmi in giudizi politico-elettorali che non interessano questo blog vorrei osservare che questa è una prova assoluta di quanto vado dicendo da un po’ di tempo e cioè per i progetti importanti che interessano la città intera bisogna farla finita con le giurie di soli “ESPERTI” e fare giudicare gli amministratori e soprattutto i cittadini.
La città non appartiene agli architetti, tantomeno alle Archistar, ma appartiene a tutti ed è necessario, per evitare ripensamenti tardivi e costosi per la collettività, che venga ripristinato il percorso virtuoso e naturale per i progetti:
GLI ARCHITETTI PROGETTANO- IL COMMITTENTE DECIDE
Chiunque faccia la professione di architetto sa che questa è la pratica quotidiana, che ogni progetto è anche una battaglia che ognuno di noi deve affrontare quotidianamente. Qualche volta si vince, qualche volta si perde; certamente non è possibile, né corretto, imporre un progetto. Tanto meno ad una intera città.
Nei progetti urbani il committente è la città intera ed essa deve decidere.
Meglio prima, che dopo, naturalmente.
1 maggio 2008
REFERENDUM PER DEMOLIRE O REFERENDUM PER COSTRUIRE?
Etichette:
Ara Pacis,
concorsi,
Meier,
Referendum,
Roma
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Etichette
Alemanno
Alexander
Andrés Duany
Angelo Crespi
Anti-architettura
antico
appartenenza
Ara Pacis
Archistar
Architettura sacra
architettura vernacolare
Archiwatch
arezzo
Asor Rosa
Augé
Aulenti
Autosomiglianza
Avanguardia
Barocco
Bauhaus
Bauman
Bellezza
Benevolo
Betksy
Biennale
Bilbao
bio-architettura
Bontempi
Borromini
Botta
Brunelleschi
Bruno Zevi
Cacciari
Calatrava
Calthorpe
Caniggia
Carta di Atene
Centro storico
cervellati
Cesare Brandi
Christopher Alexander
CIAM
Cina
Ciro Lomonte
Città
Città ideale
città-giardino
CityLife
civitas
concorsi
concorsi architettura
contemporaneità
cultura del progetto
cupola
David Fisher
densificazione
Deridda
Diamanti
Disegno urbano
Dubai
E.M. Mazzola
Eisenmann
EUR
Expo2015
falso storico
Frattali
Fuksas
Galli della Loggia
Gehry
Genius Loci
Gerusalemme
Giovannoni
globalizzazione
grattacielo
Gregotti
Grifoni
Gropius
Guggenheim
Hans Hollein
Hassan Fathy
Herzog
Howard
identità
Il Covile
Isozaki
J.Jacobs
Jean Nouvel
Koolhaas
L.B.Alberti
L'Aquila
La Cecla
Langone
Le Corbusier
Leon krier
Léon Krier
leonardo
Leonardo Ricci
Les Halles
levatrice
Libeskind
Los
Maffei
Mancuso
Marco Romano
Meier
Milano
Modernismo
modernità
moderno
Movimento Moderno
Muratore
Muratori
Musica
MVRDV
Natalini
naturale
New towns
New Urbanism
New York
New York Times
new-town
Nikos Salìngaros
Norman Foster
Novoli
Ouroussoff
paesaggio
Pagano
Palladio
Paolo Marconi
PEEP
periferie
Petruccioli
Piacentini
Picasso
Pincio
Pittura
Platone
Popper
Portoghesi
Poundbury
Prestinenza Puglisi
Principe Carlo
Purini
Quinlan Terry
Referendum
Renzo Piano
restauro
Ricciotti
riconoscibilità
rinascimento
risorse
Robert Adam
Rogers
Ruskin
S.Giedion
Sagrada Familia
Salingaros
Salìngaros
Salzano
Sangallo
Sant'Elia
scienza
Scruton
Severino
sgarbi
sostenibilità
sprawl
Star system
Stefano Boeri
steil
Strade
Tagliaventi
Tentori
Terragni
Tom Wolfe
toscana
Tradizione
Umberto Eco
università
Valadier
Valle
Verdelli
Vilma Torselli
Viollet le Duc
Vitruvio
Wrigth
Zaha Hadid
zonizzazione
3 commenti:
Premetto che non sono proprio daccordo con la tua conclusione per il fatto che la gente non conosce altro che ciò che gli viene proposto e ci sarebbe continuamente una pressione politica per convincere i cittadini di questo o quello, sono convinto del fatto che quella di Alemanno sia una buffonata. Se per caso si decidesse di abbatterlo sarebbe una grossa sconfitta per tutta Roma...
Sulla sconfitta per Roma sono d'accordo con te e infatti avrai notato che della proposta apprezzo più la forza dirompenete della provocazione che non l'effettiva attuazione. Dissento invece totalmente sulla manipolabilità della gente: nel segreto dell'urna la gente sa scegliere, sa cambiare, sa prendere decisioni e proprio a Roma ne hai avuto la riprova; forse potrà legittimamente non piacerti la scelta fatta ma uno non decide per tutti
Io da turista trovo che la zona si sia rivalutata, qquando andai a visitarla anni fa era solo cumuli di sporcizia e pieno di barboni e tossici (scusate la crudezza della immagine) invece ora (due settimane fa. Era pieno di turisti e gente che si godeva il posto.
Poi scusatemi ma è assurdo demolire un'opera e spendere soldi quando proprio li dietro c'e' il mausoleo di Augusto che necessita di interventi (è quasi un bosco.....roba da matti.
Sono un turista e un italiano, quindi amo Roma e odio gli sprechi.
I soldi usiamoli appunto per il mausoleo di Augusto!!!! Altro che demolire per ricostruire, roba da matti.
Posta un commento