National Gallery, Londra
Lo spirito del periodo non dovrebbe essere polemico, tuttavia una battuta verrà perdonata. Guardando la capanna di questa Natività mi sono concesso una domanda profana: per le norme del mio Comune rientrerà o meno tra gli edifici o manufatti "incongrui"? Mi sono risposto sì, perchè ha "parti strutturali inconsistenti" (tettoia). D'altra parte la risposta è coerente con la realtà, in questo caso, perchè:
"Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perchè non c'era posto per loro nell'albergo". Luca 2.7
Dunque ho trovato un po' di spirito cristiano anche in queste norme.
Buon Natale
Pietro
8 commenti:
Ho l'impressione che ad essere incongrua sia "la povertà"; un elemento di disturbo del mondo efficiente ed organizzato sin nei minimi dettagli come lo rappresentatano alcuni.
Uno scandalo intollerabile che sfugge dalla "norma".
Eppure c'è: e non bisogna tornare al medioevo per accorgersene. Sta qui dietro casa.
Buon Natale anche a te, Pietro, che sopporti stoicamente intemperanze ed elucubrazioni di amici ed avversari sparsi per il web.
Caro memmo54, ormai la norma, nata come elemento equilibratore e di giustizia nella società, si è trasformata da tempo nel suo opposto e negli ultimi tempi in maniera speciale, non solo a livello locale ma a livello centrale e centralissimo, cioè europeo, si è trasformata in elemento di pericoloso e violento controllo sociale. Va detto, come magra consolazione, che c'è una grande omogeneità di comportamento di tutte le istituzioni pubbliche nei confronti dei cittadini, contrariamente a quello che pensavamo fino ad un po' di tempo fa, e cioè che la società fosse così complessa. Il "governo", in senso lato, è tutto sommato semplice, elementare direi: produrre norme di qualunque tipo per punire i cittadini, che di conseguenza perdono questo attributo per diventare sudditi. Ordinati, precisi, più sani e più belli ma sempre sudditi.
Noi architetti in particolare, nell'esercizio della nostra professione, siamo forgiati nel carattere da quotidiane angherie. La pazienza è la nostra prima virtù, seguita dalla fortezza e dalla temperanza. La giustizia no, non la esercitiamo affatto, perchè se la esercitassimo per davvero dovremmo perdere pazienza e temperanza e con molta fortezza rovesciare i tavoli.
Quindi sopportare qualche intemperanza scritta è l'ultimo dei problemi. E poi considera che, in fondo, dei più scrivono non conosco la faccia, perciò ho sempre la soddisfazione di potermela immaginare in un certo modo.
Buon Natale
Pietro
Basso..calvo...curvo; naso adunco e voce stridula...Gargamella insomma!
La tua descrizione è molto precisa e pertinente, ma io pensavo a qualcosa di più.... sintetico e immediato. Ma è un'espressione in uso da noi.
Ciao
Pietro
Caro Pietro, bella l'immagine di Piero (per noi lui si chiama come te). Simpaticissima anche la battuta sull'edificio "incongruo". Comunque a Lui glielo hanno condonato (dopo molte "sofferenze"). Col tempo la capanna ha avuto molte "addizioni funzionali" (per fortuna nostra e della nostra civiltà).
Auguri anche a te
Alessandro
No, sono io che mi chiamo come lui. Non perché è nostro conterraneo ma io credo che Piero sia un grande architetto in potenza perchè non ha esercitato questa funzione. Quasi tutte le sue pitture sono architetture dipinte, proprio quando rappresentano figure umane. Una per tutte, che pochi non aretini conoscono e che invito a visitare, è la Maddalena che sta in Duomo. Ma la Pala di Brera, la Flagellazione, la Madonna di Senigallia, la Resurrezione, tutte insomma.
Ecco, io Piero lo farei studiare ad architettura.
Auguri anche te e ai tuoi
Piero
Nelle più banali delle ipotesi, anche se in ritardo, non posso che ricambiare gli auguri, di cuore! Un augurio di buon anno, quello sì, in tempo!
Gli auguri sono sempre graditi. Grazie
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