I simboli con cui le istituzioni si presentano ai propri cittadini e al mondo hanno la loro importanza, nonostante vi siano coloro che non vedono o non vogliono vedere questa relazione.
I simboli dell’Istituzione Europea sono senza tempo, senza luogo, senza identità, senz’anima e rappresentano, appunto, un immenso non-luogo istituzionale e politico. L'annullamento dell'identità dei popoli può essere causa di conflitti tanto quanto l'esasperazione identitaria.
L’architettura fisica con cui l’Europa si celebra, rappresenta al meglio, o al peggio secondo i punti di vista, la sua architettura istituzionale e politica: una pura astrazione avulsa dall’Europa delle nazioni e dei popoli. Per rappresentare tutti si è scelto di non rappresentare nessuno, si è scelta una generica e brutta modernità priva di contenuti che non siano quelli della finanza, che è economia virtuale privata della componente del lavoro e quindi della componente umana. Una finanza delocalizzata per un’istituzione che non ha radici nei territori e nel cuore della gente.
Niente a che vedere con il Palazzo del Parlamento Italiano o con quello del Quirinale o con l’Eliseo o con Il Palazzo di Westmister o con la Casa Bianca.
L’architettura dell’Europa ha rifiutato la bellezza perché non poteva fare diversamente. In questo possiamo riconoscere, amara soddisfazione, che i simboli scelti sono sincera espressione di una misera realtà costruita su un ideale di universalismo politico, economico e culturale di cui, ironia della sorte, l’attuale, anomala situazione politica italiana sembra quasi manifestazione e sottoprodotto.
3 commenti:
Sarebbe stato più giusto se avessero coraggiosamente accettato la bandiera disegnata da Koolhaas: basata sul codice a barre (y € $ ove y è yen)
http://socialdesignzine.aiap.it/news.php?current=006278
bell'idea, peccato che la bandiera andrebbe ridisegnata periodicamente: se, per esempio, nel 2013 entra la Croazia e se l'Ungheria ci ripensa, che si fa?
Vilma
Vilma, credo che ce ne siano talmente tanti di colori che ce ne è per tutti: Angola, Brasile, Cecenia, ecc. E poi mi sembra il caso di ridurre, non di aumentare gli stati membri.
Concludo copiando il commento che ho lasciato su facebook in risposta a biz che ha segnalato con notevole prontezza di riflessi quel link:
I "soliti inglesi" hanno ragioni da vendere: un asciugamano come bandiera per un'Europa da ultima spiaggia
Ciao
Pietro
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