Su segnalazione di un'amica, propongo un altro video, questa volta di James Howard Kunstler, sulla città americana.
Questa volta però, contrariamente al video precedente, i concetti che Kunstler esprime sono perfettamente validi anche per le nostre città europee e italiane.
Tra l'altro il video è anche molto divertente perchè Kunstler è brillante e ha il dono di dire cose intelligenti e importanti con grande umorismo.
Al solito, il video può essere sottotitolato in italiano.
Altri post su Kunstler
- LA SOSTENIBILITA' DI JAMES KUNSTLER E QUELLA DI CASA NOSTRA
- COSTRUIRE CON PARSIMONIA, di Ettore Maria Mazzola
5 commenti:
James Howard Kunstler è un personaggio coraggioso e fantastico ... per questo è uno che dà fastidio.
Personalmente ritengo il suo "The Long Emergency" (pubblicato in Italia dalla Nuovi Mondi col titolo di "Collasso - Come sopravvivere alla fine dell'era del petrolio a buon mercato) un libro straordinario, così come il precedente "Geography of Nowhere".
Purtroppo, sono discorsi che gli architetti, gli urbanisti, i petrolieri e gli industriali rifiutano di ascoltare ... resta però la soddisfazione che mai nessuno sia riuscito a smontare le parole di Kunstler sulla fine del petrolio e sulla dipendenza di tutte le presunte energie alternative dal petrolio.
Una ragione in più per rimboccarsi le maniche e ripensare al nostro futuro ed a quello dei nostri figli prima del raggiungimento del punto di non ritorno.
Speriamo che, grazie a questi video sottotitolati, i nostri ignorantissimi politici, e l'enorme massa di pseudo-architetti e pseudo-urbanisti che infesta il nostro Paese, ascolti, o legga i sottotitoli e, finalmente, capisca che dal dopoguerra ad oggi abbiamo intrapreso una strada che non va da nessuna parte, se non al collasso della nostra presunta "civiltà".
Spero che, finalmente, si capisca che quello dell'architettura e dell'urbanistica non sia un problema di "stile architettonico", ma di "stile di vita".
Sono molti anni che continuo a combattere nella speranza che certi architetti, certi pseudo-storici "critici" di architettura la smettano di accusare di "passatismo" chi, rifiutando in nome del bene comune uno stile di vita sbagliato, promuova un tipo di architettura e di urbanistica a dimensione umana e rispettosa dei luoghi. Mi auguro che ascoltino Kunstler - che guarda caso non è un architetto! - e capiscano dalle sue parole una serie di termini come "senso di appartenenza", "grammatica", "definizione dello spazio", ecc. e, finalmente, imparino a fare autocritica rivedendo le proprie posizioni arroganti, ignoranti e presuntuose.
Ricordiamoci che in questo momento noi abbiamo questo pianeta in prestito dalle generazioni future e, come tale, dovremmo lasciarlo al termine del nostro passaggio.
Ciao
Ettore
La comunicazione di Kunstler è divertente e divulgativa. Le cose che dice sono giuste, anche se il discorso sarebbe più lungo... Mi ha fatto venire in mente la mia tesi di laurea, iniziata nel 1978 e discussa nell'80. Invece di un ipermercato, ad essere ristrutturati in parti più piccole, legate al tessuto urbano circostante, erano dei grossi capannoni dismessi del settore tessile a Prato. Io, all'epoca, non ero un marziano perchè seguivo la rivista Lotus, Leon Krier che veniva a Firenze a parlare dello spazio urbano e alcuni professori come Caniggia che fu poi Presidente della commissione di laurea. Sono passati quasi 35 anni e ancora ci sono colleghi che progettano oggetti avulsi dal territorio e dalla città. Il bello è che anche la normativa urbanistica, che i nostri politici spacciano come utile alla difesa dei valori storici del territorio (sto parlando della Toscana), in realtà, se segui i dettami illustrati da Kunstler, ti mette i bastoni tra le ruote mentre, se progetti cose urbanisticamente lecorbuseriane, ti spiana la strada. Ho l'impressione che da soli, noi architetti (e oltretutto non siamo neanche omogenei) possiamo fare poco. Comunque, Piero, potrebbe essere divertente preparare una comunicazione tipo quella del video, riferita al nostro territorio, e sentire se la "Becco Giallo Comunication" fosse disposta a produrla. Che ne dici?
Incursione del becco Giallo anche nel blog. Per i non aretini, ma direi meglio, i non toscani, Becco Giallo è un anonimo architetto, si suppone, castigatore ironico dei costumi burocratici dell'urbanistica nostrana. Il suo successo è stato notevole, grazie ai potenti mezzi offerti da internet e dalle mail.
The Becco Giallo Production è invece .... un altro scherzo, nato per puro caso, che ho fatto io appropriandomi abusivamente del marchio (non registrato spero), facendo brevi filmati al limite del surreale con un ottimo cabarettista come l'architetto Antonio Bigi. Praticamente il Gabibbo dell'edilizia.
Venendo all'anonimo seguace del Becco Giallo direi che sì, si può fare. Caro anonimo fatti vivo, anche perchè è un po' che non ci sentiamo, e mettiamo insieme quest'altra scemata.
Scemata che però, come il Becco Giallo autentico, fa più male di molte discorsi e anche di molte interrogazioni in Consiglio Comunale.
Dimenticavo di dire, sempre per i non addetti, che al Becco Giallo si è affiancato uno stormo di altri pennuti di varie specie (cinciallegra, passero solitario, gufo reale, ecc) altrettanto bravi, che hanno messo alla berlina il piano di Arezzo e non solo.
Ciao
Pietro
bellissima l'idea della "Becco Giallo Production" se fate il filmato fatecelo sapere!!
Mi raccomando, fatelo prima della riapertura della caccia!!!
Ciao
Ettore
Caro Ettore, ora non vorrei usare il blog come facebook, ma insomma, se su youtube fai la ricerca antonio bigi architetto becco giallo, un sorriso lo potrai fare. Magari l'ultima in ordine cronologico non è granchè, ma non tutte le ciambelle vengono col buco.
Ciao
Pietro
Posta un commento