Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


15 novembre 2011

GRATTACIELI A ROMA: COMUNICATO STAMPA

Pubblico il comunicato stampa emesso dopo la conferenza stampa in ordine alla istituzione della "Commissione grattacieli" dal Comune di Roma. Seguono link a post sui grattacieli.

Jurassic Park a Roma

Vecchi grattacieli per sfigurare un patrimonio dell’umanità
Martedì 15 novembre 2011

Comunicato stampa

Nell’era della sostenibilità, in concomitanza con una delle peggiori crisi economiche che il nostro Paese abbia mai attraversato, l’istituzione della “Commissione Grattacieli per Roma” appare come un atto irresponsabile destinato a gettare nel baratro Roma e l’Italia.
Nel resto del pianeta, dove questa tipologia edilizia è stata adottata per ragioni ideologiche e speculative, gli stessi responsabili si sono trovati a dover fare i conti con crisi gravissime e fallimenti; non è quindi possibile accettare che Roma, a causa di una scelta avventata dell’attuale sindaco, debba patire le stesse sorti.

I dati aggiornati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) dimostrano che l’edilizia industriale che ha caratterizzato gli ultimi 70-80 anni, risulta la maggiore responsabile dell’emissione di CO2 e gas serra, più dell’industria e più dei trasporti. In particolare, la tipologia edilizia del grattacielo risulta essere uno dei peggiori esempi da promuovere, essendo altamente energivora e dipendendo in maniera insostenibile dai sistemi meccanici di raffrescamento e riscaldamento.

È altresì necessario sfatare il mito che vede il grattacielo come un toccasana al consumo di territorio: il grattacielo concentra un quantitativo di persone enorme, e necessita di enormi superfici destinate a parcheggio, di strade ampie in grado di accogliere gli enormi flussi di traffico diretti preso questo congestionatore di città. Tipologie del genere possono sopravvivere in luoghi ove il sistema dei trasporti pubblici è talmente efficiente e capillare da disinvogliare la gente all’uso dell’automobile, ergo non a Roma.
Queste valutazioni contrarie ai grattacieli si sommano a Roma all’impatto che avrebbero con i valori storici, artistici e spirituali; rispetto quindi alla salvaguardia di tale patrimonio culturale vale la pena ricordare come questa città unica al mondo ha avuto una formazione lenta ma continua nella storia, del proprio Genius loci, a partire da un’epoca antichissima con la sua eredità di beni monumentali romani che si sono conservate nei secoli. L’apporto poi soprattutto nel 500 del Papato e della Chiesa cattolica che hanno saputo impostare la struttura della città moderna che, superato indenne quella antica durante l’800 e il 900, consente ancora oggi a Roma , di mantenere il suo fascino.
Sarebbe grave trascurare questi precedenti e le voci di molti e autorevoli personalità culturali internazionali e compromettere così un’eredità decretata bene mondiale dall’Unesco.
Le proposte emerse a fine conferenza stampa riguardano l’avvio di un immediato confronto con le Commissioni Urbanistica, Ambiente e Trasparenza del Comune di Roma. Inoltre si prevede il coinvolgimento degli Istituti Stranieri presenti a Roma, che hanno svolto azioni critiche nei loro paesi, in relazione alla costruzione di nuovi grattacieli. Ultima, ma non per importanza, una campagna di informazione e sensibilizzazione territoriale con i cittadini dei Municipi romani dove è prevista l’edificazione di questa tipologia di costruzioni.

Italia Nostra - Sezione di Roma
Società Internazionale di Biourbanistica
Associazione Romana Proprietà Edilizia(ARPE)
Unione Cattolica Italiana Tecnici(UCIT)

Info 347 1924404


Link:

Grattacieli sostenibili e ...sostenuti
Qualche numero interessante sui grattacieli "sostenibili"
Ancora sui grattacieli "sostenibili"
Una ragione in più contro i grattacieli
Tutti a Parigi finchè siamo in tempo
Attualità di Giovannoni sui grattacieli
Insulae come grattacieli, Tertulliano come Langone
Langone ancora contro i grattacieli
Stefano Zecchi sui grattacieli
Grattacieli
L'assioma del grattacielo
La banalità del male
Tra la via Emilia e l'east

13 commenti:

ettore maria ha detto...

grazie Pietro

Pietro Pagliardini ha detto...

Di niente Ettore.
Constato con soddisfazione che l'amico Enrico Delfini, autore del post precedente, è arrivato alle stesse conclusioni nell'analisi del rapporto tra grattacieli e sistema urbano. Una dimostrazione che non è necessario essere architetti o urbanisti per cogliere aspetti essenziali della città.
Ciao
Pietro

enrico d. ha detto...

Un esempio di che cosa significa disincentivare il trasporto privato.
Entrare a Manhattan dagli altri sobborghi di NYC (e chiamre sobborgo uba Brooklyn che conta 4 milioni di abitatnti è limitativo...) comporta pagare un pedaggio salato; e pagare il parcheggio una media di 15-20 dollari l'ora. Per raggiungere Brooklyn da Staten island, occorre percorrere il ponte "Da Verrazzano". Pedaggio 13 dollari per un chilometro e mezzo. e poi ci vogliono altri dieci chilometri e un altro ponte (o tunnel) a pedaggio per arrivare a manhattan. Oppure il ferry, che in 30 minuti raggiunge Manhattan a poco più di cento metri da Wall street. Costo: 1 dollaro e mezzo, per andata e ritorno. Ma c'è un traghetto da 2-3mila posti ogni dieci minuti, dalle 5 di mattino; e ci sono ampi parcheggi all'imbarco...
P.S. io comunque il pedaggio sul ponte da verrazzano non l'ho pagato!

Pietro Pagliardini ha detto...

Non l'hai pagato perché turista o perché portoghese?
Comunque se dici questa storia dei pedaggi salati, senza dire (non tutti magari hanno letto il tuo post) che ci sono sevizi pubblici efficienti e pure i taxi costano (o costavano?) relativamente poco, se legge qualche assessore alla "mobilità" alza tutte le tariffe per fare cassa, con la scusa dell'inquinamento!
Ciao
Pietro

enrico d. ha detto...

non ho pagato perchè sono passato a piedi, con altri 49.999 maratoneti !!!

Pietro Pagliardini ha detto...

Per evitare che tu sembri troppo perfettino, dicci la tua classifica, tra 1° e 50.000°!!!!!
Ciao
Pietro

ettore maria ha detto...

grande Enrico il maratoneta!!
Ottimo comunque il discorso su pedaggi e mezzi pubblici

enrico d. ha detto...

nella fascia 55-59 anni (e io sto nei 59enni) sono giunto 1038 su 1800.
Riguardo le tariffe dei taxi, un percorso "medio" non supera i 15 dollari, mancia compresa. La corsa in metro 2,5. Viaggiando in quattro il taxi è decisamente concorrenziale

Pietro Pagliardini ha detto...

Andrà meglio l'anno prossimo quando sarai nella fascia 60-65. Potresti arrivare nei primi cento.
Complimenti
Pietro

Anonimo ha detto...

Vedo che c'è ancora parecchia ignoranza, sulla tipologia edilizia del grattacielo: si capisce dalle scempiaggini scritte in questo articolo...
Bof...la cosa bella è sentire gente che si reputa esperta sull'argomento, dire cose che non stanno né in cielo né in terra, considerando peraltro che le dicono abitando in una città dove sorgono continuamente orride palazzine tra i 4 e i 7 piani, a danno del territorio e dell'Agro Romano, ormai ridotto a pezzi...
Non credo che chi preferisce spianate di palazzine a una singola torre salva-territorio abbia le idee molto chiare: tantopiù che costoro vanno contro la tradizione più italiana che ci sia! quelle delle torri!!! tsk...che tristezza...in che mani è il pianeta...gente che parteggia per i palazzinari...gente anti-grattacieli, anti-tram, anti-metropolitane: la rovina di questa città, come se non bastasse l'amministrazione più becera che si sia mai avuta... -.-

ettore maria ha detto...

gent.mo "illuminato" anonimo che per paura di fare una figuracce ti mascheri dietro l'anonimato, potresti argomentarci le ragioni dell'ignoranza dietro il comunicato stampa?
Io noto che la tua ignoranza sia abissale se parli di "torre salva territorio": è la più grande menzogna che sia mai stata codificata, infatti, durante la conferenza stampa sono state mostrate immagini e dati inconfutabili che smontano questa stupida credenza ... ma probabilmente tu sei così illuminato da saperne più di illustri scienziati di tutto il mondo che, da anni, lavorano a studiare il problema pubblicando i loro risultati, risultati che sono stati mostrati in conferenza. Inoltre, quando lanci accuse assurde riflettici un po' su: tranne l'antigrattacielismo, chi sarebbe contrario ai tram e alle metropolitane?

Pietro Pagliardini ha detto...

C'è qualcosa di inquietante nel commento di Anonimo (ti pregherei non di firmarti con nome e cognome ma di usare un nick name qualsiasi: se nessuno firmasse sarebbe difficile distinguere tra anonimo e anonimo) ed è il fatto che alla base del suo ragionamento, sbagliato ma non ha importanza per quello che voglio dire, c'è l'assoluta indifferenza per chi abita il grattacielo. Voglio dire che alla base del suo ragionamento c'è un efficientismo positivista che trascura l'elemento umano: "si deve salvaguardare la natura e quindi gli uomini vanno stipati come sardine l'uno sopra l'altro in grattacieli".
No, Anonimo, la soluzione del problema deve prevedere la salvaguardia della natura insieme all'uomo e il grattacielo, tra l'altro, non prevede né l'una né l'altra condizione.
Pietro

enrico d. ha detto...

E' vero che l'Italia è ricca di torri. Non solo San Gimignano e Siena, ma anche la mia Bologna era detta "delle cento torri" fino all'inizio del XX° secolo quando molte caddero vittima di sventramenti e di "modernizzazioni" varie.
Ma si tratta di torri; non di grattacieli. Loro scopo era, oltre alla valenza simbolica di mostrare opulenza e potere, quello di permettere ad un esiguo manipolo di sentinelle di avere una visuale ampia e dall'alto. Dalla ostra torre degli Asinelli (97 metri nell'undicesimo secolo erano un bel costruire!), la vista spaziava praticamente su tutta l'area dell'attuale provincia.
Ma per permettere alla guarnigione di darsi i turni (immagino una mezza dozzina di uomini, non di più) e/o di mangiare e dormire a quella altezza, tutti i primi 96 metri della costruzione sono praticamente non abitabili ed hanno solo una funzione di supporto della piattaforma sommitale. Per ovvie ragioni strutturali, i primi 15-20 metri sono praticamente un blocco compatto di roccia, in cui sale una strettissima scala senza luci; dai 20 metri in su le scale salgono addossate ai muri perimetrali, all'interno del "pozzo" verticale che è praticamente di ampiezza costante, sempre assai stretto. Lo spessore dei muri infatti è all'inizio molto largo (circa due metri, per moi ridursi, al diminuire del carico. Questo fatto compensa la riduzione delle dimensioni generali della torre. Dal punto di vista del dispendio di materiali e risorse, la mole di materiale e di lavoro necessaria per portare una o poche persone in alto era assolutamente assurdo. Così era per campanili e cupole.

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