Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


1 novembre 2011

BIENNALE DI PADOVA: RIGENERAZIONE URBANA SOSTENIBILE?

Un post di Ettore Maria Mazzola cui segue un mio commento

Biennale di Padova – Rigenerazione Urbana Sostenibile … ma quale???
di Ettore Maria Mazzola

Negli ultimi anni, come “Gruppo Salìngaros” e “Società Internazionale di Biourbanistica”, abbiamo portato avanti progetti, pubblicazioni e conferenze incentrate sul tema della “Rigenerazione Urbana Sostenibile”. Nel tempo abbiamo registrato un enorme interesse da parte del grande pubblico e della classe politica, indipendentemente dagli schieramenti di destra o di sinistra. In particolare, grazie alla profondità ed attualità dei temi trattati, il sito web dell’International Society of Biourbanism ha registrato un altissimo numero di contatti e di richieste di iscrizione da tutte le parti d’Italia e dall’estero, ed abbiamo ricevuto moltissime richieste di pubblicazione di papers sul Journal of Biourbanism. Come è nella natura delle cose, purtroppo, ben presto abbiamo dovuto renderci conto che alcune persone e/o gruppi volessero affiliarsi al gruppo e adoperare il marchio dell’ISB per promuovere cose che tutto possono essere tranne che rappresentare progetti biofilici e sostenibili.

Oggi ci troviamo a registrare l’esistenza di una mostra/convegno che utilizza i temi da noi trattati, addirittura ricalcando il titolo di una delle nostre conferenze, dove però nessuno del gruppo è stato minimamente interpellato, né come relatore, né come espositore, né come membro del comitato scientifico.
Per aiutare a comprendere di cosa stiamo parlando, mi affido alle parole del sito che pubblicizza l’evento:

"Dal 27 Ottobre 2011 al 13 Febbraio 2012 presso il Palazzo della Ragione di Padova ci sarà l'esposizione della 5° mostra, non più incentrata sui progetti e opere di un architetto di fama internazionale, ma sul tema della rigenerazione urbana sostenibile, al fine di promuovere strategie di interventi su scala urbana e metropolitana, mirate a riqualificare quartieri degradati per gli aspetti edilizi, urbanistici, sociali e ambientali.
Gli architetti Michele De Lucchi -AMDL-, Andrea Boschetti e Alberto Francini -METROGRAMMA-, allestiranno l’esposizione di esperienze nazionali e internazionali di riqualificazione e rinnovo urbano, incentrate principalmente su tre livelli:
- le sfide della contemporaneità e dei suoi stili dell’abitare, del lavorare, del vivere, della multietnicità;
- la sostenibilità mediante l’uso di nuove tecnologie, compatibili con l’ambiente e che assicurino il risparmio delle risorse;
- l’integrazione e la continuità con il tessuto urbano esistente, la storia dei luoghi e i fatti identitari locali.
La Mostra sarà accompagnata da conferenze e tavole rotonde con architetti, urbanisti, economisti giuristi, esperti in sociologia urbana, amministratori di importanti città nazionali e internazionali oggetto di virtuosi interventi innovativi per approfondire, in modo interdisciplinare, i criteri di applicabilità di un approccio integrato alla riabilitazione urbana.
La Mostra a Palazzo della Ragione (allestimento di Michele De Lucchi, A. Boschetti e Alberto Francini) si incentra sul tema della rigenerazione urbana sostenibile prendendo lo spunto dalla comunicazione della Commissione Europea “Europa 2020”, una strategia per la città del futuro: sostenibile, intelligente e inclusiva ed inoltre dal Documento del Comitato economico e sociale europeo (CE.SE.) “Necessità di applicare un approccio integrato alla riabilitazione urbana
”.

Fin qui, tutto potrebbe sembrare giusto e legittimo, se nonché ecco la sorpresa … che sorpresa non è affatto. Le immagini ad inizio post rappresentano le opere in mostra organizzate per categorie come da programma.
Anche se è fuori dall’elenco ecco un’immagine di un altro progetto per Parigi sviluppato dagli stessi autori, progetto che lascia intendere come secondo questi personaggi potrebbe crescere il verde!

In pratica, piuttosto che confrontarsi con chi da anni pratica e studia scientificamente questo argomento, gli organizzatori hanno preferito limitarsi ad utilizzare lo slogan di un nostro convegno (nel quale vennero mostrati interventi sostenibili di rigenerazione urbana), per poter presentare ridicoli interventi le cui autoproclamate sostenibilità e intelligenza si limitano alla presenza di verde nei rendering (che non necessariamente verrà seguita dalla realtà dei fatti per ovvie ragioni di impossibilità di crescita), dimenticando del tutto che la sostenibilità non può tralasciare il miglioramento delle condizioni ambientali, economiche e sociali. Dimenticando gli studi scientifici che dimostrano come la geometria dello spazio possa avere degli effetti deleteri sull’organismo umano. Tralasciando del tutto la necessità di costruire a chilometri zero e con materiali naturali piuttosto che abbondare con cemento, metalli, vetri e altri prodotti industriali. L’architettura industriale, inclusa quella che viene spacciata per “bio”, piuttosto che risultare sostenibile, risulta una vera e propria macchina da guerra contro l’ambiente … ma gli sponsor delle riviste patinate e di eventi come questo non potranno mai ammettere che certe cose si sappiano! Appare quindi offensivo dell’intelligenza umana sostenere l'insostenibile e spendere del denaro per organizzare degli eventi tesi a prendere per i fondelli chi è a digiuno di architettura, urbanistica, ambiente, neurofisiologia, sociologia ed economia. Questi eventi infatti, hanno un unico obiettivo: far credere che questo genere di progetti debba essere quello da portare avanti!!ù

C’è stato chi, leggendo il mio commento all’evento pubblicato su FaceBook ha detto:

La ‘rigenerazione urbana sostenibile’ non è un’esclusiva di Salìngaros se ne parla almeno da un trentennio. Soprattutto l’architettura (urbana) non è un marchio (per fortuna). Rigenerazione e sostenibilità sono spesso temi pericolosi con derive ‘speculative’ (anche in chiave piccolo piccolo borghese antichista).

L’unica replica che certi commenti meritano è questa:
Una cosa è adoperare degli slogan e dei termini con lo scopo di attirare l'interesse delle persone, e un'altra è parlare con cognizione di causa di determinati argomenti.

Indipendentemente dalla visione dell’architettura e dell’urbanistica che ognuno di noi può avere, sarebbe ora che tutti ci indignassimo per certe prese per i fondelli ... a meno che non si voglia ritenere che i progetti elencati per le sezioni "Città Sostenibili" e "Città Intelligenti" siano davvero da ritenersi tali!

Le posizioni personali andrebbero messe da parte, sarebbe ora di combattere queste menzogne che tendono a promuovere sempre le stesse persone, persone il cui mito, (come per esempio nel caso di Perrault riportato in elenco) è stato creato a tavolino e non per meriti reali, ma solo per comodo dell’allora Ministro della Cultura francese. Se davvero pretendiamo che la gente ritorni ad amare l'architettura, dobbiamo fare in modo che si smetta di prenderla per i fondelli!!!

Commento al commento su Facebook
Rivendicare l'esclusiva sarebbe un errore ma sostenere che la maggior parte di quegli interventi mostrati nelle foto sono semplicemente nuovi interventi che con la rigenerazione urbana sostenibile niente hanno a che vedere è legittimo e corretto. Le parole sono pietre e hanno un significato ben preciso:
- Rigenerazione significa "ricostituzione di tessuto o organo leso"
- Urbana è aggettivo che significa "relativo alla città"
- Sostenibile significa purtroppo molte cose, troppe anzi, ma possiamo convenire tutti che è aggettivo da attribuire ad interventi di trasformazione del territorio che non gravino eccessivamente, e idealmente tendano a non gravare affatto, sulle risorse energetiche non rinnovabili, che non occupino nuovo territorio e che siano realizzati con l'uso di materiali ecologici.
Se messe tutte insieme queste parole formano un'espressione molto più rigorosa delle singole parti e non è difficile osservare che alcuni di quegli interventi sono semplici architetture isolate che certamente non "ricostituiscono un tessuto o un organo leso", cioè una parte di tessuto urbano degradato. Sono solo oggetti, neppure sostenibili che quindi non rigenerano un bel niente. Ma anche un parco, da solo, difficilmente rigenera un tessuto urbano, pur essendo urbano (ma non necessariamente sostenibile in quanto la presenza massiccia di opere costruite può esserne elemento discriminante in questo senso).
Purtroppo l'uso di slogan come richiamo pubblicitario legato alla moda del momento è divenuta un'abitudine che ha il grave difetto, tipico della comunicazione di questa epoca, di essere generica e imprecisa, di accondiscendere il gusto del momento, a prescindere dai reali contenuti, di offrire insomma in pasto al pubblico quello che si ritiene il pubblico gradisca di più con ciò ingenerando idee totalmente sbagliate.
Quanto all'espressione "in chiave piccolo piccolo borghese antichista" è veramente .....demodè e perfino buffa perché volendo apparire come molto "moderna" finisce invece per essere vecchia e direi meglio proprio ammuffita. Piccolo borghese si riferisce ad una divisione in classi sociali che non esistono più, nemmeno come atteggiamento mentale, e che non trovano riscontro o paragone possibile nella società contemporanea. Direi che è un'espressione "piccolo borghese" in senso metaforico perché probabilmente indotta da letture approssimative mal digerite o in qualche sezione di partito piena di ragnatele.
Un esempio: potrebbe forse essere classificato come atteggiamento piccolo borghese quello di coloro per i quali "il possesso (di un oggetto non essenziale come l'IPhone) è il segno di un’identità sociale e una sorta di compensazione (per quanto magra) in tempi che, in molti, non lasciano troppe speranze per il futuro"? [Fonte: la rivista Il Mulino]
Anche se l'atteggiamento ha qualche somiglianza di facciata, certamente tale classificazione sarebbe totalmente superficiale, fuorviante e sbagliata.

2 commenti:

Stefano Serafini ha detto...

Intervengo raramente, ma questa volta sono chiamato in causa. Grazie dunque a Ettore e a Pietro, ai quali non sfuggono queste cosine "piccole piccole e borghesi" di casa nostra, dove la cultura dell'origliare, rimasticare e rivomitare tutto ciò che potrebbe far tendenza/moda/mercato, senza preoccuparsi d'altro che della superficie ha raggiunto il suo zenit. Tanto si sa bene che in Italia è tutto finto: i fondi, gli investimenti, le attenzioni della stampa, scorrono a priori lungo i soliti canali, indipendentemente dai contenuti. Non a caso i nostri cervelli - o più semplicemente i giovani, compresi largamente i quarantenni - volano all'estero, via da questo circo mafioso e gerontocratico.

Che fare? Beh, almeno divertiamoci a sfotterli, questi ridicoli barbagianni che hanno anche la faccia tosta di andarsene in giro a ciarlare e a far la ruota, circondati da cretini. E naturalmente continuiamo a faticare, seriamente e con gioia (che non esclude un certo amaro in bocca, ma ci sta anche quello), sulle cose in cui crediamo. La biourbanistica ormai è seguita quasi esclusivamente all'estero, in almeno 10 Paesi, dove si discutono tesi di dottorato sull'ultima creazione... italiana, e si preparano progetti.

Un caro saluto,

Stefano

ettore maria ha detto...

Caro Pietro,
ottimo la tuo commento. La puntualizzazione mi sembra assolutamente chiara, speriamo che il "piccolo, piccolo borghese" possa capire

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