Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


12 ottobre 2009

REPORT: FOTOGRAFIA DELL'URBANISTICA ITALIANA

Su Report di domenica 11 il servizio La via del mattone mette in luce in maniera impietosa e assolutamente corrispondente al vero lo stato della nostra urbanistica e, direi, della nostra condizione di sudditi della burocrazia.

CONSIGLIO VIVAMENTE DI GUARDARLO A TUTTI MA DIREI CHE SAREBBE NECESSARIO COSTRINGERE A GUARDARLO TUTTI COLORO CHE REDIGONO PIANI, NORME DI ATTUAZIONE, REGOLAMENTI EDILIZI E I VARI FUNZIONARI REGIONALI ADDETTI ALLA SCRITTURA DELLE LEGGI.

Questo il link:
LA VIA DEL MATTONE
con l'avvertenza che l'inizio del servizio cui mi riferisco è circa al 10° minuto. Prima c'è un servizio sulla frana di Messina.

11 commenti:

enrico d. ha detto...

La Milena G. è davvero brava. E le cose a Bologna sono davvero così.
Da incompetente, la cosa che più mi stupisce, e disturba, è scoprire che l'autorità ha diritto (dovere?) di mettere il naso in cose di cui non sembra proprio ce ne sia bisogno. Se voglio cambiare una porta e aprirla in un senso invece che nell'altro, o chiudere una porta come nell'esempio TV, che cosa gliene frega al sindaco?
Lo sconcerto aumenta vedendo , al contrario, quali obbrobri e quale scemenze vengono accettate e costruite, in tema di edilizia privata, ma anche di strade, rotonde, curve, e schifezze varie. Viene quasi il dubbio che, sotto, ci sia una "voglia di potere", che spesso può sconfinare in "voglia di favori"....
Due ulteriori notazioni: in Olanda (!!), dato un certo schema base di quartiere (ad es.: case massimo tre piani), chi vuole sopraelevare la sua casa di due piani, e fare il terzo mansardato, basta che presenti il progetto, che viene affisso in apposito albo pubblico. E solamente i vicini di casa possono avanzare contestazioni, di ordine estetico, o funzionale (in una strada di case con mattoni a vista, può dare fastidio la sopraelevazione in vetro e acciaio; o viceversa; oppure il nuovo assetto potrebbe privare il vicino di troppo sole...). solo in tal caso il comune nomina una commissione peritale.
Le amministrazioni locali, in questo modo, hanno molto meno da lavorare, e possono concentrarsi su altri argomenti, forse più utili. Ma di certo, hanno molte meno occasioni di indurre architetti e geometri a "ungere le ruote"....
E' bene pensare a questo, anche quando si sente discutere, ad alto livello, della concessione del voto agli immigrati, nelle elezioni amministrative. Se nei poteri di chi amministra è racchiuso un tale enorme potere, anche finanziario, si capisce bene perchè sono tutti pronti a litigare. "Ma all'estero gli stranieri votano..." certo! ed è giusto, quando si tratta di amministratori che intervengono su argomenti "di vita vissuta": se prorogare l'orario dei servizi pubblici di trasporto; se e come modificare le aree a verde e i parchi giochi; come modificare l'illuminazione di aree defilate; su cose di questo tipo dovrebbero lavorare, non decidere se posso girare l'apertura della porta del garage !

Pietro Pagliardini ha detto...

Caro enrico, io non ho dubbi che tramite l'edilizia lo stato (comuni, province, regioni) eserciti un controllo sociale sui cittadini.
Primo: sappiamo bene che, da sempre, la vera "polpa" della politica comunale è l'edilizia e, prima, l'urbanistica. Quindi è chiaro che su quella non vogliono perdere il controllo ed arrivano anche le assurdità, che però sono fatti quotidiani, presentati nel servizio.
Secondo: al controllo della politica si è ultimamente sostituito, più che affiancato, quello dei funzionari i quali, grazie all'enorme mole di leggi, tengono in pugno gli amministratori i quali, anche volendo, non possono conoscerne tutti gli anfratti e quindi si devono rimettere al tecnico.
Terzo: il guaio è che con il decentramento regionale ogni modifica sostanziale, anche se la volessero fare, dovrebbe essere concordata con le singole regioni (vedi piano-casa) e dunque siamo in un vicolo cieco.
Io sono stupefatto della semplicità delle dichiarazioni del tecnico tedesco del filmato. Già in quelle poche parole risulta un atteggiamento di servizio e di rispetto nei confronti del cittadino che da noi è, diciamo eufemisticamente, raro.
I costi poi! 4 per 1000!!!!!! da noi, non contenti degli oneri vari, altissimi, ora hanno inventato la "perequazione", giustificata come il recupero della rendita immobiliare al comune ma, di fatto, un ricatto economico in cui il comune altro non è che un immobiliarista pubblico, con aggravio di costi che, alla fine indovina chi lo pagherà?
Quarto: le leggi urbanistiche regionali, quelle che la presentatrice mostra in tutti quei libri (e manca la cartografia), sono fatte apposta per impedire ogni possibile qualità progettuale, tante sono le norme e le tutele da rispettare.
Risultato: più leggi, più voglia di abusivismo, meno qualità.
E' tanto semplice da capire!
Per questo ho giudicato il piano-casa una rivoluzione, poi regolarmente bloccata da alcune regioni, almeno dalla mia che l'ha di fatto annullata. Non mollano la presa, non c'è verso.
Ciao
Pietro

Biz ha detto...

Ma che, sei anti-italiano pure tu?
E poi, non ti preoccupare, ghe pensa Lui, caro te.

Scherzi a parte, la qualità architettonica è inversamente proporzionale al carico burocratico delle pratiche edilizie.
La cosa che risulta un mistero, almeno per me, è come sia possibile che più i politici semplificano (o dicono di semplificare), più aumenta la carta da produrre (ergo, più diminuisce la qualità architettonica).

alessandro ha detto...

Ma sì, in Germania ed in Olanda posso costruirmi una villetta e poi sopraelevarmi di 43 piani e vendere tutto e guadagnarci un bel po' di soldini, come anche da noi si poteva fare nei bei tempi degli anni 50 prima che arrivassero i PRG!!!
(a me fanno sganasciare dal ridere i professionisti che devono andare a chiedere in Comune come fare la pratica: come se un avvocato andasse dal giudice a chiedere come impostare la causa...)

Pietro Pagliardini ha detto...

biz, devo essere sincero: in questi casi a me più che la qualità interessa la libertà e questo sistema italiano è assolutamente illiberale.
Stamani sono stato in comune a chiedere spiegazioni per un PDR bocciato e, parlando della trasmissione con tecnici comunali e professionisti mi sono reso conto di una cosa: abbiamo il regime che ci meritiamo.
I commenti infatti sono di questo tenore:
-stupore di facciata per la semplicità;
- ma i tedeschi sono diversi (cioè a noi italiani va bene così);
- mi sembra impossibile un regolamento che sta in una pagina A3 (risposta mia: fattelo mandare e copialo, basta fare uno dei tanti gemellaggi su cui i comuni sono espertissimi).
La qualità è ovvio che non può esistere in queste condizioni ma, ripeto, la libertà del cittadino (non solo degli architetti) conta di più.
Io credo che questo sistema faccia comodo a tutti, compresi gli architetti che immaginano, sbagliando, di avere più lavoro. Errore grave perchè in una situazione come quella tedesca lavorerebbero più gli architetti che i geometri.
Ad alessandro non so che dire ma mi sembra che non abbia capito bene la situazione: ai tedeschi interessa l'esterno (e dentro ognuno libero in casa propria) e se un Piano Urbanistico prevede due piani ne fai 2 e non 2+43. La semplicità delle regole non è licenza, è ordine e democrazia.
Saluti
Pietro

alessandro ha detto...

Scusa Pietro, ma tu sei davvero sicuro che a Monaco puoi frazionare liberamente un appartamento in più unità immobiliari, così a piacimento? E ancora: le varie certificazioni (impianti etc...) che a Monaco fa il progettista al committente, ti sembrano differenti da quelle che si fanno in Italia solo per l'obbligo di consegnarle in Comune?
Ora, visto che non ho capito, dimmi tu quale dovrebbe essere il senso di una trasmissione come quella dell'altra sera di Report: dire che a Monaco si fa in modo differente che a Bologna per più di un'ora e senza mai cercare di capire e provare a spiegare i perchè mi sembra la più grande occasione sprecata di giornalismo televisivo, urlante ed inutile.

Pietro Pagliardini ha detto...

alessandro, io sono sicuro che la parte del filmato che riguarda la situazione italiana per l'edilizia è assolutamente corrispondente al vero. E' una verità triste e disarmante ma è la pura verità che ognuno di noi riscontra ogni giorno. Ne devo dedurre quindi che anche la situazione tedesca sia stata rappresentata con la medesima competenza. La faziosità di certe trasmissioni danno fastidio anche a me ma per la maggior parte del servizio io ho visto solo informazione senza giudizi.
Tieni conto che il servizio ha lasciato intendere che il Piano casa non abbia semplificato niente ma questa è una nota critica positiva perché va, appunto, nel senso della semplificazione (che non sarà comunque possibile perchè ci sono le regioni).
Come posso immaginare che quel funzionario tedesco del comune abbia inventato tutto? Lo so, per noi è quasi incredibile credere alle cose semplici, tipo un regolamento edilizio A3, ed è proprio per questo che continueremo ad avere migliaia, e non esagero, di articoli e decine di inutili cartografie, cioè per il fatto che siamo noi per primi a non credere che sia possibile, tanto siamo corrotti dal nostro sistema legislativo italiano.
Ma questa volta il re è veramente nudo ed ora abbiamo toccato con mano l'inutilità delle nostre scartoffie e delle nostre decine di verifiche che dobbiamo presentare, che non hanno nulla di serio.
Quanto al fatto che le certificazioni ci vogliano comunque è assolutamente ovvio, tanto più in Germania, la patria delle certificazioni. Ma quelli sono rapporti tra privati non tra pubblico e privato: quante aziende edilizie italiane che sono andate a lavorare in Germania sono fallite per le cause! Perché la qualità non dipende dalle scartoffie del comune e i tedeschi guardano, eccome, alla sostanza!
PS Tieni presente che io non sono un fan di Report per il semplice motivo che a casa mia non ricevo RAITRE, e non ne sento neanche la mancanza, e infatti me l'ha segnalata un collega.
Saluti
Pietro

PEJA ha detto...

Non stupisce che stiano cercando di limitare la sua possibilità di azione in diverse maniere! Il suo lavoro è scomodo, e lo è su parecchi livelli, ma quanto è civilmente utile?
La cosa pazzesca è che venga accusata di non fare servizio pubblico!

Pietro Pagliardini ha detto...

Peja, come ho già scritto io non vedo RAITRE e quindi non posso seguire Report, ma se posso giudicare da questo servizio mi sembra di ottimo livello e che faccia un ottimo servizio pubblico.
Ciao
Pietro

Matteo ha detto...

Il problema più grave (come al solito) è che a queste denunce in Italia non fa mai seguito alcun provvedimento (o interrogazione o semplicemente l'inchiesta parallela di qualche altro organo di informazione).
Il sentimento condiviso è quello dello "schifo" che, come dice Pietro, per chi fa questo lavoro è quotidiano e a forza va fatto passare per continuare a lavorare.
Ancor peggio il fatto che chi dovrebbe decidere riguardo a queste norme in realtà spesso non si è mai occupato di progettazione e chi le deve applicare neppure...

Pietro Pagliardini ha detto...

Matteo, io però mi domando se davvero noi tecnici in genere vogliamo veramente una semplificazione.
I miei riscontri (locali, si intende) mi fanno pensare che nella maggior parte dei casi non sia così.
Nelle varie riunioni con architetti su norme di piano ecc. constato che non c'è mai una denuncia globale al sistema ma sempre uno stare al gioco, un affinare, un migliorare che significa, però, accettazione profonda e forse inconsapevole di quel metodo. Molto spesso escono fuori proposte più cervellotiche ancora di quelle d'origine.
Temo che noi abbiamo le leggi che ci meritiamo.
Saluti
Pietro

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