Pietro Pagliardini
Questo post è di una noia mortale. E la noia sarebbe niente di fronte all’incredulità, ed anche ad una moderata dose di indignazione, per questa “breve” sintesi di Norme di attuazione di un Regolamento Urbanistico, cioè del più importante e decisivo atto di cui una comunità si dota per “disegnare” la propria città.
Ho detto breve perché l’articolato completo è di ben 201 articoli e non siamo a Roma o Milano o Torino ma in un comune toscano con una popolazione inferiore ai 10.000 abitanti.
Quello che mostro non è uno scoop, è solo un esempio tra i tanti, certo non dei migliori. E' tutto autentico e copiato dal sito del comune, ho solo estrapolato e messo insieme 9 articoli dei 201, cioè meno del 5% del totale, che descrivono, ma sarebbe più corretto dire “prescrivono”, tutte le “funzioni” e le destinazioni previste e normate con pignoleria e puntiglio, secondo la legge toscana, con l'aggiunta di un po' di compiacimento
Non è certo necessario leggerlo tutto, è sufficiente scorrerlo velocemente per rendersi conto di alcune cose:
1) Dietro questo testo si nasconde una mentalità pianificatoria che ovviamente nulla ha a che fare con una qualsivoglia forma di libertà dei cittadini ma è piuttosto degna di un fallimentare regime da piano quinquennale.
2) Nessun progetto credibile e plausibile può uscire, e infatti non esce, per la città. Il modello che ne risulta è un frutto maturo ed esasperato del movimento moderno e della divisione della città per funzioni e tale divisione si spinge fino ai minimi dettagli, fino al parcheggio coperto o scoperto, fino a dare la definizione, che è scontata, ad esempio del commercio all'ingrosso, non sapendo tuttavia che tale forma economica è desueta al punto che non viene più insegnata nemmeno negli istituti commerciali, se non nell'ambito della storia economica. Il tutto ovviamente senza un disegno che non sia un mosaico colorato di funzioni nobilitato dal nome altisonante di “progetto di suolo”.
3) Ne esce un tipo di società burocratizzata a livelli parossistici, uno stato occhiuto che vuole decidere su tutto e tutti, che parla una lingua incomprensibile, se non a pochi iniziati a quel culto, e che contrasta in maniera esagerata con quanto abbiamo visto, nella trasmissione Report, accadere nella pur precisa e metodica Germania.
Ecco il testo, che dice molto più di qualsiasi commento, avvertendo che questo è solo un assaggio, un trial, si dice oggi:
Residenziale
La destinazione d’uso residenziale R comprende:
- civile abitazione;
- collegi, convitti, studentati, pensionati;
- strutture ricettive extra-alberghiere con le caratteristiche della civile abitazione (affittacamere, case e appartamenti per vacanze, residenze d’epoca).
Attività industriali e artigianali
1. Sono attività dirette alla produzione e trasformazione di beni ed alla prestazione di servizi.
2. La destinazione d’uso per attività industriali ed artigianali è articolata in:
- I: fabbriche, officine e autofficine (compresi laboratori di sperimentazione, uffici tecnici, amministrativi e centri di servizio spazi espositivi connessi); magazzini, depositi coperti e
scoperti anche in assenza di opere di trasformazione permanente del suolo; attività di supporto alle attività produttive.
- Ia: impianti produttivi al servizio dell’agricoltura e per la trasformazione dei prodotti agricoli, magazzini ed impianti per la zootecnia industrializzata;
- Ie: attività estrattive e di escavazione;
- Ir: impianti per autodemolizioni e recupero rifiuti
- If: impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili non destinati all’uso domestico e/o autoconsumo.
Attività commerciali
1. La destinazione d’uso per attività commerciali è articolata in:
- Tc1: esercizi di vicinato come definiti dalla legge, bar e ristoranti; sono considerate compatibili con la destinazione commerciale anche le seguenti attività: attività per la fornitura di servizi attinenti le telecomunicazioni e la telematica, l’informazione turistica, il multimediale; laboratori artistici e botteghe artigiane; artigianato di servizi personali e residenziali con superficie utile lorda non superiore a mq 250 e diverse da industrie insalubri di prima e seconda classe;
- Tc2: medie strutture di vendita come definite dalla legge;
- Tc3: grandi strutture di vendita come definite dalla legge di tipologia “C” e di tipologia “B”.
Attività commerciali all’ingrosso e depositi
1. Le attività commerciali all’ingrosso e depositi (Tc4) sono quelle dirette ad acquistare merci e rivenderle ad altri commercianti, ad utilizzatori professionali o ad altri utilizzatori in grande.
2. Sono considerate compatibili anche le attività di commercio al dettaglio non alimentari congiunte e coordinate all’attività di commercio all’ingrosso e le attività di commercio al dettaglio non alimentari che richiedono ampie superfici di vendita, almeno superiori a 500 mq., quali rivenditori di materiali edili, concessionari d’auto, vendita mobilia.
Attività turistico ricettive
1. La destinazione d’uso per attività turistico ricettive secondo quanto definito dalla L.R. n. 42 del 23/03/2000 è articolata in strutture ricettive gestite per la produzione e l’offerta al pubblico di servizi per l’ospitalità:
- Tr1: alberghi (inclusi motel e villaggi albergo) e residenze turistico alberghiere;
- Tr2: campeggi;
- Tr3: villaggi turistici, aree di sosta, parchi di vacanza; ed in altre strutture ricettive:
- Tr4: strutture ricettive extra-alberghiere per l’ospitalità collettiva (case per ferie, ostelli,
rifugi);
- Tr5: residence.
Attività direzionali
1. La destinazione d’uso direzionale è articolata in:
- Tu1: uffici privati, studi professionali; sedi di associazioni;
- Tu2: agenzie bancarie; banche; centri di ricerca; sportelli di assicurazione; agenzie immobiliari;
- Tu3: uffici amministrativi e tecnici delle attività produttive e/o commerciali.
Servizi e attrezzature di uso pubblico
1. La destinazione d’uso a servizi ed attrezzature di uso pubblico e di interesse generale disciplinata dal presente Regolamento è articolata in:
- Sa: servizi amministrativi riferiti ad esempi “Usi del suolo e modalità d’intervento ed attuazione”o a uffici amministrativi, protezione civile, tribunali, attrezzature della finanza, per la pubblica sicurezza e militari, archivi, servizi postelegrafonici e telefonici;
- Sb: servizi per l’istruzione di base riferiti ad asili, scuole per l’infanzia, scuole dell’obbligo;
- Sc: servizi cimiteriali e attività ad essi connessi;
- Sd: servizi culturali, sociali e ricreativi riferiti ad esempio a musei, teatri, auditori, cinema, sale di spettacolo, biblioteche, mostre ed esposizioni, centri sociali, culturali e ricreativi, ludoteche, centri polivalenti, mense;
- Sh: servizi per l’assistenza socio sanitaria riferiti ad esempio a centri di assistenza, case di riposo, residenze protette e pensionati (compresi servizi ambulatoriali e sociali connessi);
- So: servizi ospedalieri e case di cura;
- Si: servizi per l’istruzione superiore;
- Sr: servizi religiosi riferiti a chiese, seminari, conventi;
- Ss: servizi sportivi coperti riferiti a palestre, piscine, palazzi dello sport, campi coperti;
- St: servizi tecnici riferiti ad esempio a stazioni dei trasporti, impianti tecnici per la produzione e distribuzione di acqua, energia elettrica, gas, idrogeno, centrali termiche, stazioni telefoniche, impianti per il trattamento dei rifiuti, depuratori, canili, pensioni per cani e gatti, mattatoi, edifici annonari, stazioni di sperimentazione per la flora e per la fauna, servizi di soccorso pubblico, servizi tecnologici, servizi innovativi, poli tecnologici e digitali, depositerie giudiziarie.
- Su: università e servizi universitari; attrezzature didattiche e di ricerca (compresi servizi tecnici, amministrativi, sociali e culturali connessi), scuole speciali di livello universitario, residenze universitarie.
- Aree per la riduzione del rischio idraulico, a sua volta articolate in:
- Ce: casse di espansione
- In: invasi
- Cs: canali di salvaguardia
Spazi scoperti di uso pubblico
1. Gli spazi scoperti di uso pubblico e di interesse generale disciplinati dal presente Regolamento sono articolati in:
- Vg: giardini;
- Vp: parchi;
- Pp: parcheggi a raso;
- Ps: campi sportivi scoperti;
- Pz: piazze riferite a spazi pedonali o prevalentemente pedonali.
Spazi scoperti di uso privato
1. Gli spazi scoperti di uso privato disciplinati dal presente Regolamento sono articolati in:
- Vpr: verde privato
- Vo: orti urbani
- Vb: boschi
- Vvt: vigneti terrazzati
- Vot: oliveti terrazzati
Infrastrutture e attrezzature della mobilità
1. Le infrastrutture e attrezzature della mobilità disciplinate dal presente Regolamento sono articolate in:
- Mc: impianti di distribuzione carburanti;
- Mp: parcheggi coperti;
- Ms: parcheggi scoperti.
Attività agricole
1. Sono attività dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all'allevamento del bestiame e attività connesse.
2. Sono considerate attività connesse a quella agricola:
- le attività agrituristiche;
- le attività di promozione e servizio allo sviluppo dell'agricoltura, della zootecnia e della
forestazione;
- le attività faunistico-venatorie.
3. Sono comunque considerate attività agricole tutte quelle definite tali da disposizioni normative
comunitarie, nazionali e regionali.
17 ottobre 2009
UN FLASH DI URBANISTICA TOSCANA
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20 commenti:
Bisanzio è vicina. Il labirinto inestricabile di norme e codicilli con relativa ed illustrata terminologia non impedirà i consueti misfatti. Allontanerà ( rectius... subordinerà...) i cuori semplici dalla propria amministrazione.
Come è andata a finire lo sappiamo benissimo: ci sono ancora i turchi!
Esatto, memmo54, subordinerà i cuori semplici. Tutti Renzo dall'avvocato Azzeccagarbugli. Che intanto si prende i polli.
Se ti interessa sapere come la penso in questo campo ti allego il link ad un blog che riporta, un po' alla volta, gli interventi di un convegno a Firenze, tra cui il mio su questo tema che è per me basilare per la democrazia e la libertà.
http://ritornoallacitta.blogspot.com/
Saluti
Pietro
"Io credo che, per quante responsabilità vi siano nella cultura di sinistra di questo paese e di questa regione in particolare, e ve ne sono di enorm
..."
pietro, sempre in campagna elettorale eh? ti stai scaldando per le regionali? :-)
ti invito a venir fin quassù... dove la dx piglia il 75% e vedrai come te l'han ridotto il tuo amato piano casa: una serie di paletti e palettoni che praticamente l'han reso innocuo o quasi.
robert
cordiali saluti dalla padania-nord-po
PS: per la cronaca, io ero l'unico idiota che si è permesso di difendere il fatto di andare "in deroga alle distanze", ma che ci vuoi fare, probabile che io non sia abbastanza di destra per esser creduto.
robert, avrai notato che quella frase continua riconoscendo che esiste un problema di iperburocratizzazione di molte società democratiche, quindi il tuo sarcasmo è, al solito, sopra le righe. Se io vivo in Toscana non ci posso fare niente, se la Toscana è dominata dalla sinistra, posso solo portare un voto, se domani vincesse l'attuale opposizione e avesse lo stesso comportamento direi le stesse cose. Le regionali non sono un problema, dato che siamo in Bulgaria quindi non servirebbe agitarsi.
Quella frase, poi, è pronunciata nel corso di un convegno a Firenze, a Palazzo Vecchio in particolare, uno dei due luoghi simbolo del potere della sinistra ma soprattutto un luogo speciale dove poter dire tutto il male possibile della legge urbanistica regionale, quindi non ho assolutamente voluto perdere l'occasione. E poichè i politici, e anche molti architetti, capiscono solo il linguaggio della politica, se non fai un riferimento politico non ti ascoltano, ho ritenuto giusto inserire questa piccolissima nota di "verità". Sappi poi che è rarissimo che qualcuno dica in pubblico che la legge urbanistica regionale "fa schifo", anche se in privato lo ammettono in molti; motivo in più per non menare il can per l'aia.
Il piano casa è un piccolo problema rispetto ai regolamenti urbanistici figli di quella legge. Se ti fa piacere ti mando quello attualmente in adozione ad Arezzo così potrai renderti conto del livello. Tu hai la mia mail, mi mandi il tuo indirizzo e io te lo invio con grande soddisfazione. Poi trarrai te le conclusioni che vuoi.
Quanto alle tue contestazioni alla legge veneta sul piano casa mi sembra che ci accomuni un destino comune: quello di non essere ascoltati. Dovrebbe essere motivo di unione e non di divisione, mi pare.
Ciao
Pietro
Pietro,
spezzo il mio citazionismo pedante non amato dalla destra – la politica del fare -.
In Sicilia tutto è di destra e le città sono idee di destra.
La sinistra, qui, ogni tanto conta morti o diventa mafiosa come ‘Mirello Crisafulli’.
Il tuo non sporcati le mani, il non fare nomi perché temi ripercussioni dagli amici rispecchia una certa cultura dell’uomo colluso e furbo molto amata anche in Sicilia.
La tua faziosità ti porta a leggere solo il mal di sinistra, riducendo l’urbanistica e l’architettura a un fatto politico.
Credo anch’io, come Robert, ( come hai dichiarato in uno dei tuoi primi post) che questo blog ti serva per accreditare la tua idea politica, trincerandoti dietro parole come democrazia e popolo vorresti avvalorare solo alcune idee e progetti degli amici (altro tema apprezzato molto dalla destra e sinistra dal fare di destra in Sicilia).
Son convinto anch’io che le leggi urbanistiche sono fallaci (scritte dai governi democratici cristiani) quello che non condivido sono le soluzioni che tu prospetti spesso al limite di una concezione autoritaria dell’architettura – antichismo senza mediazioni-.
Le stesse leggi, che tu disprezzi come di sinistra, sono servite a Ciancimino a costruire la città più cool d’Italia.
Io credo che questo tuo ragionamento fazioso non contribuisca a chiarire nessuna idea architettonica valida.
Io credo che questo blog parli solo agli architetti di Arezzo, per accreditarti come vivace animatore culturale.
Infine, come si può difendere la proposta di legge come il ‘piano casa’, non credi (da professionista e non da politico) che sia un condono mascherato?
Dove sta l’idea dell’urbanistica tradizionale (meglio antichista moderna) in questa legge?
Nella libertà di fare ciò che si vuole?
T’invito a fare un bel viaggio dove, da tempo, esiste la libertà di fare ciò che si vuole, non vedrai edifici nichilisti modernisti ma cemento edulcorato con tutto il corredo del piazzista dell’architetto-ingegnere-geometra-muratore tradizionalista (ignorante perché non conosce i codici del classico).
Che sia chiaro io non osservo queste aree con gli occhi da esteta dell’architettura perché so che lì c’è vita e dignità.
Perché so, che c’è bisogno di altro.
Suvvia, smetti di fare politica e comincia seriamente a parlare di architettura, quella vera ,che possiamo toccare con mano, quella che ama la patina del tempo e non le ‘soluzioni finali’ architettoniche.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
P.S.: sarei curioso della mole del regolamento edilizio della tua città ideale ‘Poundbury’ ovvero la risoluzione di tutti i mali italiani.
Salvatore, apprezzo la mancanza di citazioni e dunque sei tu questa volta a dirmi il tuo pensiero e non uno dei tuoi libri. Ti dirò, non è che i contenuti siano migliorati molto.
Ti rispondo in maniera non ordinata. Il mio blog è quasi sconosciuto ad Arezzo, o almeno non frequentato, dunque la tua intuizione è del tutto sbagliata. Puoi verificare tu stesso: vai su uno dei due contatori in basso, che sono privi di password e vedrai le città giorno per giorno: Arezzo 2 o 3, ed uno sono solo io, l'altro un mio collega di studio, e sono anche molto contento di ciò. Ho avuto il picco di colleghi il giorno in cui l'Ordine ha comunicato agli iscritti l'esistenza del blog, e lì è finita. Tu dici in verità cose senza riflettere sul loro significato: se io volessi accreditarmi, come tu elucubri, in città allora sì che dovrei parlare della mia città. Te l'ho detto un'altra volta: è utile leggere i libri ma è più utile capirli.
Nel giudizio che dai dei miei motivi sul perché non io tratti di cose aretine è evidente il moralismo, che è la parodia della moralità, di cui sei intriso. Ti faccio io una citazione adesso, ma molto più importante delle tue: se ricordo bene, vai in chiesa e allora rileggiti il Vangelo di Matteo da 23.25 a 23.28 e cerca di comprenderne il significato.
Il piano casa non è un condono mascherato è un atto di libertà. Pensa che in alcuni piani è previsto per certi edifici un ampliamento una-tantum di un tot%: è un condono mascherato anche un PRG? Evitiamo di dire sciocchezze, per favore.
saluti
Pietro
Salvatore, mi sono dimenticato di dirti una cosa: se non lo avessi visto guardati bene il servizio di report, La via del mattone
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cdce36e2-9c9b-460d-8a93-518482ea488f.html
e rifletti sul fatto che lì, a Monaco di Baviera, c'è un regolamento di soli 15 punti, un foglio A3. Lo rispetti e la concessione edilizia ti arriva a casa in tre settimane. Trasformi casa tua internamente e al comune non interessa proprio, cioè chiami l'architetto per scelta non per obbligo. Paghi solo il 4% di tasse per le concessioni sulle nuove costruzioni (cioè 4.000 euro su un edificio del costo di 1.000.000 di euro; da noi quattromila euro non ti bastano nemmeno per un garage). Non fai una verifica che una, mentre da noi la tua sbandierata e gridata "legalità" ne richiede decine. Una pratica edilizia sta tutta in una cartellina A4 con 5 fogli e un disegno dentro: e tutto il ciarpame di carta che produciamo noi cosa ha a che vedere con la qualità?
I tedeschi sono abusivisti? Sono forse insofferenti alla Legge? Ecco, la politica che piace a me è quella. La libertà che io vorrei è quella, almeno in campo edilizio.
Quanto al mio interesse per la politica, mai negato, sarà un difetto ma non dimenticare mai l'etimologia della parola. E poi, te fai solo ed esclusivamente politica, che cosa mi rimproveri dunque? Mi verrebbe da citarti un'altra volta Matteo, sai la trave e la pagliuzza, ma non voglio strafare.
Saluti
Pietro
Pietro,
non voleva essere un’accusa me ne guarderei bene.
Era una constatazione sul tuo continuo pensare all’architettura ‘quella brutta’ come un male di sinistra.
In questo caso, anche se gli aretini non ti seguono, il tuo ragionare si riferisce solamente al tuo vissuto, poiché Arezzo la rossa ha costruito una città ‘rossa’, in altre città con le stesse leggi hanno dato vita a paesi ‘bianchi’.
Il problema delle leggi non deriva esclusivamente dalla politica.
Ripeto, sono convinto che le leggi urbanistiche siano fallaci e alimentano errori madornali.
Sono altresì convinto che questa legge ‘piano casa’ non ci avvicina al sistema tedesco ma è semplicemente un pasticcio all’italiana, che ama mettere toppe e non avere una visione organica.
Ti chiedo come si coniuga questa legge ‘piano casa’ con l’idea dell’urbanistica antichista?
Infine ti chiedo perché non cominci a pubblicare progetti ‘antichisti’ (non degli amici) così evitiamo di parlare di nulla e ci concentriamo su cose concrete?
La mia politica non vuole imporre idee ma ama profondamente la diversità poiché l’identità è spesso un valore imposto o non condiviso.
Per chiarire il concetto, l’identità della mia gente è basata su una triade recentemente evidenziata anche da Oliviero Toscani (un ottimo osservatore anche dei mali della tua terra) e Francesco Merlo: contributi, finanziamenti e favori. Io aggiungo mentalità familiare da clan (diffusa anche al nord), indifferenza nei confronti dello stato e tutela parossistica dei propri interessi.
Ti passo un link ---> http://www.facebook.com/salvatore.dagostino?ref=name#/salvatore.dagostino?ref=mf
Ti chiedo quale architettura rispecchia questa identità?
Per semplificare, i problemi che tu evidenzi non sono diffusi in tutta Italia, ecco perché parli solo della tua Arezzo.
Ad esempio, Marco Romano - afferma con forza - che prima di sviluppare un PRG ogni città deve essere studiata percependo le sue peculiarità, poiché ci possiamo trovare di fronte a contesti che accetterebbe la costruzione di grattacieli o di edifici a corte, o a schiera, o in linea, o a isolato. Non possiamo escludere niente.
Quindi, niente urbanistica per partito preso (perso) occorre evitare di alimentare ‘tormentoni’.
L’Italia ha bisogno di essere ricostruita poiché la tua generazione ha amato molto parlarsi addosso, mentre l’amico imprenditore sfasciava tutto.
Basta guardarsi intorno per vedere il vostro lascito.
Questa contrapposizione lacerante tra destra e sinistra appartiene alla tua generazione la mia è chiamata a risolvere i problemi causati dalla cecità di questi ‘incoscienti’ contendenti.
Per ricostruire c’è bisogno di molteplici visioni poiché ogni città ha la sua anima.
C’è bisogno anche di un’anima antichista ma non solo di quella.
Non possiamo mascherare le differenze con operazioni di bassa politica architettonica.
La mia religione mi dice che occorre costruire moschee e inserire l’ora di religione musulmana poiché ama le differenze e non le teme.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
Salvatore, non farmi dire cose che non ho detto: io non ho detto che l'Architettura è figlia della sinistra, ho detto, dico e confermo che l'urbanistica, con le sue leggi e la sua filosofia di fondo, è figlia del pensiero di sinistra.
Nulla conta che i governi siano stati democristiani perchè l'egemonia culturale del PCI, chiamiamolo con il suo nome che non è un'offesa, non è una invenzione della destra ma un fatto appurato storicamente.
Dal punto di vista strettamente interno alla disciplina, l'origine dell'architettura e dell'urbanistica contemporanea risiede nel movimento moderno; in Italia la sinistra ha ritenuto, giustamente, aderente alla propria visione della società quei modelli e sono nate le varie leggi sui PEEP, PIP, i casermoni anonimi (questa è l'architettura di sinistra, non l'Architettura tout cour). Esiste poi un'altra edilizia, che è quella di cui tu parli e quella di cui parla anche robert, che non è direttamente ricollegabile a quella, ma il legame esiste ugualmente perchè chi fa i piani ha in mente sempre e comunque quella ideologia del movimento moderno che si basa sul rigido controllo del progetto dall'alto.
Io mi meraviglio dell'ostinazione con cui continuate a offendervi quando un determinato movimento culturale viene legato ad una precisa idea politica! Davvero non comprendo: se difendete quel modello culturale, non dovrebbe scandalizzarvi troppo chi ne è il padre, perchè sarebbe un padre virtuoso; se lo rifiutate non volete tuttavia riconoscere chi ne ha fatto una bandiera per assumere l'egemonia culturale di un paese.
Non sarà mica una novità rivoluzionaria dire che il mondo della cultura italiana è stato dominato per decenni, e ancora continua anche se è in via di disfacimento, dalla sinistra? Ma che sei una mammoletta?
Tu mi porti sempre il caso Sicilia e io ti porto il caso Toscana, ma il caso Toscana è il simbolo di un caso Italia nel suo complesso:
la legge 865 non è siciliana è italiana, la 457 pure, e così via. E con queste due leggi, e cnetomila altre a seguire, è stato generalizzato il controllo sociale sull'edilizia residenziale pubblica e poi anche privata.
Vuoi un esempio che, casualmente, abbiamo scoperto stamani tra le pieghe della legge urbanistica regionale: sono soggette a permesso di costruire "l'instalalzione di manufatti, anche prefabbricati e di strutture di qualsiasi genere, quali roulotte, camper, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro...." art 78 comma 1 lettera b.
Allora, qual'è la paura, che i fiumi si riempiano di barche-abitazioni? A parte il fatto che oltre l'Arno non è che i fiumi navigabili abbondino e comunque credi che manchino leggi per controllare le acque? E un diseredato che vive in roulotte cosa facciamo, lo mandiamo da un geometra a fare un rilievo e un permesso di costruire e se non ci va lo denunciamo per "abusivismo"?
Ma cosa mi racconti Salvatore!
Quanto all'architettura tu vuoi che io discuta di questo o quel progetto e io ti rispondo sempre che non sono un critico e non mi interessa parlare di questo o di quello ma mi interessano quei progetti che siano paradigmatici per un'idea. Di urbanistica ho parlato a iosa. Tu, piuttosto, non ricordo, o frose mi è sfggito, che abbia fatto qualche recensione sui progetti piuttosto sui progettisti, a cui io, in verità, sono totalmente disinteressato.
Saluti
Pietro
"Io mi meraviglio dell'ostinazione con cui continuate a offendervi quando un determinato movimento culturale viene legato ad una precisa idea politica!"
io non mi offendo, semplicemente la considero una quasi strafalcionata e, in seconda battuta, un'emerita perdita di tempo passare il tempo a cercar vascelli fantasma nel mar egeo o passare interi week-end col morto (LC).
"Quanto alle tue contestazioni alla legge veneta sul piano casa mi sembra che ci accomuni un destino comune: quello di non essere ascoltati. Dovrebbe essere motivo di unione e non di divisione, mi pare."
unione? manco per idea... esser fagocitati in una baraonda che cerca capri espiatori e ipotizza scontri di civiltà-architettoniche. 'sto paese ne ha già abbastanza di scontri quotidiani ed insulsi etichettamenti a livello politico per inventarne pure a livello architettonico-urbanistico.
robert
PS: ieri, dopo aver commentato qui ho discusso con un mio amico assessore del padovano (del PDL) che vede il piano casa come fumo negli occhi... oggi, dopo aver letto qui, gli ho detto per telefono che urbanisticamente (secondo certe teorie che serpeggiano in internet) è comunista ma non se ne rende conto, mi ha risposto che sono matto ma non me ne rendo conto :-)
caro robert, il potere rende simili. Il tuo assessore del PDL ha assaporato il senso del potere e non lo vuole mollare. Perchè farsi scavalcare dal governo centrale? Perchè perdere il controllo sulla polpa dell'amministrazione comunale, cioè l'urbanistica e l'edilizia? Come fare a crearsi il consenso? E' così innamorato del territorio il tuo amico assessore del PDL? O è entrato così bene nel ruolo che è diventato, come molti, autoreferenziale?
Mi spiace, ma sei tu che dividi per partiti, io mi sforzo, magari senza riuscirci, di dividere per idee.
Lo stesso faccio per l'architettura.
Ciao
Pietro
Pietro,
perché t’inalberi.
Io non difendo nessuno, la storia da te raccontata della cultura ‘dominante’ della sinistra è un tormentone utile solo per i semplificatori populisti.
Le leggi ‘urbanistiche’ italiane sono state a lungo mediate e condivise con i vari governi. Ed io non ricordo molti governi di sinistra.
Il tuo è un punto di vista molto toscano di vedere la storia dell’urbanistica italiana.
Per la terza volta, ripeto che è vero che c’è un problema di legislazione urbanistica ma parlarne da estremisti dell’architettura non serve a niente.
Io cercherei di emanciparci da una certa politica descritta nei romanzi di Gioavannino Guareschi.
Noto solo che tu sei rimasto ai trinariciuti.
Ahimè la realtà è molto più complessa della semplice contrapposizione (spesso urlata) della destra contro la sinistra.
Io amo fare domande, stimolare dialoghi, approfondire argomenti, dar voce alle differenze. Il mio blog, anche se è difficile, cerca di eliminare il ‘mio’ per essere semplicemente ‘blog‘ un punto d’incontro.
Soprattutto non ha una sola verità dell’architettura.
Direi che il verbo dell’architettura lo lascerei professare nei convegni del Lions club o Rotary club poiché li non si ascoltano.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
P.S.: Ma che significa mammoletta?
Salvatore, per non ripetermi, vedi risposta sopra a robert.
Se tu "ami stimolare domande" ecc. ecc. va bene, ma ciò non ti attribuisce alcuna superiorità nè morale nè intellettuale.
Le domande si fanno per avere risposte che non saranno eterne e immutabili ma valide per un ragionevole lasso di tempo, o fino a prova contraria. In assenza di risposte l'uomo accenderebbe ancora il fuoco con la pietra focaia, o forse non l'accenderebbe proprio.
Saluti
Pietro
Pietro,
perdonami ma chi si è mai arrogato la ‘superiorità morale’ o ‘intellettuale’?
Io non professo nessuna religione architettonica perfetta, non me la prendo contro gli architetti nichilisti, non erigo barricate culturali contro il pensiero ‘antichista’, non mi scandalizza la chiesa di Fuksas, non vedo dei falli nei grattacieli di Milano, non lodo gli amici degli amici, non prego contro i non ‘redenti’.
In poche parole non faccio la morale a nessuno e come più volte ho detto, anche in questo blog, io mi definisco un pedestre nei due sensi.
Faccio domande per evitare il male dell’Italia cioè l’opinionismo, ovvero, dire qualsiasi cosa su tutto, in questo modo cerco di scandagliare ogni aspetto dell’architettura dando voce a molti interlocutori.
Evito la faziosità perché non mi sembra un principio democratico.
In poche parole non ho nessuna verità ‘architettonica’ o gruppo di amici da difendere a ogni costo.
Quindi, credo di non essere un moralista o un intellettuale artefatto (essendo pedestre).
Tu dici che ami ‘dividere per idee’ per carità apprezzo il tuo punto di vista netto e chiaro (a volte un po’ contraddittorio) ma nel fare questo non ti senti moralista ‘antichista’, intellettuale ‘tradizionalista’e supponente ‘cristiano’?
Ti rispondo io, ognuno ha il proprio carattere, per questo motivo eviterei di scadere in queste contrapposizioni senza senso, ciascuno ha il diritto di dire con il suo stile (apprezzabile o meno) ciò che pensa. La prossima volta puoi sottrarti dal darmi del supponente, del molestatore, dello sciocco, del falso intellettuale, del moralista e restiamo sui fatti.
Troppo facile accusare ‘l’altro’ di nulla per eludere le risposte.
Senza dimenticare che sui blog si può anche evitare di rispondere.
Ciò che ogni tanto ti contesto, è il parlare di architetture ‘IN’ utilizzando l’analogia (fallo, storto, cubo) e non il linguaggio architettonico. Queste non mi sembrano considerazioni offensive.
Senza morale,
Salvatore D’Agostino
Caro Salvatore, io lo so che tu sei un buona fede quando scrivi ma bisogna che tu stia attento a cosa scrivi. Questo mi hai scritto in uno dei commenti sopra:
"Il tuo non sporcati le mani, il non fare nomi perché temi ripercussioni dagli amici rispecchia una certa cultura dell’uomo colluso e furbo molto amata anche in Sicilia".
In italiano risulta come offesa grave, per me lo è ed è anche l'affermazione di una tua (presunta) superiorità morale. Liberissimo di pensare, ma in maniera molto gratuita, ciò che vuoi di me ma mi vuoi permettere di rispondere per le rime?
Tra l'altro cadi spesso in contraddizioni grandi, perchè da una parte mi dici che parlo di Arezzo e basta e sarei miope, dall'altra mi dici che sarei colluso perchè non parlo di Arezzo. Deciditi per favore.
In reàlta io non parlo spesso della mia città e quando ne parlo è solo perché ho un forte attaccamento ad essa.
Comunque, malinteso chiuso per me. Io continuo per la mia strada perché alla mia idea non rinuncio pensando che sia giusto anche dare risposte diverse, per no subire le risposte attuali che ci sono eccome e non penso nemmeno lontanamente di consigliarti di cambiare la tua, che io spesso non capisco o non condivido ma che ha una sua originalità indiscutibile.
saluti
Pietro
pietro, ti posso assicurare che il mio amico non è affato avido di potere nè di desiderio di controllo ed ama il proprio territorio come lo ama ciascuno di noi. la suddivisione tra società civile buona e casta politica cattiva non la condivido.
m'interessava solo far notare che il piano casa non è nemmeno un volano economico ma solo propaganda elettoralistica che ha oltretutto sortito l'effetto contrario: le tanto attese promesse si sono rivelate controproducenti, i pochi committenti si sono fermati in attesa di un proveddimento che non arrivava.
la prossima volta, le discussioni sulla gestione e pianificazione del terriorio sarebbe meglio evitare che inizino con un sonoro calcio sugli stinchi da parte delle nostre istituzioni.
robert
robert, io per quanto non abbia molta stima dei politici in genere, non faccio una divisione di casta. Io credo che ogni istituzione tende a trasformare chi ne fa parte. Ognuno, anche in buona fede e ina maniera inconsapevole, entra nel ruolo che svolge. E' inevitabile secondo me. L'unica variabile è il "grado" con cui ciascuno viene preso dal proprio ruolo.
Il Piano casa ne è la riprova: il governo si è permesso di passare avanti alle regioni? Oibhò, non sia mai. Non è il piano casa un flop, è l'applicazione che ne fanno le regioni che lo può diventare.
Saluti
Pietro
pietro, sei come il mio vecchio parroco che ognivolta che mi incontra mi ricorda che dio dentro di me esiste ma son io che non lo voglio riconoscere.
lascia perdere che è meglio
robert
la storia sull'origine dell'urbanistica moderna come disciplina di destra o di sinistra è un tema che è stato dibatutto in passato da fior fior di studiosi..(vedere leonardo benevolo, samonà,choay..) il risultato? nessuno! Per qualcuno è di destra..(vedi zonizzazione), per altri è di sinistra.. a voi la scelta..
pino
pino, gli storici non sono matematici e sono fortemente influenzati dalle loro idee e dall'opportunità del momento poltico.
A rileggere oggi il pur grande Benevolo lo si capisce molto bene. Comunque una cosa è certa: l'urbanistica da grande fratello orwelliano che tutto vuole normare (non è nemmeno zoning, è di più, è classificazione lotto per lotto, edificio per edificio) che è in questo post solo lievemente accennata è da pianificazione sovietica. Gli storici dicano ciò che vogliono ma prima provino sulla loro carne le loro teorie.
Saluti
Pietro
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