13 Principi per il Buon Progetto Urbano
Della Princep’s Foundation
Luogo:
Il progetto che rispetta il carattere complesso del luogo e tiene in considerazione la sua storia, la sua geologia, le relazioni dei trasporti e il suo paesaggio naturale
Spazio pubblico:
Un riconoscimento che il progetto delle aree pubbliche, compresi l’arredo urbano, la segnaletica e l’illuminazione, è importante tanto quanto il progetto degli spazi privati, e dovrà essere progettato come parte di un insieme armonioso
Permeabilità:
Il disegno urbano in cui gli isolati di edifici sono pienamente permeati da una maglia di strade interconnessa
Gerarchia:
Una chiaro e leggibile sistema di classificazione che riconosce una gerarchia tra i tipi di edifici o di strade e le loro singole parti in relazione con l’insieme
Longevità:
Il progetto che crea strade ed edifici che faranno fronte ad una varietà di utilizzazioni durante l’arco della loro vita
Valore:
Il disegno che crea un utile valutabile in termini economici, sociali e ambientali
Scala:
Città ed edifici che, a qualsiasi scala, sono in relazione con le proporzioni dell’uomo
Armonia:
Il progetto che suona la sua personale “nota” e malgrado ciò si armonizza con l’ambiente locale e naturale
Recinto:
Il progetto che stabilisce una chiara distinzione tra la città e la campagna, tra lo spazio pubblico e privato, incoraggiando in tal modo attività appropriate all’interno di ciascuna
Materiali:
Il progetto che usa materiali che siano, dovunque possibile, autoctoni, che siano in naturale armonia con il paesaggio, e che siano selezionati con attenzione per garantire che essi migliorino il loro aspetto con il tempo e con il degrado dovuto alle condizioni atmosferiche
Decorazione:
Il progetto la cui decorazione non solo innalzi la qualità e la bellezza di un edificio ma aiuti a generare valori emozionali e personali, e relazioni culturali
Fattura artigianale:
La cura e l’attenzione con cui è costruito un edificio premia sia l’autore che l’utilizzatore e ne rende probabile la conservazione e il valore per le future generazioni
Comunità:
Il coinvolgimento delle comunità locali, fin dall’inizio accuratamente favorito, allo scopo di creare luoghi che ne ricavino un’influenza positiva, che venga incontro alle necessità, ai desideri e alle aspirazioni della gente, e produca orgoglio civico.
*************************************************
Brevi considerazioni
Non si può non apprezzare di questi principi la filosofia che li sottende:
• uno spirito di grande attenzione e aderenza alla realtà dei luoghi e dei cittadini; il progetto nasce come servizio alla comunità e in quanto tale deve rispondere a tutta una serie di requisiti che questa ritiene prioritari; luoghi e comunità civile sono i due capisaldi del progetto;
• il porsi nei confronti del progetto con un atteggiamento di umiltà e modestia, consapevoli che ogni edificio è un segno che rimane nell’ambiente e che influenza i comportamenti e la vita degli individui e della comunità;
• il progettista diventa perciò colui che propone, razionalizza, analizza la realtà, naturale e artificiale, e i bisogni e i desideri degli individui singoli e della comunità nel suo complesso, esprimendosi poi con le sue conoscenze nella redazione del progetto;
• queste regole danno sostanza all’affermazione del valore civico dell’architettura perché gli edifici appartengono alla comunità perché tutti i cittadini ne usufruiscono, volenti o nolenti, e dunque tutti hanno il diritto di esprimersi su di essi.
Questi principi sono l’esatto opposto della fantomatica “cultura del progetto” di cui si parla nelle riviste dell’editoria di regime (mediatico) che non ha sostanza culturale ma serve solo a giustificare forme astratte avulse dall’ambiente naturale e urbano, oggetti di puro design, in cui ciò che conta è lo smisurato e paradossale egocentrismo dell’architetto che pretende di essere il portatore di verità, figura messianica estranea perciò ad ogni giudizio che non sia quello adulatorio e osannante della critica ufficiale.
Giova inoltre osservare che da questi principi non discende automaticamente uno stile, un canone architettonico univoco; sono appunto principi generali, criteri minimi, ma essenziali, di impostazione dell’approccio al progetto che può sostanziarsi in forme diverse.
Tuttavia è assolutamente evidente che il decostruttivismo architettonico per certo non risponde a nessuno dei 13 principi, anzi è ad essi antitetico per scelta e per definizione.
Pietro Pagliardini
18 aprile 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Etichette
Alemanno
Alexander
Andrés Duany
Angelo Crespi
Anti-architettura
antico
appartenenza
Ara Pacis
Archistar
Architettura sacra
architettura vernacolare
Archiwatch
arezzo
Asor Rosa
Augé
Aulenti
Autosomiglianza
Avanguardia
Barocco
Bauhaus
Bauman
Bellezza
Benevolo
Betksy
Biennale
Bilbao
bio-architettura
Bontempi
Borromini
Botta
Brunelleschi
Bruno Zevi
Cacciari
Calatrava
Calthorpe
Caniggia
Carta di Atene
Centro storico
cervellati
Cesare Brandi
Christopher Alexander
CIAM
Cina
Ciro Lomonte
Città
Città ideale
città-giardino
CityLife
civitas
concorsi
concorsi architettura
contemporaneità
cultura del progetto
cupola
David Fisher
densificazione
Deridda
Diamanti
Disegno urbano
Dubai
E.M. Mazzola
Eisenmann
EUR
Expo2015
falso storico
Frattali
Fuksas
Galli della Loggia
Gehry
Genius Loci
Gerusalemme
Giovannoni
globalizzazione
grattacielo
Gregotti
Grifoni
Gropius
Guggenheim
Hans Hollein
Hassan Fathy
Herzog
Howard
identità
Il Covile
Isozaki
J.Jacobs
Jean Nouvel
Koolhaas
L.B.Alberti
L'Aquila
La Cecla
Langone
Le Corbusier
Leon krier
Léon Krier
leonardo
Leonardo Ricci
Les Halles
levatrice
Libeskind
Los
Maffei
Mancuso
Marco Romano
Meier
Milano
Modernismo
modernità
moderno
Movimento Moderno
Muratore
Muratori
Musica
MVRDV
Natalini
naturale
New towns
New Urbanism
New York
New York Times
new-town
Nikos Salìngaros
Norman Foster
Novoli
Ouroussoff
paesaggio
Pagano
Palladio
Paolo Marconi
PEEP
periferie
Petruccioli
Piacentini
Picasso
Pincio
Pittura
Platone
Popper
Portoghesi
Poundbury
Prestinenza Puglisi
Principe Carlo
Purini
Quinlan Terry
Referendum
Renzo Piano
restauro
Ricciotti
riconoscibilità
rinascimento
risorse
Robert Adam
Rogers
Ruskin
S.Giedion
Sagrada Familia
Salingaros
Salìngaros
Salzano
Sangallo
Sant'Elia
scienza
Scruton
Severino
sgarbi
sostenibilità
sprawl
Star system
Stefano Boeri
steil
Strade
Tagliaventi
Tentori
Terragni
Tom Wolfe
toscana
Tradizione
Umberto Eco
università
Valadier
Valle
Verdelli
Vilma Torselli
Viollet le Duc
Vitruvio
Wrigth
Zaha Hadid
zonizzazione
Nessun commento:
Posta un commento