Pubblico uno scambio di mail tra Ettore Maria Mazzola e l’architetto Josè Cornelio da Silva, che considero una sorta di conclusione del piccolo ciclo su Gubbio.
Occorre tenere presente che Josè ha scritto direttamente in italiano e quindi la costruzione dei periodi e alcuni vocaboli sono molto semplificati. Io mi sono permesso di fare alcune marginali correzioni senza interpretare troppo, anche per non alterare la naturale gentilezza del carattere di Josè.
Qualche breve riferimento alla sua biografia:
José Cornelio da Silva è portoghese, ha studiato nel suo paese e successivamente a Parigi e ha seguito il corso di specializzazione in restauro presso l'ICCROM, studiando anche le tecniche costruttive romane con Roberto Marta.
Nel 2001 ha fondato la Facoltà di Architettura dell'Università Cattolica Portoghese, che ha diretto per due anni.
Ha insegnato presso la University of Notre Dame School of Architecture.
Ha collaborato con molte altre università straniere e con il Principe di Galles.
Ha realizzato edifici e giardini in Portogallo, alcuni con il suo ex socio José Franqueira Baganha e molti da solo.
Ultimamente ha realizzato delle spettacolari aziende vinicole ed un giardino per il più importante imprenditore vinicolo portoghese, nonché la sede dell'ambasciata del Quatar in Portogallo.
Insieme a Nikos Salìngaros ha progettato a Doha in Qatar un complesso per HRH The Prince of Qatar.
Josè mi ha autorizzato a pubblicare il suo Portfolio che non credo sia in rete:
Questa la corrispondenza tra E.M. Mazzola e Josè Cornelio da Silva:
Caro Ettore
"La carrotte et le baton" vuol dire in francese che si usa la pazienza e la determinazione e io credo che in una societá pigra sia necessaria la bontá francescana e qualche volta il pugno sul tavolo!
Ti prego di comunicare il mio commento al caro Pietro Pagliardini. Ammiro veramente la vostra Bontá e Nobiltá, e sono sicuro che riuscirete pazientemente a risvegliare i pigri sensi, almeno dei più onesti. Ma il trattamento, per sfortuna, non potrà essere lo stesso per tutti e a volte una parola piú forte o un’idea più provocatoria, può essere efficace.
Mi rendo conto ogni giorno di piú che una formazione culturale più ampia ha l'effetto di una bussola nei confronti del paesaggio desertico di oggi. Questo non vale soltanto per l'architettura ma per tutta l'attivitá umana. Siamo ridotti a guidare le nostre vite ad una velocità e ad un ritmo disegnati per non lasciare pensare, facendo in modo che le scelte siano sempre incompiute e deboli. Il futuro diventa strutturalmente insostenibile perche non riflette un pensiero compiuto e finito, ma una occasionale esclamazione!
Nel progetto di Gubbio, tutto viene pensato e curato con il progetto dei più piccoli dettagli, rispettando la tradizione edilizia, conciliando mirabilmente la materia con il simbolo.
La "Casa della Musica" di Porto è invece un disastro insostenibile sotto ogni aspetto, un inconfessabile, mostruoso errore della mediocritá, che non riesce a giustificare gli spaventosi costi con i debolissimi risultati. Ma l'onestá di pensiero e anche una linea guida, non credo che siano gli elementi forti di questi tempi di pigra vanità, assecondata sempre con i soldi dei poveri contribuenti degli stati, ormai falliti per il capriccio degli illuminati!!!!
Mi auguro che il messaggio meriti l'attenzione dei media, perché c'e altro nell’uomo al di là di quello che mangia....quando si dimentica chi siamo e quale sarebbe la nostra strada, pur tradendo la nostra genetica, si finisce molto male con la faccia distrutta e forse senza i denti....
Speriamo che agli "anni della follia" non seguano gli “anni della distruzione bellica”, dato che abbiamo costruito un mondo che ormai sembra voler distruggere a ogni costo
Un forte abbraccio
Josè
Caro Josè,
grazie per queste tue ulteriori splendide considerazioni.
Visto che mi autorizzi, le giro volentieri (insieme alle altre) al caro Pietro Pagliardini che ci legge in copia.
Ettore
Ringrazio Josè per la sua bella lettera che mostra, oltre che gentilezza nei miei confronti, una visione del mondo non limitata all’architettura ma che si allarga agli accadimenti che travagliano l’Europa e i nostri rispettivi paesi in particolare.
Mi auguro di incontralo un giorno avendo lasciato questi problemi alle nostre spalle.
Pietro
2 commenti:
Caro Pietro,
José è una persona fantastica, la cui cultura ed onestà sono difficili da raggiungere.
Sono contento che abbia pubblicato questo estratto dal suo portfolio.
Ciao
Ettore
Cari amici,
Confermo, con il mio massimo entusiasmo, che José Cornelio da Silva è tra i più grandi architetti della nostra età, e dunque destinato a essere un nome scritto nella storia dell'architettura mondiale.
Per adesso, come sappiamo purtoppo, le menti geniali come José sono offuscati dai media, che promuove altre ordini e persone mediocri. Un esempio tristissimo si trova proprio nella "Casa da Música" a Porto, in Portogallo.
Saluti a tutti,
Nikos
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