Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


13 marzo 2010

TRASFORMARE LE PERIFERIE

Un link ad un sito legato al New Urbanism che mostra, con l'utilizzo di Photoshop, come sia possibile trasformare un suburbio in città.


Non è poi così difficile, anche se non risolutivo. Quante periferie di città italiane ne avrebbero bisogno!
Perché da noi non si fa? C'è qualcuno che lo impedisce?
Si fa abuso dell'espressione "consumo di suolo", ma vi è maggior consumo prima o dopo la cura?

2 commenti:

Linea del Zum-Zum ha detto...

te lo faccio un commento a 'sto post... sennò poverello...

che dire? che pure a me piace la densificazione e la compattazione. (con una assai maggiore libertà di linguaggio dato che "costringi" le persone nelle regole della città). ho un dubbio però, che mi nasce dal fatto che nei render mi par si sia compattato qualsiasi situazione: basta un capannone per fari sì che si debba compattare? non è più facile far demolire il capannone e lasciare il territorio libero? a me par che per certi versi stia succedendo quello che succede coi grattacieli, con la scusa che bisogna evitare il consumo di terreno li si fa dappertutto (io non sono contro il grattacielo). dalle immagini mi pare 'na cosa simile: basta una traccia umana e si parte con la cubatura.
è il problema del veneto e della lombardia... va bene compattare, ma bisognerebbe trovare il modo di demolire interi settori di territori, sennò ti ritrovi semplicemente un caos densificato. senza contare che i veneti e i lombardi dovrebbero fare zum-zum a scopo procreativo ogni notte per riempire 'sta densificazione.

rob

PS: ovviamente ho solo guardato le immagini, non ho letto

Pietro Pagliardini ha detto...

Non è che da queste rappresentazioni ci si possano aspettare tutte le risposte ai dubbi che tu poni. E tieni conto che ciò che tu dici vale certamente in Italia e in Europa, ma forse vale molto meno negli USA.
E comunque parti di città con grandi vuoti esistono anche da noi e, anche senza pensare a demolire qualcosa per ricostruire in quei vuoti, mi sembra un ottimo esempio pensare di utilizzare ciò che già è urbanizzato per costruirvi, invece di espandersi ulteriormente.
E poi, e questo credo sia il significato vero di questi esempi, rappresentano un modo di progettare con strade che non è affatto consueto, tutt'altro, dalle nostre parti, oltre che negli USA.
Mi sembrano cioè esempi, nello stile pragmatico del mondo anglo-sassone, di buona tecnica urbanistica. Sono cioè modelli da seguire, quelli che la nostra cultura rifiuta con una certa sufficienza in quanto ritenuti troppo schematici e semplicistici.
Magari se ne facesse uso!
Ciao
Pietro

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