Agli architetti auguro di sentirsi un po’ meno Architetti e di ricordarsi che siamo solo professionisti e non profeti.
Agli urbanisti auguro di sentirsi un po’ più Urbanisti e di ricordarsi che il loro compito è disegnare città nella loro unità e non dormitori, zone industriali, centri storici, verdi pubblici, zone direzionali e commerciali. Auguro loro di ricordarsi anche che nelle città ci abitano i cittadini e che l’urbs è importante ma l’urbs senza civitas è un cimitero.
Ai bio-architetti auguro di ricordarsi che il futuro è nel passato.
Ai professori di Storia dell’architettura auguro di insegnare le diverse verità e non la loro verità.
Ai professori di Composizione auguro di insegnare la progettazione e non la creatività e la fantasia, cioè niente.
Ai professori in genere auguro di insegnare, e basta.
Ai membri di giuria di concorso auguro di essere giudicati con la loro stessa competenza e rettitudine.
Agli architetti delle Regioni…..è meglio non dica cosa ho in testa per non fare peccato di parola, oltre che di pensiero.
Ai miei conterranei toscani auguro di avere una nuova e migliore legge urbanistica (ci vuole poco) che si ispiri al motto evangelico “il sabato è fatto per l’uomo, non l’uomo per il sabato”.
A tutti coloro che scrivono leggi auguro di ricordarsi che “il sabato è fatto per l’uomo, non l’uomo per il sabato”.
Ai miei concittadini aretini auguro un futuro migliore del presente (e anche qui ci vuole poco).
Alle archistar auguro un 2010, e oltre, di giusto riposo e meditazione (a Camaldoli e La Verna, troveranno silenzio, accoglienza e indulgenza).
A chi legge il blog ed è d’accordo con me auguro di non pentirsi.
A chi legge il blog e non è d’accordo con me auguro di pentirsi.
A chi ha lasciato commenti auguro, nel 2010, risposte più intelligenti.
A tutti gli amici auguro un 2010 di serenità.
A tutti i nemici …. non sono così importante da averne ma se per caso ce ne fosse qualcuno auguro di passare nella categoria di sopra.
A qualcuno da Hong Kong che da trenta giorni almeno viene immancabilmente a farmi visita, auguro di trovare qualcosa di meglio da fare. Grazie, comunque.
A Ciro, Nikos, Stefano B., Stefano S., Stefano S. (non c’è errore), Ettore Maria, Wittfrida, Giannozzo, Isabella, Paolo, Milena, Pietro P. (non sono io), Guido, Vilma, Sabrina, Enrico D, Enrico B., Angelo, Andrea, Sergio P., Giulio, Leonardo, Michael M., Marco R., Rodolfo, Domenico, Giorgio M., Gabriele, Camillo, Emanuele e a tutti coloro di cui mi sono dimenticato per colpa della mia scarsa memoria e non della mia cattiveria auguro un 2010 che sia come ognuno di loro si aspetta che debba essere.
Buon Anno
Pietro
31 dicembre 2009
BUON ANNO
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9 commenti:
" ...... piccola porta della speranza, nuovo giorno dell'anno, sebbene tu sia uguale agli altri come i pani a ogni altro pane, ci prepariamo a viverti in altro modo."
E' la chiusa di una bella poesia di Pablo Neruda, un po' di speranza ci vuole proprio!
Auguri anche a te
Vilma
Ti ringrazio per i bei versi di speranza. Mi spiace che per un mio errore nella formattazione del testo non si vedano i link presenti in alcuni nomi dei nomi presenti.
Auguri ancora
Piero
Caro Pietro,
tantissimi auguri per un 2010 che ripecchi le aspettative e gli auguri che hai elencato ... e grazie per il lavoro che svolgi con il tuo blog.
Ettore Maria Mazzola
Fra le cose che mi aspetto per il 2010, c'è il riconoscimento delle doti aristocratiche di Pietro, che meriterebbero un Principe capace di apprezzarle, per dare vita ad un nuovo Rinascimento, aretino ed italiano.
Auguri!
Ciro
sinceri auguri di buon anno anche a te, Pietro!
Pietro P. (l'altro)
Caro Pietro,
ricambio di cuore gli auguri.
Angelo Gueli
P.S. per adesso non ho nessuna intenzione di pentirmi!
Tanti auguri a Pietro e a tutti i lettori del "DE ARCHITECTURA". Tanto per rimanere in tema di urbanistica e archistar segnalo un'articolo che può interessare
http://www.sarzanachebotta.org/2010/01/la-cecla-vs-botta/
a presto
Enrico Bardellini
Grazie Enrico per la bella segnalazione. L'Avvenire, con Leonardo Servadio, offre sempre ottimi spunti di riflessione.
Non c'è bisogno di chiedere la copia al parroco, come c'è scritto nell'articolo, si può cercarlo sull'Avvenire on line. E' un pò faticoso ma ci si può fare.
Il tema della partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche è di grandissimo interesse e attualità. Non mi piace affatto l'idea del co-housing o almeno non mi sembra generalizzabile, perché mi ricorda l'utopismo dell'ottocento e mi puzza di ideologia da secolo scorso: chi vuole fare il co-housing lo faccia pure, ci mancherebbe altro, ma teorizzarlo proprio no. Però mi diverte la provocazione dei campi di riabilitazione per gli architetti. Grande trovata davvero.
Ciao
Pietro
Pietro,
manca il mio nome ma ti perdono (ispirato dall’amore infuso ultimamente dal mio papi)
Ti sei dimenticato degli imprenditori senza scrupoli.
Dei geometri ‘artisti’.
Degli ingegneri dei calcoli e del mq.
Degli architetti che s’ispirano al passato utilizzando gli ordini architettonici come lego.
Degli architetti alla moda che imitano i BIG senza senso critico.
Dei caporali del lavoro che reclutano i muratori (spesso immigrati) al nero.
Dei presunti critici che sanno dire solo ‘archistar’.
Del partito dell’amor proprio.
Da parte mia ti auguro post meno militanti che evitino i luoghi comuni. (populisti).
Buon 2010,
Salvatore D’Agostino
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