Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


22 febbraio 2009

URBANESIMO SOSTENIBILE: IL CASO DI POUNDBURY - 2° PARTE

di Angelo Gueli

A questo punto mi sembra opportuno introdurre alcuni argomenti più “scientifici” per favorire la comprensione del Sustainable Urbanism.
Alla fine del 2006 la Prince’s Foundation for the Built Environment commissionò una ricerca sul territorio per rispondere fondamentalmente a due interrogativi: il primo relativo alla definizione delle caratteristiche fisiche che contraddistinguono gli interventi di Sustainable Urbanism in U.K., il secondo inerente gli aspetti economici degli interventi di S.U. anche in rapporto alle altre forme di urbanizzazione.

Un'immagine più aggiornata con l'ulteriore espansione

Ecco di seguito riportati i 12 punti che definiscono caratteristiche e qualità del Sustainable Urbanism secondo la succitata ricerca:

Mixed Use: ovvero schemi urbani a predominanza residenziale che integrano destinazioni commerciali, terziarie e publiche.

Mixed Tenure: popolazione residente mista in termini di gruppi sociali, etnici, culturali e occupazionali.

Architectural Quality: l’architettura del quartiere rispondente ad alti standard qualitativi e congrua al contesto nello stile, nella scala e nella scelta dei materiali.

Mixed Housing Type: un largo spettro di scelta per le tipologie abitative in modo tale da incoraggiare la stabilità della comunità: quando la famiglia cresce o decresce è possibile trovare tipologie di alloggio rispondenti alle proprie necessita all’interno dello stesso quartiere.

Well connected to public transport
: rete di trasporti pubblici sviluppata in modo da incoraggiare l’uso della bicicletta e gli spostamenti a piedi.

Walkable neighbourhoods: comunità che abbiano attività commerciali al dettaglio raggiungibili a piedi, e viabilità strutturata in modo tale da permettere vari itinerari sia pedonali che carrabili.
High quality Urbanism that creates definible streets: disposizioni viarie e urbanistiche che creino gerarchia riconoscibili all’interno del tessuto urbano, sia per tipologie che per usi e densità.

Robust, adaptable urban Form: disposizione urbana solida e al contempo adattabile attraverso una griglia permeabile di strade che eviti i cul-de-sac ed incoraggi percorsi alternativi e la conseguente frammentazione del traffico veicolare.
Relatively high net densities: densità urbana di edificazione relativamente alta che consenta di sostenere economicamente le zone ad uso misto.
Well integrated open space: spazi aperti ben integrati, facilmente raggiungibili e che abbiano una chiara tipologia d’uso. Di conseguenza regimi di mantenimento economico di lungo termine in modo da ammortizzare il costo.
Sustanable Buildings: attenzione alla sostenibilità ambientale degli edifici.

Urban form should support a large range ofv Work/Lifestile Choices: la disposizione urbana in grado di sostenere la più vasta gamma di scelte lavorative e di stili di vita, che faciliti lo sviluppo di attività economiche e lavorative anche attraverso l’home working.

Il “rapporto” si concentra anche su alcuni punti specifici, facendo un parallelo con altre realtà urbanistiche. Per aumentare l’attendibilità della ricerca, i suoi relatori hanno preso in considerazione esempi di quartieri dimensionalmente simili e collocati all’interno della stessa città; così nel caso di Poundbury, che ricordo si tratta di un quartiere, sono state individuate altre due aree, sempre all’interno di Dorchester, ad esso paragonabili. La prima è un’area tipica del centro cittadino ovvero un’area storicizzata. la seconda è come Poundbury un’area periferica, ma di recente costruzione, con le caratteristiche della tipica periferia inglese di fine secolo.
Riporto solo alcuni dati essenziali del confronto; come già detto chiunque volesse approfondire l’argomento può farlo scaricando direttamente da internet il rapporto in originale.
È interessante osservare i dati del confronto tra i regimi dei suoli: nell’insediamento storico la stragrande maggioranza della risorsa suolo è di proprietà privata, 48% giardini privati e 20% abitazioni, limitando quindi lo spazio dedicato a viabilità (strade, piazze, passaggi pedonali), verde pubblico e parcheggi pubblici. A Poundbury questi rapporti vengono ribaltati: solo il 20% del suolo è occupato da giardini privati, ma anche il suolo occupato dalle abitazioni scende al 13% pur mantenendo un numero di unità abitative analogo. Ciò accade per la marcata differenza tra le densità dei vari quartieri, che nel caso della periferia standard è ancora più bassa, con un’alta percentuale di suoli occupati dalle abitazioni.

Nel centro storico in pratica non esistono parcheggi (per parcheggiare si usa la sede stradale) e nell’insediamento standard i giardini privati sono in genere occupati dalle macchine, viceversa nel caso di Poundbury le auto prendono posto in cortili e garage interni agli isolati in un mix di proprietà privata e pubblica.
Per quanto riguarda il rapporto di copertura delle strade carrabili, esiste una forte differenza tra la periferia standard e il centro storico: poco più del 10% del suolo nel centro storico, contro il 18% nei comparti standard e il 16% a Poundbury.

Fortissima la differenza segnalata nel rapporto tra le quantità di suolo occupate da unità edilizie destinate a scopi commerciali ed industriali nei vari esempi: nell’insediamento standard è pari a zero mentre è di 3100 mq a Poundbury e di soli 230 mq in centro storico.

Infine interessante rilevare come i prezzi medi delle abitazioni a Poundbury, paragonati a quelli delle altre due tipologie insediative, siano quelli che hanno avuto tra il 2000 e il 2006 il maggior incremento percentuale, il che dimostra che il mercato ha risposto positivamente premiando gli investitori.

Note:
-Un’attenta valutazione sulle scelte urbanistiche effettuate con questa ed altre urbanizzazioni si trova su Valuing Sustanaible Urbanism edito dalla Prince’s Foundation for the Built Environment e facilmente scaricabile dal sito internet della Fondazione
- Notizie e informazioni sul “New Urbanism”, movimento di visione urbana, possono facilmente essere raccolte su http://www.cnu.org.
- I testi tra le virgolette sono tratti dalla Carta per la ricostruzione della città europea di Leon Krier.
-Per i principi del buon progetto da parte della Prince's Foundation vedi il post: I 13 principi del buon progetto


-La foro aerea di Poundbury è tratta da Virtual Earth di Microsoft
-Le foto di Poundbury sono state scattate dall’autore del post, Angelo Gueli

2 commenti:

Master ha detto...

I 13 principi del buon progetto sono anche in parte condivisibili (anche se molto generici e possono essere interpretati in molti modi) ma siamo sicuri che siano stati applicati a Poundbury?

Luogo:
"Il progetto che rispetta il carattere complesso del luogo e tiene in considerazione la sua storia, la sua geologia, le relazioni dei trasporti e il suo paesaggio naturale"
Il progetto sembra invece una semplificazione dell'esistente ed una idealizzazione del paesino bucolico delle campagne inglesi.

Spazio pubblico:
"Un riconoscimento che il progetto delle aree pubbliche, compresi l’arredo urbano, la segnaletica e l’illuminazione, è importante tanto quanto il progetto degli spazi privati, e dovrà essere progettato come parte di un insieme armonioso"
Esiste un arredo urbano a P.? Dalle foto non ho visto molto a parte alcuni alberi in mezzo alla strada. Ma mi potrei sbagliare.

Permeabilità:
"Il disegno urbano in cui gli isolati di edifici sono pienamente permeati da una maglia di strade interconnessa"
Qui sono daccordo, si vede anche dalle foto.

Gerarchia:
"Una chiaro e leggibile sistema di classificazione che riconosce una gerarchia tra i tipi di edifici o di strade e le loro singole parti in relazione con l’insieme"
C'è una gerarchia? Sembrano tante casette e nessun edificio pubblico o commerciale, inoltre le strade sembrano anch'esse tutte uguali, non ci sono vie principali (streets) e secondarie (alley). Ma potrei non aver visto bene, smentitemi pure se non è così.

Longevità:
"Il progetto che crea strade ed edifici che faranno fronte ad una varietà di utilizzazioni durante l’arco della loro vita"
Sono solo abitazioni o ci sono anche edifici polifunzionali?

Valore:
"Il disegno che crea un utile valutabile in termini economici, sociali e ambientali"
E' così?

Scala:
"Città ed edifici che, a qualsiasi scala, sono in relazione con le proporzioni dell’uomo"
E' a misura d'uomo, questo è certo!

Armonia:
"Il progetto che suona la sua personale “nota” e malgrado ciò si armonizza con l’ambiente locale e naturale"
E' veramente armonico con il resto delle campagne inglesi? Oppure ha un aspetto finto e manieristico (tipo i nostri Outlet per intenderci)?

Recinto:
"Il progetto che stabilisce una chiara distinzione tra la città e la campagna, tra lo spazio pubblico e privato, incoraggiando in tal modo attività appropriate all’interno di ciascuna"
La distinzione c'è e si vede.

Materiali:
"Il progetto che usa materiali che siano, dovunque possibile, autoctoni, che siano in naturale armonia con il paesaggio, e che siano selezionati con attenzione per garantire che essi migliorino il loro aspetto con il tempo e con il degrado dovuto alle condizioni atmosferiche"
I materiali sembrano quelli tradizionali delle case di campagna inglesi ma potevano essere costruite con materiali moderni e più efficienti dal punto di vista energetico? Si poteva creare qualcosa di più "sostenibile"?

Decorazione:
"Il progetto la cui decorazione non solo innalzi la qualità e la bellezza di un edificio ma aiuti a generare valori emozionali e personali, e relazioni culturali"
E' così o dà solo un senso di nostalgico straniamneto?

Fattura artigianale:
"La cura e l’attenzione con cui è costruito un edificio premia sia l’autore che l’utilizzatore e ne rende probabile la conservazione e il valore per le future generazioni"
Qual'è la vita utile di queste case. Sembrano di ottima fattura!

Comunità:
"Il coinvolgimento delle comunità locali, fin dall’inizio accuratamente favorito, allo scopo di creare luoghi che ne ricavino un’influenza positiva, che venga incontro alle necessità, ai desideri e alle aspirazioni della gente, e produca orgoglio civico."
Questo bisognerebbe chiederlo a chi ci vive, magari tra una decina d'anni così ha il tempo di valutare la qualità del nuovo insediamento urbano.

Quello che mi interessa capire di Poundbury è se sia un capriccio visionario di un regale commitente oppure se veramente le amministrazioni urbane credano che questo sia la linea di sviluppo delle prossime espansioni urbane inglesi.

Pietro Pagliardini ha detto...

Belle domande, Master. Credo che potrà risponderti meglio Angelo che c'è stato.
Io posso solo commentare ciò che vedo e in particolare la gerarchia stradale che, a mio avviso, è evidente nelle due strade principali, una quella che prosegue la strada esistente e l'altra la perperndicolare più vicino all'abitato pre-esistente, al cui incorcio è localizzata, giustamente la piazza. Se guardi bene esiste un reticolo di stradine più o meno radiali, più piccole e deputate sia a rendere permeabile tutto il tessuto che ad avere un carattere più di "vicinato".
Mi sembra anche che nella parte nuova il principio della gerarchia sia rispettato, anche se ti confesso che l'ho vista solo in questi giorni su Virtual earth e non ci ho prestato troppa attenzione. Una cosa che ho notato, invece, e che mi sembra positiva, è il fatto che, contrariamente al piano originario la strada che continua la High steet è stata fatta proseguire diritta come in origine, invece che farle fare un artificioso giro tortuoso, come sembrava di capire appunto nel piano.
Un aggiustamento in corso d'opera secondo me importante.
Saluti
Pietro

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