Pietro Pagliardini
Su il Foglio di oggi domenica 7 settembre c’è un editoriale con la notizia, e il relativo commento, del parere contrario del Sindaco Alemanno alla costruzione del parcheggio sotto il Pincio.Di seguito riporto integralmente il commento perché parla lo stesso linguaggio ed esprime gli stessi concetti, semplici da comprendere, che in questo blog vengono espressi continuamente ma che, sembra, non siano patrimonio comune:
“Non rimane che cominciare a ragionare seriamente su come certe decisioni vadano sottratte alla logica del colpo di genio riformatore e interessato (nell’interesse di pochi a spese di tutti), allegramente indifferente al senso dello spazio pubblico, alla consapevolezza dei legami tra identità della città e luoghi, a quella merce sempre più rara nella gestione dello spazio urbano che si chiama - semplicemente e umilmente- buonsenso. Ecco, la lezione della pazza idea del mancato – speriamo – parcheggio sotto il Pincio con entrata dagli emicicli del Valadier, servirà davvero se sarà trasformata in una lezione di buone maniere urbanistiche, per tecnici, amministratori e politici.”
Meglio di così non poteva essere riassunta una vicenda ma direi un atteggiamento verso la città, con un forte richiamo a tutti i responsabili, compresi i tecnici.
7 settembre 2008
LE BUONE MANIERE URBANISTICHE
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6 commenti:
Pietro,
Bla, Bla, Bla... Basta leggere questo disconnesso articolo sulla 'Repubblica' Alemanno, il mio no al Pincio (http://www.repubblica.it/mobile/articolo/alemanno-il-mio-no-a-quel-parcheggio/2008-09-06/1301106)
Per capire che confonde la cattiva gestione con l'idea urbanistica e come capita in queste occasioni ha spostato semplicemente il problema altrove.
Buonsenso? Solo azioni per partito preso.
Capricci politici, beghe di potere, in queste vicende si vede la nostra cronica stupidità ritratta bene nella vecchia 'commedia all'italiana'.
Ahimè Pietro.
Vabbè, Salvatore, se ti aspetti che un politico oltre che un bravo amministratore (ammesso che Alemanno sia) sia anche un uomo di cultura, attento ai dettagli sei destinato a non credere in niente.
Quello che conta è il risultato. Evidentemente Alemanno ha fiutato l'aria, segno che è un buon politico, ha capito che si stava perpetrando uno scempio e ha deciso.
La democrazia non esprime il meglio in assoluto ma il meglio di quel che c'è. Questo è un principio in cui io credo fermamente.
Saluti
Piero
Alemanno pensa che il Pincio sia l'Amazzonia!E' contro l'antropizzazione e la contemporaneità!Quella che qualcuno scambia per "Natura", a suo tempo, ha subito la "naturale" opera dell'uomo!Esatta operazione che ha generato il Colosseo!Certo, lì c'era necessità di "parcheggiare" sangue!Pazienza, niente auto!!!
Io veramente ho capito che il Pincio è già "antropizzato" ed è antropizzato così bene che Alemanno, e non solo, lo vuole mantenere così.
A meno che non si pensi che tutto è provvisorio, cioè tutto è è demolibile e/o trasformabile!
Nel qual caso, ad esempio, il Colosseo, che non assolve ad alcuna funzione, visto che adesso non ci sono più neanche i gatti, potrebbe accogliere dentro un bel parcheggio multipiano. In fondo non servono neanche le griglie, è già pieno di buchi.
A scanso di equivoci dichiaro di aver voluto fare ironia.
Saluti
Pietro
Io. invece, mi preoccuperei, come in fondo è stato, di non proporre "toppe peggiori del buco" !
Cercherei di uscire dalla superficiale affermazione "post hoc, deide propter hoc".
Se veniamo, temporalmente, dopo Valadier non per questo siamo migliori od autorizzati a trasformarne l'opera !
Il mondo, contrariamente a quello che, in fondo, ci farebbe comodo credere non è finalizzato alle nostre fisime e/o necessità immanenti .
Saluto
Saluto
Purtroppo moltissimi architetti sono pieni di quelle fisime e hanno la "necessità immanente" di essere trascendenti, cioè di esistere indipendentemente dalla realtà terrena e di voler lasciare il proprio imperituro segno.
Non dico che non sia umano sperare di essere ricordati in eterno, ma non tutti i giorni e ad ogni costo.
Saluti
Pietro
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