Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


4 agosto 2011

SOGNO DI UNA NOTTE MEZZA ESTATE

Un augurio di buone vacanze con una precisazione e un sogno.
La precisazione è che ho letto nel libro Fascio e martello, Laterza che Antonio Pennacchi è diplomato geometra, mentre io nel post precedente avevo scritto, come apprezzamento, che non era né architetto né geometra. Il mio apprezzamento resta intatto.
Il sogno è dettato dalla contingenza della crisi economica: tutti parlano di risparmiare, meno auto blu, il Quirinale ha tagliato 15 milioni, alla Camera hanno rinunciato all'apertura serale del ristorante e facezie varie. Al danno della crisi si aggiunge la beffa della ridotte vacanze del Parlamento: meno ferie = più leggi inutili, complicate e illiberali.
Il sogno di una notte di mezza estate? Che comincino a liberalizzare, eliminando le leggi e non producendone nuove. Allentino il controllo sociale su tutto. Un cittadino per fare una nuova stanza spende più di tecnici e di carta che di opere. Per costruire e aprire un'azienda occorrono mille permessi e tempi infiniti. E se poi il progetto è pessimo non interessa un accidente a nessuno.
Liberalizzino l'edilizia per i cittadini e semplifichino quella per le imprese, e anche gli architetti la finiscano con l'ipocrisia di gridare allo scempio edilizio se un cittadino fa una stanza in più perché gli serve. Discreditano la categoria.
Il vero risparmio? Allentare la presa della politica sulla società, diminuire le procedure, diminuire le "istruttorie" e quindi gli addetti a compiti inutili nei comuni e negli enti.
Più responsabilità ai cittadini = riforma a costo zero.
Intanto il ristorante alla Camera la sera è chiuso: un bel sollievo per l'economia!
Buone vacanze.
Pietro

9 commenti:

enrico ha detto...

che tenerezza la seicento (multipla ?!) e la giulietta spider davanti al Principe di Piemonte !
Una botta di nostalgia, nel ricordo dei miei agosti versiliesi.
(anche se per i puristi Viareggio a sud del Burlamacco non è propriamente versilia).

dio salvi l'america (e anche noi) da sarah palin ha detto...

uno potrebbe anche esser d'accordo... ma quale sarebbe la soluzione? affidarsi al tea party statunitense?

buone vacanze
robert

PS: mi permetto di sottolineare che il parlamento e il governo che producono a getto continuo "leggi inutili, complicate e illiberali" è di destra.

Pietro Pagliardini ha detto...

enrico
la cartolina di Viareggio è il simbolo delle vacanze come piacciono a me, ma io non ci sono a Viareggio e nemmeno in Versilia, purtroppo. Quest'anno una settimana in Maremma, splendida natura, ma la Versilia......
robert
io mi sono iscritto al Tea Party di facebook..... Il Parlamento è il parlamento e di destra è il governo. Comunque le leggi, di destra e di sinistra, fanno tutte schifo. Punto. Non ti sto a dire l'ultima modifica alla legge urbanistica regionale.... E sì che la prof. Marson (IDV), assessore regionale all'urbanistica, mi era sembrata una luce nel buio!!!!
Non vedo speranze di miglioramenti all'orizzonte e mi auguro di sbagliarmi.

Comunque Buone vacanze a tutti e due
Pietro

e ha detto...

la cosa avvilente è che non solo non si vede nulla di conndiviso nè di concreto a livello di terapia; nemmeno nella diagnosi c'è una parvenza di ragione.
Se le colpe e le responsabilità fossero nel governo, o nel non-governo, come si spiega che in Belgio, dove un governo manca da quindici mesi, le cose paiono andare meglio?
Luigi Einaudi, in una delle sue "prediche inutili" sosteneva (forse per amor di paradosso) che lo stato di "assenza di governo" non fosse affatto deleterio, anzi che sarebbe in fin dei conti il minore dei mali, poichè, non facendosi mosse di governo o leggi, era impossibile fare leggi o azioni di governo sbagliate.
Buone vacanze

Pietro Pagliardini ha detto...

Einuadi era un liberale e il paradosso sopra citato esprime non mancanza di senso dello stato o lassismo ma una visione diversa e più responsabile del contratto sociale. Ritenere che i cittadini siano tutti disonesti e irresponsabili e che quindi vadano "guidati" da una Stato padre (e padrone) è proprio il modo per continuare a dominarli e tenerli sottomessi. Auguriamoci che non sia una catastrofe economica a costringerli a cambiare idea.
Buone vacanze
Pietro

Paolo ha detto...

Pietro, stavolta non concordo, non in tutto almeno. Sono un libero professionista anch'io, ma non riesco a trovare "inutili" i compiti istruttori esercitati nei comuni e, in Lombardia almeno, nelle provincie (per le varianti urbanistiche). Vedo tecnici cani, molti, ma anche tecnici competenti, molti meno. Ma questo è un altro tema, riguarda l'approccio individuale al lavoro, lo spirito con cui lo si svolge, non la norma più o meno illiberale.
Di una cosa sono certo, le norme edilizie sono strabordanti, spesso pleonastiche, a volte illogiche, ma c'è una ragione, l'ho imparata con l'esperienza: tutelano interessi che non troverebbero alcun altra tutela. Il cittadino che si vede leso nel suo diritto di proprietario perché il vicino gli sta costruendo un ecomostro sul confine, se aspetta la giustizia civile può star fresco. Alla fine, l'apparente follia di norme che trovano fondamento nel diritto amministrativo, conviene molto più di quanto non si creda.
Buone vacanze (e non te la prendere sempre col settore pubblico dai, anche nel privato non si scherza).

Pietro Pagliardini ha detto...

Paolo, io non ce l'ho con i tecnici comunali in quanto persone (salvo casi particolari al solito), che anzi sono convinto che, tra tutto il settore pubblico sono proprio i dipendenti dei comuni in genere a lavorare di più e meglio e a trovare anche motivazioni nel proprio lavoro. Non fosse altro perché hanno un rapporto diretto con i cittadini.
Non è questo il problema.
Il problema è che molte leggi, illiberali, le più, servono solo ad alimentare il bisogno di dipendenti. Più si regolamenta più personale serve, è evidente.
Avrai visto anche te il famoso servizio di Report sulle autorizzazioni e le norme edilizie in Germania! Germania, dico, mica il mondo degli anarchici e degli iper liberisti. Eppure le norme edilizie erano comprese tutte in due fogli attaccate in bacheca. Per costruire si manda una lettera, si riceve risposta in tempi rapidissimi e tutto finisce lì.
Il privato non è niente di buono, dici te, e io dico che è vero. MA non potrà mai esserlo perché questo sistema alimenta e giustifica l'abusivismo piccolo, la furbizia per cercare di sfuggire a norme assurde, la assoluta mancanza di fiducia reciproca tra stato e cittadini. E' un po' come la mezzadria: i contadini rubavano sulle "parti". E' chiaro, loro lavoravano tutto l'anno e i frutti migliori li prendeva il padrone e se non fregavano loro avrebbe fregato il padrone stesso. Era un sistema ingiusto, anche se ha garantito sopravvivenza, che non poteva che creare condizioni di piccola illegalità di quel tipo.
Non chiedo molto: come la Germania, non come gli USA, come la ferrea Germania, niente di più, almeno nel nostro settore.
Buone vacanze anche a te
Pietro

Salvatore D'Agostino ha detto...

Pagliardini estivo,
Sottoscrivo: «Liberalizzino l'edilizia per i cittadini e semplifichino quella per le imprese, e anche gli architetti la finiscano con l'ipocrisia di gridare allo scempio edilizio se un cittadino fa una stanza in più perché gli serve. Discreditano la categoria».
Soprattutto il passaggio “l'ipocrisia di gridare allo scempio” qui in Sicilia da tempo vige questa legge (siamo federalisti nei fatti non nell’animo) ti assicuro che molti centri storici sono diventati una perla di meraviglie POPolari.
Sopralzi, sottotetti abitabili, infissi certificati BIO, pannelli solari, antenne paraboliche, protesi di terrazzi, piscine, improbabili orti, case ricostruite ex novo in cemento, finto rustico e finto moderno, soluzione libidinose per portare l’auto nel vecchio borgo e tante altre non architetture POPolari.
Il POPolo sa costruire benissimo e alimenta un’infinità di cause giudiziarie (per dar da mangiare agli avvocati; pura legge economica POPolare).
Essendo il tuo post ricco di riferimenti letterali mi permetto di dare altri consigli di lettura estiva.
Capisco il fascino del geometra fantuttone Antonio Pennacchi che riesce a mischiare una moltitudine di argomenti con la stessa sfrontatezza di un editoriale di Vittorio Feltri ma non sottovaluterei i libri di un altro geometra (padano doc per Robert) Vitaliano Trevisan, ottimo il suo ‘Tristissimi giardini’.
Per non far torto agli architetti scrittori suggerisco ‘Metropoli per principianti’ di Gianni Biondillo (padano non doc ma nato è vissuto a Quarto Oggiaro) e Caos calmo di Sandro Veronesi (padano dei margini essendo toscano) qui una citazione perdona l’autolink.
A proposito, ma che resti tra noi, quest’ultimo si è laureato con una tesi su Victor Hugo (ancora inedita) perché lo scrittore francese, da buon intollerante borghese, fu il precursore della filologia in architettura.
Hai presente tutte quelle menate pazzesche sui restauri filologici? Ecco, non fanno parte dell’identità italiana, noi italiani prima della lobotomizzazione di Hugo ce ne fregavamo altamente del rispetto della storia, avevamo un’altra cultura molto POPolana.
Sti’ francesi ci hanno fregato; il multiculturalismo fa male.
Saluti estivi,
Salvatore D’Agostino

Pietro Pagliardini ha detto...

Salvatore, una volta tanto, anzi è già la seconda quasi, sembra che siamo d'accordo e io me ne rallegro. Si vede che il ferragosto porta bene.
Ciao
Pietro

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