Un omaggio fotografico ad Arezzo antica, o finto-antica, tra ciò che da taluni è considerato vero e da tal'atri falso. Per certo, tutto quanto mostrato esiste.
Le foto sono di Massimo Guadagni che ringrazio.
6 marzo 2010
OMAGGIO AD AREZZO TRA "VERO" E "FALSO"
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12 commenti:
De architettonici,
dove sono gli abitanti?
Saluti,
Salvatore D’Agostino
Sono andati tutti in visita turistica al MAXXI.
Ciao
Pietro
Pietro,
in treno , in pullman o in calesse?
Chi è il cicerone?
Saluti,
Salvatore D’Agostino
In pulman, cicerone l'Ordine degli architetti.
A parte le amenità domenicali, c'è un fondo di verità, dato che in questi giorni è stata organizzata una visita dall'ordine alla mostra su Zaha Hadid.
Ciao
Pietro
Pietro,
e tu sei rimasto nella tua svuotata‘’Old-Arezzo’?
Il solito pantofolaio con il vizietto del blog.
Buona domenica,
Salvatore D’Agostino
P.S.: Perché non organizzi il prossimo tour architettonico (che tristezza le gite degli architetti) a Poundbury?
Ciceroni : Rupi-Krier.
Con la partecipazione speciale di Salingaros.
Special guest Pagliardini-Mazzola.
Pranzo dal Duca di Cornovaglia comprensivo di convegno : ‘La caccia alla volpe non è uno sport popolare’.
Dì la verità, Pietro, gli abitanti sono stati accuratamente eliminati da photoshop perché non vestivano in crinolina e mantello.
Vilma
Salvatore, l'idea non è male, ma sempre di gita per architetti si tratterebbe. E poi, vuoi mettere un pranzo dal Duca di Cornovaglia! Ammetterai: piacerebbe a tutti, anche a te.
Vilma, per certo è stata eliminata qualche antenna TV. Gli abitanti non credo, dovrei chiedere all'autore, cui io non le ho commissionate. Ad Arezzo basta girare la domenica mattina presto, ma non prestissimo, e le strade sono deserte. Salvo giorno di Fiera Antiquaria, come oggi ad esempio.
Proprio stamani ho fotografato con il cellulare un vuoto nel centro storico dovuto ai bombardamenti e che, finalmente, verrà riempito. Sarebbe interessante proporlo per varie ipotesi e poi procurarsi il progetto. Solo che è faticoso preparare il materiale perchè tutti possano capire. Sarebbe un bell'esempio sul campo di autentico, falso, antico, moderno, ecc. ecc.
Ciao
Pietro
e notare le foto... virate seppia per farle sembrare vecchie e contorno sfocato tipo dagherrotipo. catapultati nella prima metà dell'800...
robert
PS: se andate a pranzare con carlo e camillo vengo anch'io, finalmente posso indossare il kilt senza che mi guardino storto.
Credo di indovinare dove siano finite le signore in crinoline e mantello che mancano dalle fotografie.
Son corse ad indossare le tute spaziali; di prammatica per la gita al Maxxi.
robert, mio cugino, cioè il fotografo, sarà contento di questo tuo occhio critico sulle foto.
Però mi spiace, ma ripeto che non le ho chieste io queste foto. Me la ha fatte vedere, a me sono piaciute molto, mi sembravano proprio adatte al tema del post precedente e gli ho chiesto una piccola parte di una serie dedicata tutta ad Arezzo.
Però è bene che non vi sbilanciate troppo a dire ciò che è falso e ciò che è autentico perché l'operazione del Podestà Occhini negli anni '30 ha avuto davvero un esito positivo.
Ciaoù
Pietro
tuo cugino? cazzarola... l'antichismo vi scorre nelle vene...
non ho capito... il buco rimasto dai bombardamenti han già deciso di riempirlo tale e quale a prima?
robert
robert, come verrà riempito il buco non lo so perché è un lavoro privato.
O meglio non lo so per certo perché non sono aggiornato, ma quando ancora c'era la commissione urbanistica con i tecnici esterni, e io ne facevo parte, l'avevo visto. Non era com'era e dov'era, ovviamente. Ovviamente non perché non dovrebbe essere ma perché così è in Italia con la cultura dell'individualità dell'architetto (tanto per accennare al tuo commento sull'altro post). Ti dico uno dei progettisti: Andrea Branzi; figurati se fa il progetto com'era. lo chiamano apposta per farlo diverso!
Gli altri due sono professionisti aretini. L'edificio doveva accogliere la splendida collezione di un grande antiquario aretino, Ivan Bruschi, che l'ha lasciata in eredità alla banca locale perché la esponesse. Per questo l'edificio lo ricordo piuttosto semplice, direi minimalista, rivestito di qualcosa di molto simile all'intonaco, colore plumbeo, con finestre verticali, come quelle delle case in muratura ma con infissi in acciaio ad anta unica, una specie di taglio netto nella muratura. Particolarità: in facciata erano esposte, a sbalzo, una scultura antica posta in orizzontale e alcune altre, tipo stemmi, che non ricordo bene. La statua che vola mi ricordava Chagall, o un fumetto.
Oggi non saprei dirti com'è, dipende dalla moda attuale.
Il progetto è stato fermo per diversi anni per svariate cause, tra cui le distanze per la legge sismica. Oggi riparte. E' un bene perché quel vuoto in angolo lungo la strada più importante di Arezzo e davanti alla Pieve è davvero insopportabile.
Mi auguro che sia il meno creativo possibile e il più sopportabile possibile.
Ciao
Pietro
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