Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


1 maggio 2009

TUTTI A PARIGI, FINCHE' SIAMO IN TEMPO!

Pietro Pagliardini

Instant-post questo e con ancor meno pretese del solito. Solo un consiglio: chi già è stato a Parigi, ci torni prima possibile e se la goda. Chi non c'è stato ancora, fugga a vederla perchè, se va avanti così, la Parigi che vedranno sarà un'altra cosa.

I 10 progetti per la Parigi del XXI secolo sono arrivati al loro iter finale.

Si dirà: ma Parigi è sempre cambiata, anche in maniera drammatica. Sono state abbattute chiese e monumenti. Sono stati tracciati viali riconfigurando gli isolati in modo drastico. La modernità high-tech è entrata nel cuore della città (e ora si parla di smontarla e rimontarla altrove), i parchi stessi sono qualcosa d'altro che altrove. Ma proprio ieri leggevo che la cosa considerata più brutta dai parigini è il grattacielo Montparnasse (segue l'Opera Bastille), e oggi vedo una selva di guglie alla Gaudì spuntare lungo la Senna!!!
Andiamo a Parigi, finché non sarà come Dubai!

21 commenti:

grupposalingaros ha detto...

Ricordiamoci le parole di Euripides: “Quelli che gli Dei vogliono distruggere, prima li fanno impazzire”.

Cari saluti,
Nikos

Anonimo ha detto...

Anch'io, qualche post addietro (http://arching.wordpress.com/2009/02/19/crisi-dei-cantieri/) avevo espresso la mia perplessità circa questi mastodontici lavori...ma sapevo che i parigini si erano opposti al piano di rinnovamento di Delanoe.
Ciao

Matteo

Master ha detto...

Personalmente non sono affatto preoccupato per Parigi, è bella ma può diventare ancora più bella! La "brutta giraffa" della torre Eiffel è diventata il simbolo di questa città dopo essere stata denigrata da una grande maggioranza degli intellettuali dell'epoca. Se Sarkozy ci saprà fare probabilmente creerà una meravigliosa città. L'evoluzione non si può certo fermare.

Pietro Pagliardini ha detto...

"L'evoluzione non si può fermare" dici te. A me sembra un atto di fede cieca piuttosto che una constatazione.
La constatazione è che le città evolvono, cambiano, si trasformano. Ma non sta scritto in un nessun codice genetico che debbano trasformarsi in verticale.
E' solo una scelta sbagliata non una necessità ineluttabile della natura.
Saluti
Pietro

Anonimo ha detto...

A parte le considerazioni architettoniche/artistiche, penso che per Parigi sarebbe un suicidio turistico: i turisti si aspettano da Parigi certe cose (così come a Venezia); non credo che rimarrebbe una città romantica con una decina di mastodonti sopra la capa.
A presto

Matteo Seraceni
http://arching.wordpress.com

Pietro Pagliardini ha detto...

Matteo, io sono d'accordo con te ma non l'ho detto perché tanto arriva qualcuno che ti dice: ma prima della torre Eiffel Parigi sembrava bellissima eppure oggi è diventata il simbolo di Parigi.
Vallo a spiegare che riducendo Parigi come una Dubai qualsiasi si perderebbe una ricchezza culturale enorme!!!!
Caio
Matteo

Master ha detto...

Che l'evoluzione non si possa fermare è una constatazione storico-scientifica visto che è sempre stato così e l'evoluzione è necessaria alla sopravvivenza stessa di tutto ciò che esiste.
New York e Londra sono città meravigliose e meravigliosamente evolute, e i turisti sembrano essere daccordo visto che New York è molto più visitata di Parigi. L'evoluzione non potrà che giovare a Parigi, a mio avviso.

Pietro Pagliardini ha detto...

Che New York sia più visitata del mondo è perfino ovvio: è il simbolo stesso dell'America e del suo mito. Gli USA sono la più grande potenza economica e militare del mondo, tutti i simboli della cultura moderna sono partiti da lì. E' l'unico posto al mondo in cui i grattacieli hanno un senso e direi che ne costituiscono il genius loci. Negli altri posti sono un inutile e dannoso scimmiottamento di modernità che stravolge le caratteristiche originarie ed uniche di ogni città.
A Parigi c'è una legge che limita le altezze degli edifici a 36 metri, mi pare, e adesso c'è un grosso dibattito perché qualcuno le vorrebbe togliere.
Cambiare non è un valore a prescindere dalla qualità del cambiamento. Quale città può guadagnare dal fatto di confondersi con le altre?
Questo non è neanche un discorso da "architetto" ma da semplice osservatore interessato.
Gli stereotipi non nascono a caso e non sono solo invenzioni delle agenzie turistiche.

Master ha detto...

La tua frase "E' l'unico posto al mondo in cui i grattacieli hanno un senso e direi che ne costituiscono il genius loci" mi appare un po' fumosa! Perchè a New York sì e a Parigi no?
Nella Grande Mela per altro i grattacieli sono nella downtown e attorno a Central Park, per il resto vi sono molti quartieri dove le case sono a schiera, basse e monofamigliari, ma ciò non fa a pugni con i grattacieli, anzi, è uno dei motivi della grande qualità dell'ambiente urbano di quella città, reso vario e differenziato proprio dalla grande qualtità di forme, stili architettonici e conformazioni urbanistiche. La gente non va a NY perchè è il simbolo dell'americanità, la cui popolarità è oggettivamente scemata da anni, ma perchè è la città più viva e vitale del pianeta, qui nascono mode, stili, idee e invenzioni più di ogni altro posto e il merito va proprio alla sua conformazione che incentiva il progresso culturale. Ma NY non è sempre stata così, non ha sempre avuto i grattacieli e nell'800 poteva facilmente confondersi con una città inglese.
Oggi i grattacieli, come le torri nel medioevo o i campanili, rappresentano simboli e punti di riferimento all'interno di una città, limitarli o escluderli è abbastanza insensato e inutile, regolamentarne la diffusione e pianificare l'eventuale posizione in punti strategici e riconoscebili è secondo me la strada migliore per ottenere una città con un ottimo skyline. Londra ne è un esempio.

Pietro Pagliardini ha detto...

Master, i grattacieli come tipologia sono nati a Chicago e New York. Certo che prima non c'erano! Tutt'ora a NY esistono quartieri molto grandi e belli e anche vivibili in cui sembra di trovarsi in una città inglese.
Ciò non toglie che NY è famosa per il suo skyline di Manhattan fatto di grattacieli.
Allora, per fare un esempio banale: che ne diresti se a Manhattan decidessero di costruire interi quartieri con casette tirolesi? Pensi che non ci sarebbe una giusta rivolta contro un'idea come questa? E perchè ci sarebbe? Perchè siamo a NY, non a Bressanone.
Vale anche il contrario.
Saluti
Pietro

Master ha detto...

Se non sei mai stato a NY ti invito fortemente a fare una bella vacanza perchè è una città che apre la mente su molte cose (non solo sull'architettura). Girando per questa città si passa da un quartiere stile vecchia Londra con casette mono-famigliari (a Little Italy o a Lower East side), grattacieli e palazzi art deco (Midtown e Rockfeller Center), pagode cinesi a China Town, templi greci e colonnati in marmo bianco a Wall street ma subito accostate a chiese e a super moderni palazzi in acciaio e vetro, e ducis in fundo, un monastero gotico ricostruiti con le opere del Metropolitan Museum proprio su una collina nella parte nord di Manhattan. Come vedi se vogliamo costruire delle belle casette in stile tedesco o tirolese del secolo scorso non ci sarebbe niente di male, anzi arricchirebbe ancora di più il panorama di questa splendida città.
Un consiglio: vai a NY il prima possibile e vedrai come cambierai idea su molte cose.

Pietro Pagliardini ha detto...

Master, non sono di casa a New York però ci sono stato due volte.
E vorrei anche tornarci.
Saluti
Pietro

Anonimo ha detto...

Mi sembra che qua si faccia un pò di qualunquismo...
Dunque:
1)E' vero che Londra ha più turisti di Parigi, ma sono soprattutto giovani, che (si sa) spendono poco e abbssano la qualità del turismo: da un punto di vista economico, ribadisco che per i Parigini sarebbe un bell'autogol.
2)Perchè allora non costruiamo grattacieli anche in mezzo a Venezia, visto che i turisti che arrivano sono sempre tanti e non sanno dove stare?
Anch'io non sono per l'"incelofanamento" delle città (anzi, spesso propendo a favore di una sana demolizione, magari anche senza ricostruzione...); però occorre prendere atto che esistono luoghi che possono essere ormai assimilati a reperti archeologici (che quindi vanno unicamente conservati: insomma, sarebbe come costruire un parcheggio al posto del foro traiano).
Londra purtroppo non ha una storia urbanistica consolidata ed ha subito numerose distruzioni (l'incendio del 1666, l'espansione dovuta alla rivoluzione industriale, la Luftwaffe durante la seconda guerra mondiale)e quindi presenta numerose zone integrabili con grattacieli, così come New York.
3)I grattacieli sono veramente la manna scesa dal cielo? O sonno piuttosto un inutile carico urbanistico per la città?
A presto

Matteo
http://arching.wordpress.com

Master ha detto...

"Londra non ha una storia urbanistica consolidata"???
I grattacieli non sono manna scesa dal cielo, nessun edificio daltronde lo è, ma sono simboli che caratterizzano una città ed il suo skyline (la torre Eiffel lo è infatti per parigi come il grattacielo di Foster per Londra o la Mole per Torino ecc... ma non sono sempre esistite, hanno rappresentato una evoluzione per la città). Se ben studiati, ben posizionati, con un piano urbanistico sotto, possono rappresentare un valore aggiunto, anche perchè è stato così per moltissime città del mondo.
La paura per i grattacieli mi sembra insensata, assimilabile alla paura per le innovazioni e il progresso dal quale però non possiamo prescindere. Non sarebbe, chiedo, meglio discutere su edifici e progetti concreti invece di sparare un NO secco a tutti i nuovi progetti? La mia è solo una proprosta, non me ne vogliano. E questo non è certo qualunquismo, ma tutto l'opposto.

Pietro Pagliardini ha detto...

Master, il grattacielo di Foster per Londra è un simbolo fallico, anzi no, è proprio un fallo e, in quanto tale questo sì volgare e, di conseguenza famoso. Che sia fama positiva lo dici te. Però concedimi di trovare una contraddizione con il tuo commento su Sgarbi di un altro post: lui sarebbe volgare e Foster un poeta?
Saluti
Pietro

Salvatore D'Agostino ha detto...

Pietro,
un po' più d'impegno critico.
Seguendo la tua logica analogica anche i campanili sono dei simboli fallici?
Perché così netto, totalitario, convinto, un po' di respiro dai!
Da Gipi: «Il pene è utile anche nel linguaggio. Ci sono forme espressive che, senza dubbio, richiedono un pene.» Smile: ----> http://www.flickr.com/photos/internaz/3510030871/sizes/l/
Saluti,
Salvatore D’Agostino

Pietro Pagliardini ha detto...

Salvatore, oggi ho dimenticato al bar l'impegno critico. Speriamo lo ritrovi qualcuno altrimenti resterò senza.
L'unica cosa che ricordo è che un fallo è un fallo con una forma espressiva fallica. Beh, mi sono impegnato, no?
Pietro

Anonimo ha detto...

Mamma mia!
Ok, per Londra mi spiego meglio: Londra è una città che non presenta una stratificazione storico/urbanistica con una densità tale da poter condizionare pesantemente le scelte di pianificazione inerenti l'assetto della città stessa.
Vorrei peraltro ricordare che la maggior parte dei "nuovi edifici" è sorta in aree in disuso della city come la Docklands oppure su siti specifici (vedi il Millenium Dome a Greenwich), aree che difficilmente si trovano in così grandi estensioni in città come Parigi o Roma ad esempio, se non nelle perfierie esterne (mentre è paragonabile Berlino, che infatti presenta numerosi quartieri che sono stati recuperati con pianificazioni moderne).
Così è più chiaro?

Il grattacielo non va rifiutato in se e per se, ma occorre ricordare che comporta un aumento mostruoso della densità abitativa in una zona ristretta della città: questo aumento può venire agevolmente recuperato in zone con una buona ottimizzazione dei trasporti pubblici (vedi le metropolitane di New York, ma anche di Parigi); mi chiedo come si è affrontato il problema dei flussi di traffico e dei parcheggi nei progetti di Milano.

A presto

Matteo

P.S. Il grattacielo di Foster non è a forma di proiettile?!?

Master ha detto...

Vedi Pietro che continui a mettere in bocca alla gente parole che non hanno detto. Io non ho mai detto in nessun intervento che Foster sia un poeta, tu lo hai pensato perchè ho citato un suo edificio che è diventato un simbolo per Londra (è un dato di fatto, se vuoi puoi sfogliare una qualsiasi rivista di viaggi o turismo e lo accerterai tu stesso).
Stai cercando acidamente di contraddire tutto e tutti per dare ragione ad una tua convinzione che, a giudicare anche dai commenti degli altri, sembra scricchiolare, e cioè che Parigi è condannata a morte da progetti per futuri grattacieli.
Sinceramente non capisco questo tuo atteggiamento, che nei post precedenti non c'era e anzi era piacevole discutere dei più svariati argomenti, pur con visioni diverse, ma senza questo testardo atteggiamento.

Io sinceramente non ho mai visto nel progetto di Foster la somiglianza con un fallo ... ?!?!

Che dire, sarà il caldo!

Pietro Pagliardini ha detto...

Master, ti segnalo questo mio post piuttosto "vecchio".

http://www.de-architectura.com/2008/05/archistar-e-propaganda-basic-instinct-2.html

Il grattacielo di Foster a Londra è "ufficialmente" chiamato Gherkin.
Se vai al vocabolario la traduzione è "cetriolo". Mi sembra che siano i londinesi stessi a risponderti. Non mi sto accanendo proprio su niente. Quello è un fallo, come lo è il palazzo di Nouvel a Barcellona. Non è nemmeno un giudizio è una banalissima osservazione. D'altronde le immagini del film commentato nel post non lasciano margine per altre interpretazioni!!!!!
Fai una ricerca su google di "gherkin" e vedrai cosa ti appare.
Dai, per una volta potete anche darmi ragione che non succede niente.

E' vero, la parola "poesia" è una mia interpretazione del tuo pensiero e tu non l'hai detta ma un pò di ironia consentimela. Potresti risentirti per il fatto che era un pò sprezzante, ma non per avertene attribuito l'uso!

Quanto al fatto che anche gli altri non siano d'accordo la cosa non mi sposta di un cm, dato che i grattacieli sono sbagliati in assoluto e a Parigi sono mortali.
Il grattacielo è una tipologia follemente inutile, dispendiosa, pericolosa, energicamente insostenibile e proprio te che sei fortemente interessato al risparmio energetico dovresti essere il primo a saperlo e a criticarli.
Non pretendo che tu abbia letto tutti i miei post ma ce n'è uno che, con numeri non miei, dimostra questa evidenza.
Ma, soprattutto, è insostenibile per una città come Parigi e come qualsiasi altra, perchè distrugge la percezione della città stessa, è un attrattore di traffico spaventoso (e non mi faccio prendere in giro da Renzo Piano che fa il grattacielo senza parcheggio, perchè la gente in qualche modo ci dovrà pur andare a lavorare o vivere)e distrugge ogni rapporto con la strada.
Ripeto: non sono proprio solo a crederlo se c'è una norma che impedisce edifici alti più di 36 m, nell'arrondissement del centro, e c'è un grosso dibattito sul fatto di toglierlo oconservarlo il limite.
In giro ci sono persone che la pensano come me, non sono proprio isolato, e non tutti sono antichisti o tradizionalisti.
Ci scriverei un post sui grattacieli, se non ne avessi già scritti tre e non voglio proprio annoiare.
Ciao
Pietro

Master ha detto...

Un po' di ironia te la consento eccome, anzi te la consiglio visto che negli ultimi post mi sei sembrato più "arrabbiato" che mai e non capisco sinceramente il perchè.

I tuoi post sui grattacieli li ho letti, sono un punto di vista che riporta alcuni dati, ho letto però molti altri articoli che riportano dati diversi, soprattutto riferiti agli ultimi grattacieli costruiti nel mondo che invece utilizzano tecnologie nuove e sono molto meno invasivi energeticamente. Io sono stato educato a non escludere nulla per partito preso, a non impuntarmi su un'idea, giusta o sbagliata, ma a vagliare tutte le possibilità. Ora precludere a Parigi la possibilità di avere grattacieli (che storicamente hanno rappresentato sempre dei simboli e dei punti di riferimento nelle città in cui sono sorti) è come dire NO alla torre Eiffel (ed è stato fatto da un nutrito gruppo di intellettuali a fine '800 ... poi la storia ha dato ragione alla famose torre) perchè deturperebbe Parigi. La storia mi ha insegnato tanto e soprattutto ad avere una visione più aperta anche in campo architettonico. Londra e New York convivono benissimo con i loro grattacieli, l'importante è farli bene e con intelligenza (si potrà quindi discutere su come vengono fatti e sulle soluzioni adottate ma come si fa a dire NO a priori, è contro il buon senso!).

Il fatto che metti in bocca alla gente parole che non hanno detto te lo aveva fatto notare anche Salvatore, mi pare, e non sarebbe fastidioso se lo facessi scherzando, il problema è che lo fai per dare forza alle tue personali idee che difendi ciecamente senza senso critico.
Non te la prendere ora, la mia è solo una segnalazione, e capisco che magari non è il momento buono per parlare di questo perchè mi sembri un po' infervorato in questo perido. Però rileggi i tuoi post e commenti tra qualche tempo e poi magari ne discutiamo a mente fredda, io lo faccio ed è davvero "educativo".
Quando siamo stati daccordo su qualcosa ti ho dato ragione, se sfogli qualche vecchio post lo vedrai tu stesso.
Per quanto riguarda il "cetriolone" di Foster non credo che l'autore volesse dargli quella valenza e daltronde l'ironia della gente è imprevedibile. Io sinceramente non ci vedo nulla di "osceno".

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