Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


14 maggio 2009

SGARBI: SINDACO NON CONSEGNI L'AQUILA ALLE ARCHISTAR

LINK A IL GIORNALE:

VITTORIO SGARBI: Sindaco, non consegni l'Aquila nelle mani di archistar come Fuksas

26 commenti:

Salvatore D'Agostino ha detto...

Pietro,
dov'è la critica architettonica?
Mi sembra populismo o basso avanspettacolo.
Un monologo degno di show come il grande fratello.
Perché avallare tesi così stupidamente urlate?
Dimenticavo che siamo nel ventennio dello stupidismo.
Saluti,
Salvatore D'Agostino

Pietro Pagliardini ha detto...

Salvatore ma è chiaro: la critica l'aspettavamo da te.
Anche Sgarbi, immagino, sia lì in ansia e in attesa del tuo verbo critico, prima di esprimersi in maniera più civile.
Saluti
Pietro

enrico d- ha detto...

Sarà che Sgarbi condivide con me l'anno di nascita, l'essere ferrarese (io a metà), l'aver studiato con Arcangeli, ma a me capita di essere d'accordo con Vittorio più spesso di quanto riterrei equo, considerando lo stile del personaggio.
E' vero che si tratta di un pezzo "semplice" e non di un "saggio critico"; ma è un articolo di giornale, non la.Bibbia.
E sta di fatto che S.Stefano di Sessanio è un borgo meraviglioso, fascinoso e fascinante. L'ho visitato 3 anni fa, giungendoci per caso; e rimasi colpito proprio dall'idea di restauro "vivo e vivificante" che stava facendo risorgere un paese che chi non c'è stato non lo può immaginare. E che non è possibile conoscere che dal vero. Tale e tanta è la complessità dei piani, con portici, gallerie, camminamenti, strade, case, tetti, torri disposti in un intrigo tridimensionale che è impossibile riprodurre su un foglio. Qualsiasi piantina su una guida turistica, o una google-mappa, non può dare alcuna vera rappresentazione di come stanno, a S.Stefano di sessanio, le cose; e le case.
Se è vero che nel paese i danni sono stati minimi, nonostante la vicinanza all'epicentro, credo che le osservazioni di V.S siano degne di valutazione.

Pietro Pagliardini ha detto...

Enrico, Sgarbi usa spesso toni accesi e va oltre ogni misura. Ma in genere lo fa quando c'è pubblico. Quest'articolo mi sembra assolutamente tranquillo e misurato.
Dire che chiamare le archistar per ricostruire L'Aquila è un oltraggio alla memoria e alla storia a me sembra persino un'affermazione troppo pacata. Per me la sua originale era più forte, giustamente, e il giornale l'ha addolcita.
Di fronte a personaggi come il sub-commissario che fa uscite del genere qualsiasi tono è sempre troppo basso.
Tu devi essere un viaggiatore perché, se non ti confondo con qualcun'altro, ogni tanto fai racconti di visite a luoghi fuori dai normali circuiti turistici.
Saluti
Pietro

Pietro Pagliardini ha detto...

Master, scusami ma preferirei che tu addolcissi non i toni, che possono restare alti e veementi quanto vuoi, ma qualche parola del tuo commento perché non vorrei, una volta tanto, che Sgarbi querelasse invece che essere querelato. Non vorrei cioè essere proprio io a costituire un'eccezione alla regola, che sarebbe anche una bella ironia, visto che io sono assolutamente d'accordo con lui.
Si tratta di modificare qualche parolina in fondo al commento, senza cambiare in alcun modo il senso del tuo discorso e te lo pubblico senza problemi.
Saluti
Pietro

Master ha detto...

Mi spiace, se non vuoi pubblicare la mia risposta sei liberissimo di non farlo, è il tuo blog dopotutto. Non ho di Sgrabi una grande opinione ma ho imparato a ridere invece di arrabbiarmi di fronte a certe gente. Quello che mi dispiace è che qualcuno prenda seriamente le parole di quel ... lunatico (si può dire lunatico?). Il sopracitato ha più volte offeso autorevoli architetti perchè non gli andavano a genio i loro progetti, ha sparato a zero su opere architettoniche che neanche conosceva solo per farsi notare e fare notizia, anche perchè lui mi sembra sia un critico di quadri! Non si può fare altro che una bella risata, non certo prenderlo sul serio.

Pietro Pagliardini ha detto...

Master, io non contesto il tuo diritto di pensare di Sgarbi tutto il male possibile, io contesto un uso improprio di una parola che non piace a me e che può suonare offensiva ad una terza persona.
Nel merito io dico che non puoi criticare Sgarbi perchè fa le sue scenate mediatiche e alza i toni e poi te tratti lui come lui talvolta tratta gli altri. Mi sembra contraddittorio.
Ma, a parte gli aspetti caratteriali, che poco interessano, Sgarbi è uno dei pochi che porta coerentemente avanti un'idea di rispetto della bellezza del nostro patrimonio e in questo non deraglia mai dai binari.
Se poi ti piace la compassateza dell'ufficialità tanto cara alla nostra snobbissima elite culturale, molto elite ma anche molto vuota di idee, pazienza.

Saluti
Pietro

Salvatore D'Agostino ha detto...

Pietro,
«Se poi ti piace la compassateza dell'ufficialità tanto cara alla nostra snobbissima elite culturale, molto elite ma anche molto vuota di idee, pazienza.»
Una frase qualunquista ma tipicamente di destra utilizzata per screditare le idee ‘diverse’ dalle proprie.
Il taglio critico di Sgarbi consiste nel cassare personalmente gli architetti moderni (malvagi) per sostituirli con gli architetti tradizionali (edulcorati).
Evitando il dialogo, la conversazione critica, il confronto con l’economia e le idee politiche.
Una sorta di pensiero unico ammantato di verità sacra.
Io non credo che la soluzione degli architetti noti sia la migliore, ma sono stanco di parlare con gente “della regola divina” (che insensibilità! Decidere per tutti cosa sia bello o brutto, giusto o sbagliato, vivo o morto).
Amo la scoperta dell’imperfezione.
Amo l’alterità.
L’identità è un concetto debole, consono agli amabili vecchi bisbetici dei bar.
Saluti,
Salvatore D’Agostino

PEJA ha detto...

Sgarbi è quel luogo geometrico ove convergono ogni sintomo del malcostume e luogo comune dell'arrampicatore sociale, coinvolgendo in tutto ciò anche motivi nobili come l'arte, l'architettura, la cultura...

Pietro Pagliardini ha detto...

Liberissimo di pensarlo, però una domanda te la devo porre: perché invece che giudicare il personaggio non giudichi i contenuti che esprime?
Se ci si ferma al personaggio si resta nel gossip, si sta al suo gioco dello spettacolo e non si affrontano i temi che invece, coerentemente, lui porta avanti da anni, e anche con molta coerenza.
Se credi che siano sbagliati anche quelli allora il discorso è diverso; però va giudicato anche su questo.
Saluti
Pietro

Master ha detto...

Mi spiace Pietro ma sia Salvatore che Peja hanno pienamente ragione. Tu sei libero di pensare come vuoi ma utilizzare frasi di un personaggio come Sgarbi non fa altro che screditare ancora una volta le idee deboli del "tradizionalismo" e dell'"identità" tanto care a certi gruppi di nostalgici architetti.
Sgarbi fa di tutta l'erba un fascio (archistar = male) proprio perchè l'archiettura non è certo il suo campo. Sai com'è, è anche un fatto logico, se sono malato vado da un medico, non da un mago o da un santone.

Pietro Pagliardini ha detto...

Mi spiace, Master, ma il pensiero debole non sta nel "tradizionalismo" e tanto meno nell'identità.
Il pensiero debole alligna altrove. Vallo a raccontare agli olandesi che stanno morendo di "pensiero debole" per essersi accorti un pò troppo tardi quanto sia importante l'identità, poi ne riparliamo.
Saluti
Pietro

LineadiCentro ha detto...

Che la cultura in Italia sia stata appaltata alla sinistra è vero, ma quell'appalto lo si è fatto in due: DC+PCI. Al PCI è stato appaltato tutto tranne: i preti (ovvio), le facoltà di medicina, le facoltà di giurisprudenza. Questo perchè il controllo del prete (attraverso la chiesa) e il controllo del medico condotto ti consentivano di controllare gran parte degli 8000 piccoli comuni che vi sono in Italia. Il controllo dei giudici (checche ne dica qualcuno che sostiene esser tutti comunisti) ha permesso la totale mancanza del controllo legislativo-economico del nostro territorio (le sentenze della Cassazione e della Corte Costituzionale che impedivano la riforma dei suoli occupano interi archivi). E poi? Cos'ha controllato la DC? In qualche modo i geometri... eh sì, i geometri son tutto eccetto che di sinistra... Bastavano loro per fare l'Italia, mica servono gli architetti... Il resto è stato lasciato al PCI che rivendicava la vittoria sul nazifascismo e s'è pigliato la resistenza in toto.

Non dico che 'sto contratto fatto tra le due chiese italiane fosse buono... dico solo che così è stato e così si è deciso. E gli architetti? Beh... lasciamoli là, nelle loro facoltà di sinistra a fare il loro voli pindarici. Ogni tanto uscivano, facevano qualche cazzata e poi rientravano. Così è successo che molta cultura di destra o centro-destra (Heiddegger, Nietzsche, Tessenow, Schimettenner, Sedlmayr, l'architettura e la città fascista e in genere tradizionale ecc ecc) sia stata riscoperta non dalla cultura di destra (che si rinchiuse nella nostalgia fascista finche non arrivò qualcuno a sdoganarla, stronza lei quindi, invece di scegliere la strada del conservatorismo liberale moderno) ma dalla cultura di sinistra. La cultura della città da chi fu riscoperta? e i centri storici? e la conservazione dell'organismo urbano? e la critica alla modernità da chi fu fatta? Ovvio, da architetti e storici di sinistra...
Pietro, tu dirai: vedi, ho ragione io! E no... uno degli epicentri della riscoperta di quella cultura e, nel nostro caso, di riscoperta della città storica e di critica implicita ed esplicita al modernisno fu la facoltà di Venezia. Questa riscoperta fu iniziata ancora negli anni 60 (e anche prima...50) e portò lo IUAV al centro del dibattito architettonico mondiale... c'era un periodo dove tutti guardavano a Venezia come il fulcro dell'architettura, della città e della storia.
Se non sbaglio Venezia è nel Veneto, giusto? È il capoluogo del Veneto... regione rossa? No, bianca stra-bianca che più bianca non si può (ora divenuta stra-azzurro-verde). Ora, mi domando io: ma perchè una facoltà che ha prodotto delle meravigliose teorie architettoniche, che ha influenzato mezzo mondo (secondo me il newurbanism non ci sarebbe stato senza lo IUAV) non è riuscito a influenzare il territorio di cui era epicentro? Pietro, ragionando secondo la tua logica avrebbe trovato un humus (quello della DC liberale condita dalla solidarietà cattolica) assai congeniale a costruire un territorio come dio comanda e non come avrebbero voluto fare quegli sporchi atei dei comunisti. Mi spieghi perchè non è avvenuto questo? Eh sì che negli ultimi 40 anni qui in veneto ci son stati soldi a palate.

Quindi, ricapitolando:

architettura che aveva messo in crisi il moderno e rivalutato le tradizioni + politica bianco-liberale-tradizionalista + soldi (tanti soldi).

Cavolo, mi sembra che tutti gli ingredienti per generare un meraviglioso territorio vi fossero, o no? E invece? E invece... cacca-diffusa... solo ed esclusivamente la solita cacca-diffusa...

Pietro, il lombardo-veneto è l'esempio che tutte le tue idee su ciò che è avvenuto sono totalmente sbagliate. Ma può esser che il mio sia solamente l'idea di uno che non è mai stato modernista sfegatato e nemmeno un sinistrorso sfegatato. Che vuoi farci, son vicentino, ho gli anticorpi. Pertanto mica posso incazzarmi con i tuoi stessi maestri e geni perchè non sono i miei...

Robert

PS: per quanto riguarda l'architettura e le città fasciste già da un bel pezzo che vengono rivalutate e guardate sganciandole dalle vicende storiche. Per chi non lo conoscesse lascio 'sto link, è molto interessante, mostra che come “l'architettura di stato” fosse qualcosa di non solo italiano.

http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Passepartout%5E16%5E122021,00.html

Pietro Pagliardini ha detto...

Robert, tu hai condensato la storia italiana vista da un vicentino. Non è che mi sia del tutto chiaro il tuo ragionamento. Provo a vedere se ho capito: a Venezia si è riscoperta la cultura della città, i centri storici ecc. ma, guarda caso, proprio nel Veneto c'è un territorio devastato da villettopoli: come mai?
E' questa la domanda? Se è questa ti rispondo: e io che ne so!
Cerchiamo di spiegarci per bene: la cultura dominante, e ripeto dominante, in urbanistica è di sinistra. Questa cultura è pervasiva e non è stata appannaggio solo del PCI ma anche di una parte della DC. Direi anche che l'egemonia culturale ha lavorato molto bene se anche una persona così giudiziosa e di buon senso come arching-Matteo è rimasto impressionato dal modello colletivista in architettura.
Ora anche in Toscana c'è stata un'isola bianca, ed è Lucca. Qual'era la risposta che veniva data, qual'era cioè il tratto in cui Lucca si distingueva dal resto della Toscana? Nel fatto che veniva data preferenza a modelli insediativi meno densi e piuttosto diffusi, con tipologie più basse, con la ricerca di una certa qualità edilizia. Il risultato non è affatto splendido, in verità, però è pur sempre un modello più umano. Ad una cultura sostanzialmente collettivista se ne opponeva una più attenta alla famiglia e alle persone. Forse non tanto attenta al territorio ma chi vive in quelle case è sicuramente più felice di chi vive in un quartiere con casermoni costruiti con il tunnel, destinati, tra l'altro, a rapida obsolescenza.
Ma questa cultura, pur con i suoi difetti, non è pervasiva quel tanto da far dire a Matteo, che le case collettive erano ecc.ecc. Potrei anche citare il caso della mia città ma entrerei su casi in cui sono coinvolto e non lo voglio fare.
Nel tentativo (si fa per dire, per darsi importanza) di cambiare rotta non ha alcun senso prendersela con villettopoli perchè non è quello l'obbiettivo, il bersaglio grosso è un altro. Ma poi, in verità, io sono d'accordo con te su una cosa: non c'è automatismo tra architettura tradizionale=destra, modernismo=sinistra e io ti ho detto più volte che i miei amici muratoriani di Arezzo sono tutti rigorosamente di sinistra. Ma i casi isolati non fanno statistica: già sono pochi i muratoriani in sè, fuguriamoci poi a selezionarli per idee politiche! Vero è che, al momento attuale, la spinta verso un ritorno alla tradizione trova più sponda nel centro-destra e questo ha una logica non banalmente "politica" o peggio di opportunismo, quanto per il fatto che ci sono visioni del mondo simili in termini di libertà individuali.
Ma il bello è che su questo argomento mi ci hai portato te, per il solo fatto che io apprezzo Sgarbi che considero assolutamente rigoroso nel difendere l'arte, il paesaggio, l'architettura, e tu fai il banale sillogismo Sgarbi=Destra.
Ma Sgarbi è Sgarbi e basta. Ha bisticciato con tutti, senza distinzione di camicia!
A me preme, questo sì, sottolineare che le avanguardie storiche hanno come ispirazione di fondo un modello politico anti-democratico e anti-umano: come altro chiameresti una elite che vuole imporre i suoi modelli architettonici alla gente e che li ha costretti a vivere in quegli edifici e in quei quartieri di cui abbiamo detto più volte?
Se avessi voluto fare un blog di politica lo avrei fatto e mi sarei anche divertito. Ma solo per poco tempo. Qui mi diverto sempre.
Ciao
Pietro

LineadiPragmatismo ha detto...

forse non mi sono spiegato. io non faccio sillogismo sgarbi = destra ma sgarbi = non capirne un tubo.

secondo, se hai notato io non do la colpa a nessuno: nè alla classe politica veneta, nè agli architetti bolscevichi, nè agli imprenditori, nè ai geometri.

terzo, non è la storia vista da un vicentino ma in maniera solamente un po' più "oggettiva" e meno partigiana dovuta, a quel che ho capito, ad "un pentimento personale". le colpe da 60anni a 'sta parte, per fortuna, sono da ambo le parti...

quinto, lascia perdere il pensiero debole degli olandesi che è assai più forte del nostro e deriva da un confronto secolare con la contemporaneità. se cambiano idea è nel semplice ordine delle cose e non è una svolta epocal-metafisica-ballista come siam capaci di fare solo noi italiani.

robert

LineadiGrazia ha detto...

dimenticavo una cosa... la città dormitorio di cui parli tu è reversibile. la città diffusa no. se ora tu puoi dire: abbiamo sbagliato, cambiamo strada, lo puoi fare perchè la città densa, magari brutta, anonima e disumana, è comunque pianificabile perchè non ha invaso il territorio. la città spalmata, lo sprawl e la parcellizzazione/individualizzazione/privatizzazione totale dello spazio non è reversibile, non è quasi più pianificabile. al massimo qualche pista ciclabile, qualche parco di risulta, qualche corridoio ecologico... ma ti devi scordare la pianificazione e la progettazione e visione di un nuovo territorio.

ti pare umano tutto questo?
pietro, ringrazia iddio che t'ha regalato i bolscevichi :-) nonostante tutto ti danno un'altra possibilità.

rob

PS: nonostante tutto non do la colpa dell'anarchia ai clerico-fascisti :-))) non fa parte del mio modo di vedere

Pietro Pagliardini ha detto...

robert, sugli olandesi leggiti questi servizi del Foglio fatti da Giulio Meotti:
http://www.ilfoglio.it/soloqui/2385
http://www.ilfoglio.it/soloqui/2401
http://www.ilfoglio.it/soloqui/2430

Sono lunghi ma educativi. Poi tornerai a parlare di Olanda.
Ciao
Pietro

Pietro Pagliardini ha detto...

robert, tu usi termini, appiccicandoli a me, ma proprio non mi appartengono. Comunque la parola colpa mi piace molto poco. Io cerco di trovare responsabilità nel tentativo di capire le cause di certi fatti.
Tu non dai "colpe" a nessuno, solo ai geometri che sono la grande ossessione degli architetti. Alla fine comincerò a pensare che siano migliori degli architetti.
Anch'io, però, ho le mie ossessioni: gli archeometri, quella sì una miscela veramente esplosiva.

Ciao
Pietro

Master ha detto...

Citare il Foglio di Giuliano Ferrara non è che dia esattamente un senso di autorevolezza, non solo perchè è un giornale abbastanza schierato, ma soprattutto perchè non ha una tiratura eccezionale e forse sarà per gli articoli che spesso sono stati ... fantasiosi. E te lo dice uno di destra come me.
Capisco che forse è più facile citare qualcun altro che proporre idee proprie ma volevo esortare ancora una volta a lasciar perdere le inutili diatribe tra super archistar e nostalgici neotradizionalisti filo-principe di Galles, ragionando su soluzioni concrete.

Pietro Pagliardini ha detto...

Master, quello che mi dici è la riprova che le etichette politiche appiccicate alle persone non valgono granché.
Esistono, infatti, tante destre, tante sinistre, tanti centri, praticamente uno per ogni elettore.
Tu sei di destra e la pensi molto diversamente da me che mi ritengo liberale (parola grossa).
Il tuo giudizio su Il Foglio non lo condivido affatto e poi, se è vero che ha tiratura limitata è anche vero che fa molta più opinione di altri giornali a tiratura elevata.
Ti ringrazio del consiglio di pensare con la mia testa perché ...non ci avevo pensato proprio.
Le diatribe non sono diatribe e non sono inutili perché rappresentano due modi completamente opposti di considerare l'architettura. E poiché una non è marginale ma è dominante l'unico sistema è opporvisi.
Se non lo fai lo alimenti indirettamente.
Se ti piace l'architettura tipo archistar non fai nè peccato nè reato, ma è bene dichiararlo.
In questo senso questo è un blog fazioso che dichiara apertamente le proprie idee, che si schiera faziosamente da una parte contro l'altra, ma questa limpida faziosità, talora, finisce per essere, e non apparire, molto più tollerante e aperta al dialogo dei birignao ecumenici.
Un pò come Il Foglio, insomma. Se non lo vuoi leggere pazienza, ma almeno ogni tanto fatti un giro su Il Riformista, che appartiene ad altra area, e vi troverai qualche ragionamento meno conformista che in altri largamente diffusi.
Ricordati che "piccolo è bello".
Saluti
Pietro

Master ha detto...

Quando ho iniziato a leggere il tuo blog pensavo fosse un posto in cui esprimere le proprie idee liberamente sul tema dell'architettura. Non so forse mi sono sbagliato o forse non ho letto bene i tuoi post ma da qualche tempo in qua è diventato un contenitore di citazioni di fonti "autorevoli" (poco) e di critiche gratuite verso qualsiasi architetto contemporaneo. Capisco che la tua visione sia neo-tradizionalista ma un po' di apertura mentale non farebbe male. Anche perchè prendere per oro colato tutto ciò che arriva contro le archistar (anche se arriva da gente come Sgarbi) è un atteggiamento infantile.
Non te la prendere, lo dico solo perché considero il tuo blog un luogo molto interessante in cui discutere.
Va bene essere faziosi, ma l'eccesso rende miopi.

LineadiSenso ha detto...

i geometri? mica incolpo i geometri io! incolpo la società che li ha lasciati sguinzagliati. anche se... mica cambierebbe tanto la cacca-diffusa con oggettini fatti da geni architettonici.

olanda: io mi riferivo all'olanda dal punto di vista urbanistico, mica da quello culturale (anche se le due cose sono connesse).
quando dico che hanno secoli di confronto con la modernità intendo dire che hanno avuto la fortuna di poterla sedimentare, si son confrontati col mercato e il capitalismo da secoli, hanno inventato la casa borghese, hanno imparato (complice una natura che li minaccia di annegare ogni dì) ad autopianificarsi e autoprogettarsi. han fatto sbagli? sì, eccome... ma hanno saputo col loro pragmatismo dire semplicemente: cambiano strada, punto.
ora, se uno pensa che noi abbiamo si e no un secolo di confronto e nel nord-est solo 40 anni... beh... si capisce perchè abbiam fatto bei disastri e si capisce perchè io non do la colpa a questo o a quello. colpa: tu dici di non incolpare nessuno... strano, è la sensazione che ho io quando entro qui.

robert

ps: peccato quel de-architettura, era molto più simpatico regolablogspot... più sbarazzino, più simpatico e, soprattutto, più moderno :-)

Pietro Pagliardini ha detto...

Robert, è vero che regola era più bello, però quando ho avuto problemi con la funzionalità del blog ho deciso di prendere un dominio (solo 10$ l'anno) da Google, sperando ingenuamente che tutto migliorasse, e "regola" era occupato (forse da me, boh?). Ho dovuto optare per de-architettura che anche secondo me è troppo roboante, ma almeno è uguale al titolo.
L'avevo già scritto che regola mi sarebbe piaciuto di più anche come titolo del blog ma ormai era fatta. Perchè io ho cominciato, come tutti, per gioco, senza troppo riflettere.
Vengo all'Olanda. Io parlavo di società e non di urbanistica. Sull'urbanistica la penso anch'io come te e mi ripeto: l'Olanda è il luogo per eccellenza dell'urbanistica moderna e il loro territorio è un enorme foglio su cui la razionalità cartesiana, dopo avere strappato terre al mare, ci disegna sopra.
L'ho girata in auto e questa sensazione è veramente forte, anche per i non architetti. E se ne ricava un'impressione di grande civiltà e ricchezza (economica)
Ma proprio per questo, per aver creato la terra dal nulla, è una situazione unica e irripetibile in Europa. Loro creano e hanno creato la "storia" del loro territorio giorno per giorno, direi in presa diretta, e la possono plasmare in base ai loro principi; noi ce l'abbiamo già e dobbiamo tenerne conto e adattarci. Non è differenza da poco.
In campo sociale non stanno affatto messi bene, invece, da quello che leggo e che si capisce da segnali noti. Auguriamoci che siano in grado di reagire nel modo giusto perché il rischio di instabilità è veramente grande.
Le colpe: è vero che io attribuisco responsabilità ma lo faccio per capire e per cambiare. Voglio dire che non serve e non mi piace dare la colpa a questo o a quello e farla finita lì, perché è inutile.
Per dirla con parole grosse e senza neanche lontanamente paragonarmi ad uno storico, questi che fa? Studia, illustra i fatti, trae le sue conclusioni. Io non studio, leggo e guardo, illustro qualcosa e mi azzardo ad indicare le cause. Ovviamente semplifico, perchè non sono un critico, sono un polemista e faccio un discorso di tipo "politico", cioè urbanistico. Sono di parte. Mi schiero. E dico, ad esempio, che LC è il male. Cosa vuoi che mi importi stare a valutare le cose buone di LC, che anche io riesco a vedere, quando il male è infinitamente superiore al bene e si perpetua tutt'ora nella mente e nella cultura degli architetti.
Diciamola tutta: di siti e blog che parlano di architettura e urbanistica ce ne sono millanta, molti provvisori ma un certo numero ben strutturati e con persone preparate. Ma a me non interessa parlare di questo o quell'edificio, non mi interessa proprio niente, perchè altri ci sono ben più bravi di me a farlo e perché non ha molto senso stare a disquisire dei valori quando siamo nel campo del relativo.
Semmai di certi edifici io colgo certe aspetti ma dal punto di vista professionale perché spero sempre di poterne fare tesoro nel caso mi servissero.
Io parlo di edifici, ad esempio la chiesa di Foligno, solo se sono un paradigma, un esempio di ciò che io ritengo giusto o sbagliato, architettura o design, sostanza o apparenza. Questo è il mio punto di vista, ma è così da un anno, cioè da quando ho cominciato e non l'ho mai nascosto.
A nessuno. E ho quasi sempre avuto commenti critici e talora fortemente critici.
Ma è così che mi piace. Altrimenti smetterei.
E in questa parte finale c'è anche la risposta a Master, al quale dico anche che io ho sempre fatto link a Langone e a Sgarbi quando li ho trovati. Basta che tu giri nel blog. Peccato non avere la funzone "search". Se tu ritieni Sgarbi il male assoluto, pazienza.
Ognuno ha le sue preferenze e le sue antipatie. Non dire però che io faccio troppe citazioni perché nei miei post ne trovi il minimo indispensabile (a meno che non commenti un libro, ovvio).
Saluti
Pietro

Pietro Pagliardini ha detto...

Master, un'aggiunta a quanto detto prima: ho guardato i tags in fondo al blog e ho visto che Sgarbi ha 7 occorrenze. E non è detto che siano tutte.
Saluti
Pietro

antonio marco alcaro ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Pietro Pagliardini ha detto...

antonio marco alcaro, ho cancellato il suo commento. L'avevo pubblicato senza rendermi conto che lei ha usato parole offensive e da querela nei confronti di Sgarbi. Qui mi spiace ma non glielo permetto.
Me lo rimandi senza quella calunnia e io lo pubblico, anche perché vorrei risponderle per le rime sulla seconda parte del suo post.
Pietro

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