Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


15 febbraio 2009

POSTILLA SU LE CORBUSIER

Pietro Pagliardini

Questo non è un post ma una comunicazione, una postilla ai precedenti post Dimenticare Le Corbusier e RESET . E' una risposta esterna ai molti che hanno commentato affermando che ormai Le Corbusier è superato e non esercita influenza nel mondo contemporaneo.Ecco un articolo su Timesonline dal significativo titolo:Le Corbusier: creatore del mondo moderno.

VAI ALL'ARTICOLO: Le Corbusier: creatore del mondo moderno

5 commenti:

Salvatore D'Agostino ha detto...

---> Pietro,
«It was this influence, though, this PR, that was in part the problem. By spreading his influence and ideas indiscriminately around the world to be put into practice by architects who often lacked the skill of the master, and for clients - city authorities, developers - who were more attached to the bottom line than his own humane ideals for space, light and order, Le Corbusier's high hopes were easily corrupted into those filing cabinets for human beings that have garnered him such a bad reputation.»
Sono gli epigoni che cercando la verità attraverso le formule magiche dei sunti, non capiscono e non capiranno mai i pensieri degli architetti. Bisogna imparare a leggere per evolvere spiritualmente il proprio sapere. Le Corbusier va interpretato, studiato e non imitato tout court.

«Le Corbusier's work is to be reminded not of Corb the tyrant, the flattener of cities, but Corb the humanist, the man who wanted architecture to house us with dignity, then move the soul.»
Perché non è stato “Le Corbusier” a creare le basi per il moderno?
Le sue idee possono essere controverse ma non cambiate da post revisionistici.
Le Corbusier si studia perché fa parte della storia.
Se per te è un tiranno, resta un fatto personale. Se infine è stato superato dalle teorie di Rob Krier o NIkos Salingaros è una distrofia cronica del tuo pensiero critico, perché la realtà architettonica è molta più complessa di questa visione riduttiva.

Per chiudere perché dimenticare? Un verbo così nazista e fascista, a mio avviso bisogna metabolizzare le idee di un pensatore/progettista come Le Corbusier. L’azione del dimenticare è un atto ingenuo. Dimentica chi non ha la maturità di analisi. In psicologia è sempre consigliata la catarsi perché l’oblio produce danni.
Saluti,
Salvatore D’Agostino

Pietro Pagliardini ha detto...

Salvatore, non tirarmi fuori la psicologia perché questa non è la posta del cuore, altrimenti mi costringerai a non rispondere. Credo, anzi sono certo, di avere scritto in un commento che dimenticare vuol dire, chiaramente, cambiare strada con decisione. Questo non per un debito reverenziale verso LC ma perché sarebbe impossibile dimenticare (per ora) e quindi LC appartiene alla storia. Va, appunto, messo in libreria, nella parte alta e consultato una volta ogni morte di papa.
Ho anche scritto che la critica architettonica non è il mio campo e neanche mi interessa. Io esercito la professione, vedo quello che è accaduto e che accade, osservo i piani e i loro risultati e li giudico. Ma li giudico in base a criteri generali, per intendersi e per usare un termine sproporzionato, di tipo filosofico, e osservo che il disastro urbanistico ed anche architettonico che caratterizza il '900 e che si protrae fino ai nostri giorni affonda le proprie radici in quel pensiero, non solo di LC, ovviamente, ma di cui LC è l'icona principale. Puoi girare intorno al problema quanto vuoi ma ancora, a parte Vilma, che ha posto un dubbio reale che affonda nel modo di essere della nostra società, non ho sentito altro che frasi fatte e prevedibili, ripetitive di vecchi concetti letti in qua e in là e rimasticati da altri e molto poco pensiero autonomo. L’università è finita da tempo per me ma credo anche per te!
Non ho ancora sentito dire un motivo per cui non sarebbe vero che: lo zoning è figlio di LC, la tabula rasa è figlia di LC, il disprezzo per la città europea è figlia di LC, il lotto è figlio di LC, la distruzione della strada è figlio di LC, il casermone è figlio di LC, ecc. Portami argomenti e non chiacchiere e citazioni, entra nel merito dei problemi, poi si discute. Non fare come nelle interviste TV quei politici che quotidianamente rilasciano slogan di condanna dell’avversario senza argomentare: hanno annoiato il mondo. Tu credi che LC sia figlio di una cultura liberale e umanista e quindi abbia impostato le sue teorie in funzione dell’uomo? Bene, rispettabilissimo il pensarlo, ma spiegami, spiegaci, se vuoi nel tuo blog, il perché sei certo che sia così. Io penso che non sia molto facile ma se tu me lo spiegassi, forse non mi convinceresti, ma mi spunteresti qualche arma e mi indurresti a pensare. Così proprio non mi fai viene in mente niente e non stimoli la mia distrofia cronica. Gli slogan risparmiamoceli per Facebook.
Vorrei anche farti notare che esistono casi di artisti sublimi, veri, che sono stati dimenticati per secoli e riscoperti solo da poco. Un esempio è Pier della Francesca, sconosciuto fino alla fine del secolo scorso e finalmente salito alla meritata gloria pochi decenni fa. Solo la nostra epoca ha sviluppato questo ottuso, presuntuoso, acritico e anche un pò ignorante culto della personalità, grazie probabilmente alla diffusione dell'informazione e quindi alla propaganda verso cui, evidentemente, non tutti hanno sviluppato nei banchi di scuola, laddove avviene la vera formazione culturale, gli anticorpi per potersi difendere, cercando di capire cosa c’è dietro.
Saluti
Pietro

Master ha detto...

La grandezza di LC sta neò fatto che ancora oggi ne parliamo e solo i grandi uomini non vengono dimenticati. Dargli la colpa di tutto il male dell'architettura e dell'urbanistica di oggi mi sembra infantile, anche perchè le sue teorie sono state applicate in maniera incompleta e sbrigativa da una società del dopoguerra troppo impaziente di costruire e poco attenta alla sostanza e alla qualità dell'oggetto edilizio. Il merito di LC stà nell'aver finalmente spinto gli architetti a pensare con la propria testa, a creare sbarazzandosi di vecchi schemi obsoleti triti e ritriti.
Lasciamo riposare in pace LC e ricordiamolo come uno dei più grandi architetti del '900, evitando di incolpare lui per i nostri errori.

Pietro Pagliardini ha detto...

Sì Master, è sempre così. E' successo anche con il comunismo: l'idea è buona ma l'hanno applicata male.
In effetti non gli è venuta un granchè, da nessuna parte. Ma non sarà che era proprio sbagliata?
Magari come quella di LC?
Saluti
Pietro

Master ha detto...

Io sono sempre stato anti-comunista, ma ammetto che, leggendo Marx e Engels, vi sono molti punti in cui il loro pensiero si avvicina ad una visione cristiana della comunione dei beni e della "caristas", l'amore per il prossimo e l'aiuto reciproco, tutti concetti che apprezzo. Purtroppo come tante volte accade nella storia, l'applicazione nella pratica è molto più fallimentare della teoria, è successo anche per il Cristianesimo, ma la vera importanza di queste filosofie stà nell'aver ispirato e nell'ispirare tutt'ora le persone intelligenti, coloro che poi fanno grandi cose.
LC, come ho detto prima, ha avuto secondo me l'enorme capacità di spingere gli architetti ad una introspettiva riflessione sul loro ruolo nella società moderna, li ha resi consapevoli e capaci di critica, mentre prima l'architettura era spesso una banale e ripetitiva applicazione di schemi grafici già ampiamente sperimentati.
LC ha dato secondo me la spinta per l'evoluzione dell'architettura. Avercene oggi di architetti così. E te lo dice uno a cui non piacciono tanto le opere di LC!

Etichette

Alemanno Alexander Andrés Duany Angelo Crespi Anti-architettura antico appartenenza Ara Pacis Archistar Architettura sacra architettura vernacolare Archiwatch arezzo Asor Rosa Augé Aulenti Autosomiglianza Avanguardia Barocco Bauhaus Bauman Bellezza Benevolo Betksy Biennale Bilbao bio-architettura Bontempi Borromini Botta Brunelleschi Bruno Zevi Cacciari Calatrava Calthorpe Caniggia Carta di Atene Centro storico cervellati Cesare Brandi Christopher Alexander CIAM Cina Ciro Lomonte Città Città ideale città-giardino CityLife civitas concorsi concorsi architettura contemporaneità cultura del progetto cupola David Fisher densificazione Deridda Diamanti Disegno urbano Dubai E.M. Mazzola Eisenmann EUR Expo2015 falso storico Frattali Fuksas Galli della Loggia Gehry Genius Loci Gerusalemme Giovannoni globalizzazione grattacielo Gregotti Grifoni Gropius Guggenheim Hans Hollein Hassan Fathy Herzog Howard identità Il Covile Isozaki J.Jacobs Jean Nouvel Koolhaas L.B.Alberti L'Aquila La Cecla Langone Le Corbusier Leon krier Léon Krier leonardo Leonardo Ricci Les Halles levatrice Libeskind Los Maffei Mancuso Marco Romano Meier Milano Modernismo modernità moderno Movimento Moderno Muratore Muratori Musica MVRDV Natalini naturale New towns New Urbanism New York New York Times new-town Nikos Salìngaros Norman Foster Novoli Ouroussoff paesaggio Pagano Palladio Paolo Marconi PEEP periferie Petruccioli Piacentini Picasso Pincio Pittura Platone Popper Portoghesi Poundbury Prestinenza Puglisi Principe Carlo Purini Quinlan Terry Referendum Renzo Piano restauro Ricciotti riconoscibilità rinascimento risorse Robert Adam Rogers Ruskin S.Giedion Sagrada Familia Salingaros Salìngaros Salzano Sangallo Sant'Elia scienza Scruton Severino sgarbi sostenibilità sprawl Star system Stefano Boeri steil Strade Tagliaventi Tentori Terragni Tom Wolfe toscana Tradizione Umberto Eco università Valadier Valle Verdelli Vilma Torselli Viollet le Duc Vitruvio Wrigth Zaha Hadid zonizzazione