Questo il ricordo personale, sincero come sempre e commosso che Ettore Maria Mazzola ha dedicato all'On. Teodoro Buontempo, deceduto il 24 aprile 2013.
Coccodrilli, “Pecore” e agnelli sacrificali
di
Ettore Maria Mazzola
Nel gergo giornalistico, il coccodrillo è un necrologio scritto in anticipo, per averlo pronto al momento del bisogno; probabilmente molti dei commenti che si leggono oggi ovunque nel web a seguito della dipartita dell’on. Teodoro Buontempo fanno parte di questa categoria.
Non è quello il “coccodrillo” a cui penso: mi riferisco ai tanti necrologi caratterizzati da “lacrime di coccodrillo”, scritti da personaggi vicini a lui che ben poco hanno a che fare con il reale affetto e stima nei suoi confronti.
Personalmente, lo sanno tutti, sono lontano anni luce dal partito in cui militava l’onorevole Buontempo, e proprio per questa ragione mi sento in dovere di esprimere il mio disinteressato e profondo dolore per la morte di un personaggio che, nel bene e nel male, faceva politica perché credeva realmente in ciò che portava avanti – anche quando si trattava di scelte impopolari come la vicenda dei fondi per la regolarizzazione del 4° piano di Corviale – perché credeva fino in fondo nell’obbligo di rispettare le promesse elettorali e, soprattutto, credeva nella necessità di lavorare per il bene comune e per le classi disagiate, tutte, senza distinzioni!
La ragione per la quale parlo di lacrime di coccodrillo da parte dei politici a lui vicini è dovuta ad una mia brevissima esperienza diretta col personaggio.
Qualche anno fa, al termine di una lunga ricerca sull’edilizia popolare riportata nel mio libro “La Città Sostenibile è Possibile” (Gangemi 2010), volli elaborare un progetto di Rigenerazione Urbana del quartiere Corviale di Roma, un progetto nel quale mettevo in pratica i miei studi, suggerendo la riscoperta di una serie di norme e strumenti in vigore nell’Italia degli anni ’10 del secolo scorso, norme e strumenti che avevano consentito all’ICP di costruire in proprio e per conto terzi l’edilizia pubblica facendolo divenire l’azienda più florida dell’epoca a Roma. Quelle norme, soprattutto strumenti, furono riposti in cantina con le leggi fasciste che istituirono i Governatorati, “degradarono” l’ente ed eliminarono l’Unione Edilizia Nazionale.
Di quel progetto, che venne pubblicato su alcuni giornali e nel web, se ne innamorò l’onorevole Buontempo, Assessore alle Politiche della Casa della Regione Lazio, sicché mi volle conoscere per cercare di organizzare insieme un convegno a tema. Egli aveva molto a cuore la situazione delle periferie e degli alloggi popolari ed avrebbe voluto porre fine alle ingiustizie sociali ed urbanistiche che caratterizzano le periferie italiane. In particolare aveva a cuore l’indegna situazione del Corviale di Roma. L’idea partiva dal fatto che, oltre al mio progetto, ce ne fossero degli altri, come per esempio quello di Gabriele Tagliaventi e Alessandro Bucci, tutti votati a sostituire l’attuale ecomostro in un quartiere autonomo a dimensione umana, caratterizzato da edilizia tradizionale, piazze e giardini.
Ci chiarimmo subito sul fatto che non avrei mai accettato strumentalizzazioni politiche su di un tema che per me viaggiava ad un livello culturale, sociale ed economico molto più alto dei patetici battibecchi politici dai quali rifuggo.
Lui si mostrò d’accordo: l’impegno sociale era più importante di tutto, e anche persone come me, allergiche a certi partiti, avevano diritto a dare una mano per migliorare le cose, indipendentemente dalla tessera del partito!
Ricordo come commentai l’incontro ad amici e colleghi che scherzavano sull’incontro col “Pecora”, come veniva chiamato l’onorevole. A questi amici e colleghi dissi che, indipendentemente dalle cose che si dicevano su di lui, a me era sembrata una persona corretta, eventualmente di un altro pianeta rispetto ai politici italiani: non riuscivo a quasi a credere alla sua apertura al dialogo, così mi documentai sulla sua biografia, scoprendo che, in effetti, sembrava più stimato dall’opposizione che dal suo partito!
Nel tempo, con sorpresa, mi resi conto, che l’onorevole mi seguiva, leggeva i miei scritti, sedeva tra il pubblico delle mie conferenze (Ferrara, Latina, Roma), alcune volte mi ha perfino telefonato per chiedere consigli su ciò che sarebbe andato a dire a degli incontri e conferenze sull’ambiente e sulla sostenibilità dove si accingeva a partecipare … ricordo ancora una lunga telefonata durante la quale parlammo di energie alternative e della mia idea di far riconoscere il diritto agli sgravi fiscali del 55% non solo a chi usi prodotti industriali coibentanti, pannelli fotovoltaici, ecc, ma anche a chi utilizzi materiali e murature tradizionali a chilometri zero che non richiedono sforzi energetici per riscaldamento e raffrescamento.
Ricordo come una volta cercai di fargli cambiare modo di esprimersi circa l’edilizia del Corviale per evitare di cadere nel tranello dell’inquadramento politico di quel genere di architettura che lui definiva “Sovietica”, così gli dimostrai come fosse figlia delle folli teorie di Le Corbusier che nulla aveva a che fare col comunismo, sebbene quelle tipologie abbiano fatto presa presso le giunte e i Paesi sinistrorsi.
Di lì a poco intraprendemmo un lungo e faticoso lavoro per organizzare il convegno. L’onorevole mise a disposizione il suo team interno alla Regione, collaborando con noi (me, Gabriele Tagliaventi, Alessandro Bucci, Stefano Serafini, il Gruppo Salìngaros) alla pianificazione di un convegno che avrebbe potuto lasciare il segno sul futuro delle periferie romane e italiane.
Il convegno era pronto e si sarebbe dovuto svolgere alla fine di giugno 2011, poi si preferì evitare la concomitanza con la festività sei SS. Pietro e Paolo e si riprogrammò, nei minimi particolari, il convegno che avrebbe dovuto aver luogo il 23 e 24 settembre 2011 presso l’Auditorium dell’Ara Pacis: 20000 mega-posters a colori stampati, 2000 brochures da 16 pagine a colori stampate, 3000 inviti a colori stampati e spediti, un video ed un’intervista radiofonica registrate dall’onorevole per pubblicizzare l’evento, alberghi e aerei prenotati per ospitare Philippe Pemezec, sindaco di Plessis Robinson, Bernard Durand Rival, Direttore dell’Uff. Urbanistico di Val d’Europe, il prof. Nikos Salìngaros, e il dr. Stefano Chiavalon, direttore generale della General Smontaggi esperto di demolizioni.
… Tutto procedeva a meraviglia fino a meno di una settimana dal convegno, quando la Governatrice del Lazio impedì che il convegno avesse luogo motivando il fatto con presunti motivi di bilancio … tuttavia, nonostante quei presunti motivi, al posto del nostro convegno se ne svolsero altri due per la promozione del Piano Casa … il nostro convegno e le idee dell’assessore, effettivamente, risultavano troppo in contrasto con le strategie urbanistiche della Regione Lazio!
Inutile raccontare quanto l’onorevole abbia sofferto di questo schiaffo morale, inutile dire come “er Pecora” possa essersi sentito un “agnello sacrificale”, ricordo il suo imbarazzo nei nostri confronti, ricordo lo sfogo dettato dall’incredulità.
Tre mesi dopo ci incontrammo nuovamente, voleva comunque provare a ritornare alla carica sul tema della sua vita, poi più nulla, anch’egli dovette arrendersi alla condanna del silenzio!
Oggi sarebbe dunque utile evitare la retorica e l’ipocrisia, rispettando la memoria di chi non c’è più!
Addio onorevole, nonostante la divergenza politica, ho stimato moltissimo la sua incrollabile coerenza.
25 aprile 2013
COCCODRILLI, "PECORE" E AGNELLI SACRIFICALI
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4 commenti:
Ho solo un ricordo personale di Teodoro Buontempo, che risale a quando mi fu presentato a Roma in occasione del workshop su alcune borgate romane. Non ebbi modo di parlarci ma la cosa che mi stupì molto fu non tanto la lunga presenza, ma il reale interesse che mostrava per le varie presentazioni. Non è affatto normale che i nostri amministratori e politici in genere siano interessati veramente in occasione di convegni, a meno che non siano loro al centro dell'attenzione. Lui era un semplice spettatore che, evidentemente, voleva capire.
Se mai si realizzasse uno dei progetti di rigenerazione urbana di Corviale gli si potrebbe dedicare una piazza
Anche io conservo memoria positiva di quando con Ettore, Gabriele Tagliaventi ed altri lo incontrammo presso la Regione Lazio per discutere le modalità del convegno qui menzionato. Cordiale, gentile, e tutt'altro che quel gretto figuro che già il nomignolo poteva far pensare. Per tacere della pessima pubblicità di cui da sempre godeva.
Nello specifico, ricordo che quando gli venni presentato come sociologo (sono anche urbanista, ma questo è altro discorso) stringendomi la mano disse “bene, in questo settore c'è sempre bisogno di sociologi”, quando in Italia in genere chi viene dal mio ambito accademico è visto come un alieno... al punto da sentirmi chiedere anche se un sociologo in urbanistica si occupi di feng shui (tanta è l'ignoranza in questo Paese... poi ci si chiede perché l'Italia è ridotta così).
Rispetto per l’uomo e per la sua idea di città, forse l’unica tra le sue idee che condivido appieno, ma in tutta onestà non credo riuscirò a perdonargli la cancellazione di quell’evento, progetto cui avevo dedicato tutta l’estate (in ricerca bibliografica, analisi del territorio, valutazione dei progetti presentati, scrittura della presentazione, ecc.) prima di quel fatidico fine settembre 2011, nel quale tutto si dissolse in uno “scusate, abbiamo scherzato”. So che poco e niente avrebbe potuto fare contro il compatto muro “pro palazzinari” di La Destra, PDL e UDC, ma mi aspettavo un diverso atteggiamento da parte sua, una sua diversa presa di responsabilità, magari un personale tentativo di riproposizione del progetto e del convegno al di fuori dell’ala protettrice dell’Amministrazione Regionale.
Vabbè, oramai è andato. Abbiamo perso un valido interlocutore.
F.
PS: buona parte di Roma andrebbe rasa al suolo e ricostruita sul modello dei romani quartieri di San Saba, Garbatella o del Coppedè, ma Corviale è la ferita più profonda che il più crudele dei sadici potesse mai infierirle.
che dire?!?... non ne sapevo nulla... grazie dunque a Ettore Maria, e grazie a "er Pecora"!...
PS:dobbiamo dunque "ringraziare" con le virgolette, però, la Polverini...
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