Questo post è un resoconto di alcuni commenti su Facebook tra E.M.Mazzola e un "amico/a" che ha come oggetto il giudizio su una nuova scuola. Ma oltre ai consueti e fondamentali aspetti architettonici c'è anche il tema del rapporto tra spazio architettonico e benessere degli abitanti.
Avvertenza: le immagini della scuola in discussione non sono pubblicate in quanto risultano bloccate. Si possono vedere con il link nel testo.
Scuole bunker spacciate per montessoriane ed effetti collaterali di FB
Per la serie “come ti manipolo l’informazione evitando le critiche”
di Ettore Maria Mazzola
È una bella giornata, forse troppo calda per essere fine settembre, tutto sembra andare bene, e non c’è alcuna necessità di dover avere pensieri negativi ed arrabbiarsi. Magari sei anche preso da qualcosa di piacevolissimo su cui stai lavorando, e le tue endorfine lavorano alla grande dandoti un piacevolissimo senso di piacere per le gioie della vita. Poi, d’un tratto, succede che qualcuno decida di condividere sul tuo profilo FB un articolo per il quale, ovviamente, avrebbe piacere di ricevere la tua approvazione.
Allora vai a vedere di cosa si tratti e salta fuori una roba da far accapponare la pelle! Facebook però consente solo due cose, cliccare su “mi piace”, o lasciare un commento … non hanno ancora inventato il “non mi piace”. E già, Facebook è nato per fare aumentare i contatti tra gli utenti, non per farli allontanare … la chiamano “socializzazione”, ma è solo virtuale
FB è uno strumento strano, può risultare fantastico, o del tutto devastante. In tanti tendono a cliccare su “mi piace” senza nemmeno sapere perché … tuttavia, se c’è qualcuno che detesti l’ipocrisia, quel qualcuno rischia di sconvolgere il sistema, così può capitare che, per evitare fraintendimenti, quel qualcuno vada a cliccare sul link prima di lasciare un fasullo “mi piace” di approvazione. Può quindi capitare che quel qualcuno decida di scrivere un commento sincero nel quale ironizzi – magari con termini forti – su quell’edificio, facendo apertamente capire che lo stesso non trovi il suo gradimento … Quasi certamente quella giornata stupenda può trasformarsi in un putiferio!
Quel commento viene immediatamente cancellato dal titolare del profilo che aveva postato il link. Alla rimozione segue un messaggio privato in cui il risentito di turno ti dice un po’ di tutto.
Quella piacevole mattinata si trasforma in una giornata in cui, probabilmente, hai perso un amico-virtuale su FaceBook … vogliamo farne un dramma???
Ma chissenefrega!
Il link era questo:
e al suo interno c’era quest’altro:
Il mio commento, più o meno, diceva che l’edificio non trovava il mio apprezzamento, mi sembrava piuttosto un qualcosa a cavallo tra un lager e l’opera di un palazzinaro degli anni ’70, ovvero un luogo dove non avrei mai fatto studiare i miei figli. Un luogo dove, piuttosto che dare libero spazio alla fantasia degli scolari, l’ambiente sembra voglia schiacciare a terra qualsivoglia volo pindarico della mente dei bambini. Il commento si chiudeva chiedendomi per quale oscuro motivo certi progetti debbano darsi a certi personaggi.
Per dovere di cronaca, perché è giusto che certe cose si sappiano, riporto di seguito un sunto dei messaggi che ho scambiato con la persona che aveva chiesto il mio parere sulla scuola, messaggi in privato scambiati dopo la damnatio memoriae al mio commento.
Per ragioni di privacy non dirò né il nome, né riporterò il testo completo dei messaggi inviatimi, limitandomi a riassumerne il senso.
Contestualmente alla cancellazione del mio commento … il “bavaglio” in certi casi è di rigore tra chi tenti di far credere che un’opera risulti avere il massimo consenso pubblico e “intellettuale” … mi son visto recapitare un messaggio sprezzante, e a dir poco violento, nel quale la persona interessata al mio parere si rammaricava di aver sopravvalutato la mia capacità di informazione, nonché la mia sensibilità di architetto, accusandomi di parlare senza sapere nulla di ciò di cui stessi parlando. Dal messaggio veniva fuori che la stessa persona figurasse tra i progettisti di quella scuola che, a quanto pare, basata su principi montessoriani. Il messaggio si chiudeva con l’accusa di essere un finto intellettuale che vomita insulti infondati … Della serie mai far sapere ad un collega, nemmeno con l’ironia, che il suo progetto non ti piace!
A quel punto, benché non avessi né il tempo, né la voglia di imbattermi in una discussione che, come sempre tra colleghi di opposte vedute, non avrebbe portato da nessuna parte, ho dovuto replicare a tono con questo messaggio:
conosci molto bene la mia posizione, sai benissimo che non condivido affatto certe tendenze, che lasciano soddisfatti solo i progettisti e i costruttori, dimenticandosi dei futuri fruitori. Ergo non comprendo come mai ti meravigli della mia sincerità.
Mi dispiace per te, ma dalle foto risulta chiaro che l'edificio risulti davvero l'esatto opposto di ciò che una scuola dovrebbe essere ... esiste troppa letteratura in materia per doverne riassumere le ragioni, ovviamente non mi riferisco alla letteratura scritta da architetti ideologicamente compromessi, ma alla letteratura in materia scritta da sociologi, psicologi, neurofisiologi, ecc. che, grazie alla loro "indennità alla lobotomizzazione delle facoltà di architettura" hanno potuto dare un quadro abbastanza veritiero che, purtroppo, gli architetti-demiurghi ignorano, oppure condannano perché non elaborato da architetti.
Non posso farci nulla, a me piace la sincerità e non c'è nulla nelle immagini che mi possa rimandare alla Montessori ... magari una sbirciatina alle "Case dei Bambini" di San Lorenzo, Trionfale, Testaccio, dove avviò la sua professione andava data.
Esistono studi di neurofisiologia (ergo realizzati da gente super partes che non ha nulla a che fare con l'ideologia imperversante nella nostra professione) che spiegano scientificamente perché certe forme risultino più o meno dannose alle persone che le utilizzano.
Personalmente posso dirti di aver avuto una esperienza diretta, nel 1995, con lo stesso gruppo di persone ospitate per una Summer School a Caprarola (nelle Scuderie Farnese) e a Biarritz (in una scuola molto simile a quella dell'Anagnina). Ebbene, nonostante Biarritz risulti essere una splendida località che dovrebbe mettere di buon umore le persone, mentre a Caprarola risulta esserci ben poco da fare, il comportamento dei partecipanti a Biarritz divenne assurdo, tutti divennero litigiosi e scostanti, e l'esito progettuale della scuola risultò essere ben diverso. Mentre il progetto partorito a Caprarola risultò un enorme successo, tanto da venir pubblicato, quello di Biarritz fu una porcheria (anzi 3 perché non si raggiunse nemmeno la possibilità di lavorare in team) ... questo non può essere un caso. Il fatto che spesso noi architetti tendiamo a dare per scontata la "sostenibilità" di un edificio, o la "montessorità" di una scuola, non sempre equivale alla realtà. Un po' come nelle fesserie dell'ultima biennale su cui ho ironizzato nel post pubblicato sul blog De-Architectura.
Quanto allo "schiacciamento", dovresti semplicemente documentarti su quello che è il risultato di un edificio "a piastra" sulle persone, figuriamoci sui bambini, per comprendere di cosa stia parlando. Ti assicuro comunque che la critica non era un attacco personale nei tuoi confronti .. non sapevo nemmeno che fossi nel gruppo di progettazione. Quando ho letto i nomi dei capigruppo mi ha dato non poco fastidio pensare che si debbano chiamare certi personaggi per realizzazioni che potrebbero essere affidate tranquillamente a chi conosce meglio i contesti e le tradizioni locali.
Dimenticavo ... in un Social Network, che è il sistema più democratico del mondo perché non risulta essere assoggettato alle "purghe" ideologiche delle riviste e dei giornali al soldo dell'industria edilizia, della casta delle archistars, ergo dell'ideologia, non risulta corretto cancellare le opinioni altrui, diversamente si dà conferma del fatto che si voglia dimostrare, scorrettamente, che non vi siano opinioni contrarie a certe cose. Questa per me si chiama scorrettezza, se non addirittura dittatura ideologica!
Il mio messaggio ha ovviamente provocato una risposta ancora più rabbiosa, secondo la quale il sottoscritto non avrebbe la minima idea di ciò che riguardi il metodo montessoriano su cui si basa questa scuola, per la cui progettazione (trattasi di concorso), ci sarebbe stato nientepopodimeno che la consulenza di pedagoghi quali Libera Dolci e Carlo Romano, formati alla scuola di Danilo Dolci, ergo considerati dei guru in materia di progettazione di una scuola basata su principi maieutici
Nel messaggio mi veniva inoltre fatto sapere che per il progetto, che come ho detto risulta essere il risultato di un concorso, ci sarebbero stati anche molti momenti di partecipazione col quartiere, facendo sì che non si possa parlare di imposizione.
Si rifletta a questo punto sul fatto che il progetto, venendo fuori da un concorso per il quale ovviamente non ci sono tempi tali da poter consentire una corretta e sana partecipazione, dimostra come spesso gli architetti tendano a dar per scontati i “molti momenti di partecipazione col quartiere” senza però dimostrarli … basta raccontare demagogicamente certe cose alla massa incolta, ce lo insegna tutti i giorni la politica, nessuno si prenderà la briga di andare a verificare la verità, e così la strada risulta spianata per poter rivendicare la partecipazione dei progetti, la sostenibilità ambientale, ecc!
Tornando al messaggio furioso, apprendo che Clotilde Pontecorvo avrebbe ritenuto questa scuola la migliore scuola dell'anno!
… È interessante far notare che la scuola è appena stata terminata, ergo non ancora in funzione, Tuttavia una “grande esperta” dell’ambiente già la riconosce come “la migliore scuola dell'anno!” … Chissà come mai la cosa mi ricorda quelle squallide ed insopportabili pubblicità che, da 2 o 3 anni a questa parte, mostrano – contestualmente – dentifrici, saponi, detergenti per la casa, ecc. “eletti prodotti dell’anno”.
Bisognerebbe riflettere sulla credibilità che certe affermazioni possano avere. Mi chiedo a tal proposito se l’illustre Pontecorvo abbia riflettuto sull’eventuale frettolosità di un giudizio del genere. Come è possibile, in assenza di un periodo di “sperimentazione” – o meglio utilizzazione da parte degli alunni – verificare se risulti vero o meno che questa possa definirsi la migliore scuola dell'anno? Ma queste, si sa, sono le cose che succedono nella società dello spettacolo.
Ho quindi replicato nuovamente al personaggio in questione con queste parole:
Parole, parole, parole! Mi costringi a dirti che l'edificio è proprio orrendo. Roma è stracolma di edifici la cui architettura è praticamente identica a quella che vuoi proporre come del tutto innovativa e montessoriana. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Quel genere di architettura scolastica è quella che il mondo del cinema e della TV prende come location per film sul disagio giovanile, mentre prende come modelli di successo gli edifici scolastici degli anni '20 del secolo scorso. I nomi che fai valgono per me quanto il parere di un membro della CEI sui concorsi per le nuove chiese. Quanto alla partecipazione posso immaginarmela, immagino Hertzberger e tutti gli illustri consulenti a colloquio giornaliero con centinaia di abitanti del quartiere (se così si può chiamare). Ne abbiamo viste e sentite troppe di queste storie.
Io non dovrei parlare perché risulterei disinformato su una ciofeca del genere?? Se uno dovesse leggere e documentarsi su tutte le ciofeche/fotocopia che Casabella e le altre riviste faziose pubblicano a catena non ci sarebbe più spazio per tante cose molto più piacevoli ed interessanti.
A me sembra che ci sia della disinformazione da parte tua sugli studi scientifici delle materie che ho elencato. Inoltre, come Casabella e le altre riviste "specializzate", mi sembra che tu non abbia nessuna obiettività, visto che tendi a rimuovere i commenti di chi non condivida certe cose. Non preoccuparti, ci farò un bel post da qualche parte, hai visto mai che si possa conoscere anche il suono di un'altra campana?
Non poteva mancare l’ennesima replica, nella quale ovviamente veniva rincarata la dose dell’accusa di essere prevenuto, tuttavia mi veniva comunicato che, qualora le “campane avverse” si fossero espresse senza pregiudizi, sarebbe stato un piacere poterle ascoltare.
In una replica, di cui riporto solo i pezzi che possano evitare di far venire allo scoperto l’identità della persona in oggetto, ho voluto concludere lo scontro con le riflessioni che seguono, non potevo infatti non far notare a quella persona che, se fosse stata coerente, dovrebbe ospitare i commenti avversi atti a stimolare un dibattito critico … ma, si sa, in certi ambienti si preferisce il bavaglio .
(omissis)
Quelli come te, che criticano gli altri di essere prevenuti, in realtà sono i primi a proclamarsi pluralisti comportandosi da monisti. Dalle parti mie c'è una frase dialettale che dice "il toro dice all'asino sei cornuto!".
Io non ho alcun pregiudizio, semmai mi sono rotto le scatole di vedere sempre e soltanto le solite orribili strutture spacciate per meraviglie. (omissis)
Quanto alla scuola del post, essa non merita altri commenti, è l'ennesimo scempio intorno al quale una presunta élite colta costruisce delle parole indimostrabili e spesso insulse per tesserne le lodi agli occhi della massa ignorante che necessita di essere educata alla comprensione dell'architettura contemporanea ... massa che, sempre, subisce e disapprova certe cose.
Mi chiedo quali possano essere i tuoi modelli, (ma posso immaginarli) non mi sembra affatto che tu abbia mai dato alcuna importanza all'esistenza del modo di fare architettura contemporanea in modo rispettoso delle tradizioni, semmai ho solo visto un pregiudizio assoluto contro quel modo di fare che, diversamente dalle scatolette cui si ispira quella scuola, richiede molto più studio e rigore di quanto tu non possa immaginare … Ma le regole danno fastidio, meglio farne a meno!
Mi chiedo, visto che la Montessori lavorò a braccetto con l'ing. Talamo e gli altri progettisti dell'epoca, quanti di quegli edifici storici sarebbero stati visitati, studiati attentamente e presi a modello per quella struttura che definite scuola montessoriana? Non mi sembra di riconoscervi proprio nulla!
Quanti edifici scolastici storici, ancora perfettamente funzionali, hai tenuto in considerazione per quella progettazione? … Non è che i tuoi modelli sono solo e sempre gli stessi che vengono imposti a bastonate nelle facoltà di architettura? Quando dimostrerai la tua obiettività ed apertura al dibattito potremo riparlarne. Penso che non valga più la pena andare avanti con un battibecco che non smuoverà mai di un millimetro le nostre opposte posizioni.
Un caro saluto
Questo battibecco, che ho voluto rendere pubblico affinché si sapesse come l’informazione, i premi e i giudizi su certi progetti vengano gestiti ed elargiti mi porta a fare una ulteriore riflessione: Facebook può avvicinare virtualmente persone che non si conoscono … ma rischia anche di allontanare per sempre amici e conoscenti!
Il cielo s’è rannuvolato, un po’ come il mio umore … quella bella giornata ha preso una piega diversa … ma chissenefrega!
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