Pietro Pagliardini
Questo post è di una noia mortale. E la noia sarebbe niente di fronte all’incredulità, ed anche ad una moderata dose di indignazione, per questa “breve” sintesi di Norme di attuazione di un Regolamento Urbanistico, cioè del più importante e decisivo atto di cui una comunità si dota per “disegnare” la propria città.
Ho detto breve perché l’articolato completo è di ben 201 articoli e non siamo a Roma o Milano o Torino ma in un comune toscano con una popolazione inferiore ai 10.000 abitanti.
Quello che mostro non è uno scoop, è solo un esempio tra i tanti, certo non dei migliori. E' tutto autentico e copiato dal sito del comune, ho solo estrapolato e messo insieme 9 articoli dei 201, cioè meno del 5% del totale, che descrivono, ma sarebbe più corretto dire “prescrivono”, tutte le “funzioni” e le destinazioni previste e normate con pignoleria e puntiglio, secondo la legge toscana, con l'aggiunta di un po' di compiacimento
Non è certo necessario leggerlo tutto, è sufficiente scorrerlo velocemente per rendersi conto di alcune cose:
1) Dietro questo testo si nasconde una mentalità pianificatoria che ovviamente nulla ha a che fare con una qualsivoglia forma di libertà dei cittadini ma è piuttosto degna di un fallimentare regime da piano quinquennale.
2) Nessun progetto credibile e plausibile può uscire, e infatti non esce, per la città. Il modello che ne risulta è un frutto maturo ed esasperato del movimento moderno e della divisione della città per funzioni e tale divisione si spinge fino ai minimi dettagli, fino al parcheggio coperto o scoperto, fino a dare la definizione, che è scontata, ad esempio del commercio all'ingrosso, non sapendo tuttavia che tale forma economica è desueta al punto che non viene più insegnata nemmeno negli istituti commerciali, se non nell'ambito della storia economica. Il tutto ovviamente senza un disegno che non sia un mosaico colorato di funzioni nobilitato dal nome altisonante di “progetto di suolo”.
3) Ne esce un tipo di società burocratizzata a livelli parossistici, uno stato occhiuto che vuole decidere su tutto e tutti, che parla una lingua incomprensibile, se non a pochi iniziati a quel culto, e che contrasta in maniera esagerata con quanto abbiamo visto, nella trasmissione Report, accadere nella pur precisa e metodica Germania.
Ecco il testo, che dice molto più di qualsiasi commento, avvertendo che questo è solo un assaggio, un trial, si dice oggi:
Residenziale
La destinazione d’uso residenziale R comprende:
- civile abitazione;
- collegi, convitti, studentati, pensionati;
- strutture ricettive extra-alberghiere con le caratteristiche della civile abitazione (affittacamere, case e appartamenti per vacanze, residenze d’epoca).
Attività industriali e artigianali
1. Sono attività dirette alla produzione e trasformazione di beni ed alla prestazione di servizi.
2. La destinazione d’uso per attività industriali ed artigianali è articolata in:
- I: fabbriche, officine e autofficine (compresi laboratori di sperimentazione, uffici tecnici, amministrativi e centri di servizio spazi espositivi connessi); magazzini, depositi coperti e
scoperti anche in assenza di opere di trasformazione permanente del suolo; attività di supporto alle attività produttive.
- Ia: impianti produttivi al servizio dell’agricoltura e per la trasformazione dei prodotti agricoli, magazzini ed impianti per la zootecnia industrializzata;
- Ie: attività estrattive e di escavazione;
- Ir: impianti per autodemolizioni e recupero rifiuti
- If: impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili non destinati all’uso domestico e/o autoconsumo.
Attività commerciali
1. La destinazione d’uso per attività commerciali è articolata in:
- Tc1: esercizi di vicinato come definiti dalla legge, bar e ristoranti; sono considerate compatibili con la destinazione commerciale anche le seguenti attività: attività per la fornitura di servizi attinenti le telecomunicazioni e la telematica, l’informazione turistica, il multimediale; laboratori artistici e botteghe artigiane; artigianato di servizi personali e residenziali con superficie utile lorda non superiore a mq 250 e diverse da industrie insalubri di prima e seconda classe;
- Tc2: medie strutture di vendita come definite dalla legge;
- Tc3: grandi strutture di vendita come definite dalla legge di tipologia “C” e di tipologia “B”.
Attività commerciali all’ingrosso e depositi
1. Le attività commerciali all’ingrosso e depositi (Tc4) sono quelle dirette ad acquistare merci e rivenderle ad altri commercianti, ad utilizzatori professionali o ad altri utilizzatori in grande.
2. Sono considerate compatibili anche le attività di commercio al dettaglio non alimentari congiunte e coordinate all’attività di commercio all’ingrosso e le attività di commercio al dettaglio non alimentari che richiedono ampie superfici di vendita, almeno superiori a 500 mq., quali rivenditori di materiali edili, concessionari d’auto, vendita mobilia.
Attività turistico ricettive
1. La destinazione d’uso per attività turistico ricettive secondo quanto definito dalla L.R. n. 42 del 23/03/2000 è articolata in strutture ricettive gestite per la produzione e l’offerta al pubblico di servizi per l’ospitalità:
- Tr1: alberghi (inclusi motel e villaggi albergo) e residenze turistico alberghiere;
- Tr2: campeggi;
- Tr3: villaggi turistici, aree di sosta, parchi di vacanza; ed in altre strutture ricettive:
- Tr4: strutture ricettive extra-alberghiere per l’ospitalità collettiva (case per ferie, ostelli,
rifugi);
- Tr5: residence.
Attività direzionali
1. La destinazione d’uso direzionale è articolata in:
- Tu1: uffici privati, studi professionali; sedi di associazioni;
- Tu2: agenzie bancarie; banche; centri di ricerca; sportelli di assicurazione; agenzie immobiliari;
- Tu3: uffici amministrativi e tecnici delle attività produttive e/o commerciali.
Servizi e attrezzature di uso pubblico
1. La destinazione d’uso a servizi ed attrezzature di uso pubblico e di interesse generale disciplinata dal presente Regolamento è articolata in:
- Sa: servizi amministrativi riferiti ad esempi “Usi del suolo e modalità d’intervento ed attuazione”o a uffici amministrativi, protezione civile, tribunali, attrezzature della finanza, per la pubblica sicurezza e militari, archivi, servizi postelegrafonici e telefonici;
- Sb: servizi per l’istruzione di base riferiti ad asili, scuole per l’infanzia, scuole dell’obbligo;
- Sc: servizi cimiteriali e attività ad essi connessi;
- Sd: servizi culturali, sociali e ricreativi riferiti ad esempio a musei, teatri, auditori, cinema, sale di spettacolo, biblioteche, mostre ed esposizioni, centri sociali, culturali e ricreativi, ludoteche, centri polivalenti, mense;
- Sh: servizi per l’assistenza socio sanitaria riferiti ad esempio a centri di assistenza, case di riposo, residenze protette e pensionati (compresi servizi ambulatoriali e sociali connessi);
- So: servizi ospedalieri e case di cura;
- Si: servizi per l’istruzione superiore;
- Sr: servizi religiosi riferiti a chiese, seminari, conventi;
- Ss: servizi sportivi coperti riferiti a palestre, piscine, palazzi dello sport, campi coperti;
- St: servizi tecnici riferiti ad esempio a stazioni dei trasporti, impianti tecnici per la produzione e distribuzione di acqua, energia elettrica, gas, idrogeno, centrali termiche, stazioni telefoniche, impianti per il trattamento dei rifiuti, depuratori, canili, pensioni per cani e gatti, mattatoi, edifici annonari, stazioni di sperimentazione per la flora e per la fauna, servizi di soccorso pubblico, servizi tecnologici, servizi innovativi, poli tecnologici e digitali, depositerie giudiziarie.
- Su: università e servizi universitari; attrezzature didattiche e di ricerca (compresi servizi tecnici, amministrativi, sociali e culturali connessi), scuole speciali di livello universitario, residenze universitarie.
- Aree per la riduzione del rischio idraulico, a sua volta articolate in:
- Ce: casse di espansione
- In: invasi
- Cs: canali di salvaguardia
Spazi scoperti di uso pubblico
1. Gli spazi scoperti di uso pubblico e di interesse generale disciplinati dal presente Regolamento sono articolati in:
- Vg: giardini;
- Vp: parchi;
- Pp: parcheggi a raso;
- Ps: campi sportivi scoperti;
- Pz: piazze riferite a spazi pedonali o prevalentemente pedonali.
Spazi scoperti di uso privato
1. Gli spazi scoperti di uso privato disciplinati dal presente Regolamento sono articolati in:
- Vpr: verde privato
- Vo: orti urbani
- Vb: boschi
- Vvt: vigneti terrazzati
- Vot: oliveti terrazzati
Infrastrutture e attrezzature della mobilità
1. Le infrastrutture e attrezzature della mobilità disciplinate dal presente Regolamento sono articolate in:
- Mc: impianti di distribuzione carburanti;
- Mp: parcheggi coperti;
- Ms: parcheggi scoperti.
Attività agricole
1. Sono attività dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all'allevamento del bestiame e attività connesse.
2. Sono considerate attività connesse a quella agricola:
- le attività agrituristiche;
- le attività di promozione e servizio allo sviluppo dell'agricoltura, della zootecnia e della
forestazione;
- le attività faunistico-venatorie.
3. Sono comunque considerate attività agricole tutte quelle definite tali da disposizioni normative
comunitarie, nazionali e regionali.
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