Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


29 febbraio 2012

CONSIDERAZIONI SUL MODERNO:SCAMBIO EPISTOLARE IN DUE PUNTATE- 1°

A corto di tempo causa prolungati impegni legati a vicende di tipo urbanistico-sindacale-ordinistico e quindi a corto di idee, queste essendo tutte orientate all'azione e alla scrittura di testi degni più di un politico che non di un architetto, mi arrangio facendo ricorso ad uno scambio epistolare del 2006 con un amico e collega, l'Architetto Mario Maschi, su un argomento allora alle origini e che proprio in questo periodo sta venendo a maturazione: la vendita di un edificio degli anni 70 sede della Camera di Commercio e il relativo dibattito sulla sua trasformazione.



L'Architetto Maschi mandò una lettera-appello per salvare l'edificio, molto circostanziata  e documentata, ma ben presto il discorso si spostò, in uno scambio via mail a più voci, sull'eterno tema del "moderno".
Riporto solo l'ultimo scambio tra me e Maschi, anche perchè con il passare del tempo si trasformò in uno scherzoso e ironico dibattito tra amici che non si trovano d'accordo sull'architettura ma riescono, tuttavia, a prenderla con leggerezza.
Questa la prima mail, di Mario Maschi che introduce appunto l'aspetto ironico:


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