Al momento della scelta dell'indirizzo di questo blog, dopo una serie di tentativi a vuoto alla ricerca di un nome semplice e pertinente, la sorpresa: "regola" era libero! L'architettura è oppressa da leggi e regolamenti, i termini più altisonanti della "creativa" cultura architettonica erano già occupati ma una parolina così semplice e antica e comprensibile da tutti, cioè "regola", era libera!
Questo blog parla appunto di "regole" contro la sregolatezza architettonica.


27 marzo 2008

UNA LETTERA DI ROBERTO VERDELLI

Questa lettera dell'amico Arch. Roberto Verdelli nasce come commento ad un mio post ma mi sembra che la sua giusta collocazione sia questa. Il suo pessimismo è largamente giustificato ma una speranza c'è: in questo strano paese basta uno scossone, un fatto traumatico per cambiare il modo di pensare dell'opinione pubblica (cioè dei mass media): si guardi ad esempio come lo scempio spazzatura a Napoli abbia dato voce ad un ambientalismo più razionale e fattivo. Vedrai, Roberto, che prima o poi San Gennaro punirà anche gli architetti. Qualche segnale sulla stampa di questi giorni si è vista (Il Domenicale, Il Foglio, Libero).

Caro Pietro,
io c'ero già arrivato. Al blog, intendo. E se ci sono riuscito vuol dire che non deve essere così difficile. Penso che stai facendo una cosa buona e per me consolatoria, anche perchè sto maturando l'idea di essere dalla parte perdente. Irrimediabilmente perdente. Sconfitto da quella cultura che, rivendicando il diritto di poter esprimere il presente crede di poter fare tutto ed il contrario di tutto, senza dover rendere conto di nulla. Una lobby potente, fatta di pochi adepti, ma che ha una grande capacità di attrazione. Una lobby che predica: il diritto alla creatività, alla libertà di espressione e, sopratutto, il dovere di trasgredire le regole. In breve, o forse meglio, il diritto all'ignoranza. E quale sirena può sedurre di più, in un mondo sciatto, superficiale ed incolto, di quella che libera dalla conoscenza delle regole?
Alcuni studenti vengono bocciati all'esame perché, nel centro storico di Firenze, si azzardano a presentarsi col progetto di un edificio con il tetto a falde inclinate, in concorsi di progettazione su piazze storiche si premiano progetti che assomigliano a negozi di mutande con pedane in legno wengé e passerelle fisse per sfilate di mode.Infine, anche la chiesa secolare, reclama progettazioni moderne di edifici religiosi, di modo che, fra qualche anno ritornando a Scicli mi invierai la foto di un bel palazzo barocco con accanto una brutta chiesa moderna.Tu che hai la volontà e ne sei capace insisti con il tuo "blog". Bravo!
Roberto

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