tag:blogger.com,1999:blog-1239916086652624689.post1980477444333353503..comments2023-06-27T17:53:51.865+02:00Comments on DE ARCHITECTURA: IL LATO B DI AREZZOPietro Pagliardinihttp://www.blogger.com/profile/08270052623457877178noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-1239916086652624689.post-5130345464746993782011-01-22T09:36:52.917+01:002011-01-22T09:36:52.917+01:00potrei commentare: che cosa vuoi aspettarti di buo...potrei commentare: che cosa vuoi aspettarti di buono da un architetto-urbanista?<br />A parte le battute, credo, anzi sono certo, che intervenire su tessuti e strutture urbane cariche di storia sia impresa ardua. ma so anche che salvaguardarne il "genius loci" è impresa complessa, anche perchè non è cosa agevole definire nello specifico quali sono i caratteri davvero importanti e irrinunciabili. Per restare ad esempi che conosco bene, Bologna è, come tutti sanno, la città dei portici. e i portici del centro storico sono un mirabile esempio di percorso pedonale; anche se nel corso del tempo la loro fruizione ha subito ovvie mutazioni. Un po' servivano come "sfogo" per le abitazioni scure e umide, un po' ora servono da zona espositiva per esercizi commerciali, o come dehors per bar e caffè. Quando alla fine del XIX secolo fu scinvolto il reticolo urbano della zona nord del centro storico per collegare con una arteria larga e dritta la stazione ferroviaria a piazza maggiore, fu creata via Indipendenza, molto più larga delle altre strade, ma furono creati da ambo i lati, due bei portici larghi, come elemento di raccordo stilistico.<br />Negli anni '80 del secolo scorso, la giunta, per razionalizzare il traffico nel centro storico, commissionò uno studio ad un celebre urbanista tedesco (mi sfugge il nome). caposaldo del progetto che ne uscì fu la pedonalizzazione di via Indipendenza, in modo che "i pedoni potessero prendere possesso della sede viaria, larga e comoda" che poteva venir abbellita con elementi vari. Ma dove ci sono portici larghi 4 o 5 metri su entrambi i lati, con eleganti caffè e scintillanti vetrine, perchè uno dovrebbe stare in mezzo alla strada, esposto al vento e alla pioggia? Non è utile un rapido collegamento di mezzi pubblici, e privati, tra stazione e centro?<br />Nel tempo il progetto ha subito ammorbidimenti, ma è pazzesco che un urbanista, pagato profumatamente, non si sia reso conto della funzione dei portici. C'è da sospettare che, in epoca pre-google street, abbia lavorato solo sulle piantine, senza nemmeno vedere di persona....enriconoreply@blogger.com